Ricordi ?
Nel periodo fra l’inverno e la primavera del 2015 hai partecipato a un gruppo di autobiografia.
Già dal primo incontro hai imparato qualcosa che non sapevi: che costruire una propria autobiografia consiste, innanzitutto, provare a guardarti da fuori e a vederti come un personaggio che attraversa il suo ciclo di vita.
Era interessante quel gruppo di “allievi”: 12 uomini e 3 donne. Dicono sempre che è il contrario. Dicono che “le donne si raccontano di più”.
Hai anche letto la dispensa del docente è sei subita stata attirata dalla “autobiografia come patchwork”: Questo modo di rappresentarti ti ha tranquillizzata davanti alla paralisi della pagina bianca.
Allora: guardarsi da fuori e provare a concentrarsi sul carattere. Anzi, sugli aspetti più negativi del carattere.
Non è difficilissimo: Luciano, mio marito, è un perfetto aiuto per provare a “vedermi”. I suoi giudizi oscillano costantemente tra due poli. Quello positivo…
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