Considerare l'umanità come un errore, 31 Dicembre 2004

La fine di questo apocalittico 2004 (dopo Beslan, i rapimenti, le decapitazioni anche lo Tsunami …)

non porta a festeggiare, ma a meditazioni solitarie.

Proviamo, senza festa e con pensiero tragico, ad augurare comunque a tutti un migliore 2005, proponendo un paradossale “esercizio filosofico”.

Paolo e Luciana

31 Dicembre 2004


Considerare l’umanità come un errore

Durata: circa un’ora

Materiale: nessuno

Effetto: tonico 

Ci hanno tanto detto che siamo eccezionali!  Il centro del mondo, figli di Dio, coscienza del tutto, sale della terra, intelligenza, esseri parlanti, anima della scienza, vettore del progresso. La nostra esistenza fu cosi tanto acclamata da miti, religioni, filosofie, discorsi compiacenti che non capiamo più i nostri fallimenti, le nostre bassezze, le nostre interminabili guerre e il fango senza fine di cui siamo ricoperti. Sono state cercate soluzioni dì ripiego che permettano di spiegare la nostra caduta, la nostra maledizione e la nostra doppia personalità. 

Provate allora a sperimentare una disillusione più radicale, indubbiamente più benefica. 

Disfatevi di ogni considerazione di tipo esistenziale. Considerate l’umanità solo pura casualità, un fiasco, un incidente biologico. Essa si è sviluppata senza ordine, su una pietra, in un angolo infinitesimale. Un giorno scomparirà per sempre senza che nessuno ne conservi memoria e ne parli mai più. Nel corso delle decine di migliaia di anni in cui questa strana specie è sopravvissuta, non ha fatto altro che languire. Poi si è riprodotta in modo sconsiderato saccheggiando il luogo dove vive. Prima di estinguersi avrà accumulato un’indicibile quantità di sofferenze inimmaginabili e inutili, di massacri e carestie, di schiavitù e oppressioni.

Osservate con lucidità questa specie assurda e violenta. Guardate in faccia l’assoluta mancanza di giustificazioni, la sua esistenza effimera e insensata. Esercitatevi a sopportare l’idea che l’umanità non ha fondamentalmente né ragione dì essere né alcun avvenire.

Ciò dovrebbe contribuire a rendervi sereni.

Perché  su questo fondo di nonsenso e di orrore, il bagliore di tutto quanto è sublime spicca come un dono senza pari. La perfezione della musica, i quadri indimenticabili, la gloria delle basiliche, le lacrime dei poemi, le risate degli amanti… Altrettante conseguenze dell’errore. Altrettante ineffabili sorprese. 

 

Da: Roger-Pol Droit, Piccola filosofia portatile. 101 esperimenti di pensiero quotidiano

Rizzoli, p. 171 – 172

www.segnalo.it.

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