Categoria: MUSICA
Måneskin – THE LONELIEST
You’ll be the saddest part of me
A part of me that will never be mine
It’s obvious
Tonight is gonna be the loneliest
You’re still the oxygen I breathe
I see your face when I close my eyes
It’s torturous
Tonight is gonna be the loneliest
There’s a few lines that I have wrote
In case of death, that’s what I want
That’s what I want
So don’t be sad when I’ll be gone
There’s just one thing I hopе you know
I loved you so
‘Cause I don’t evеn care about the time I’ve got left here
The only thing I know now is that I want to spent it
With you, with you
Nobody else here
Tonight is gonna be the loneliest
You’ll be the saddest part of me
A part of me that will never be mine
It’s obvious
Tonight is gonna be the loneliest
You’re still the oxygen I breathe
I see your face when I close my eyes
It’s torturous
Tonight is gonna be the loneliest
I’m sorry but I gotta go
If you’ll ever miss me give this song
Another go
And I just keep on thinking how you made me feel better
And all the crazy little things that we did together
In the end, in the end, it doesn’t matter
If tonight is gonna be the loneliest
You’ll be the saddest part of me
A part of me that will never be mine
It’s obvious
Tonight is gonna be the loneliest
You’re still the oxygen I breathe
I see your face when I close my eyes
It’s torturous
Tonight is gonna be the loneliest
You’ll be the saddest part of me
A part of me that will never be mine
It’s obvious
Tonight is gonna be the loneliest
You’ll be the saddest part of me
A part of me that will never be mine
It’s obvious
Tonight is gonna be the loneliest
You’re still the oxygen I breathe
I see your face when I close my eyes
It’s torturous
Tonight is gonna be the loneliest
The Loneliest traduzione Maneskin
Tu sarai la parte più triste di me
Una parte di me che non sarà mai mia
È ovvio che
Questa notte sarà la più solitaria
Sei ancora l’ossigeno che respiro
Vedo il tuo volto quando chiudo gli occhi
Questa notte è una tortura, sarà la più solitaria
Ci sono alcuni versi che ho scritto
In caso di morte, questo è ciò che voglio
Questo è ciò che voglio
Quindi non essere triste quando me ne andrò
C’è solo una cosa che spero tu sappia
Ti ho amato così tanto
Perché non mi importa più del tempo che mi resta qui
L’unica cosa che so ora è che voglio passarlo
Con te, con te
Nessun altro qui
Questa notte sarà la più solitaria
Tu sarai la parte più triste di me
Una parte di me che non sarà mai mia
È ovvio che
Questa notte sarà la più solitaria
Sei ancora l’ossigeno che respiro
Vedo il tuo volto quando chiudo gli occhi
Questa notte è una tortura, sarà la più solitaria
Mi dispiace ma devo andare
Se mai ti mancherò, ascolta questa canzone
Un’altra volta
E continuo a pensare a come mi hai fatto stare meglio
E a tutte le piccole cose folli che abbiamo fatto insieme
Alla fine, alla fine, non ha importanza
Se questa notte sarà la più solitaria
Tu sarai la parte più triste di me
Una parte di me che non sarà mai mia
È ovvio che
Questa notte sarà la più solitaria
Sei ancora l’ossigeno che respiro
Vedo il tuo volto quando chiudo gli occhi
Questa notte è una tortura, sarà la più solitaria
Tu sarai la parte più triste di me
Una parte di me che non sarà mai mia
È ovvio
Questa notte sarà la più solitaria
Sarai la parte più triste di me
Una parte di me che non sarà mai mia
È ovvio
Questa notte sarà la più solitaria
Sei ancora l’ossigeno che respiro
Vedo il tuo volto quando chiudo gli occhi
È una tortura
Questa notte è una tortura, sarà la più solitaria
Antonino Spadaccino canta: Tom Walker, Leave a light on – Tale e Quale Show 07/10/2022
Tom Walker “Leave a Light On”
La TOPOLINO AMARANTO: “Nelle colline sopra Asti, Paolo Conte bambino ascoltò la telefonata con cui la donna delle pulizie fu avvertita che i suoi cinque figli erano stati fucilati dai nazisti” in Aldo Cazzullo, Giuro che non avrò più fame, Mondadori, 2018, pagina 17
“Nelle colline sopra Asti, Paolo Conte bambino ascoltò la telefonata con cui la donna delle pulizie fu avvertita che i suoi cinque figli erano stati fucilati dai nazisti …
anni dopo scriverà la più bella canzone italiana sul dopoguerra”
(in Aldo Cazzullo, Giuro che non avrò più fame, Mondadori, 2018, pagina 17):
Bionda, non guardar dal finestrino
che c’è un paesaggio che non va.
È appena finito il temporale,
sei case su dieci
sono andate giù.
Meglio che tu apri la capote
e con i tuoi occhioni guardi in sù.
Beviti sto cielo azzurro e alto
che sembra di smalto
e corre con noi.
Sulla Topolino amaranto
si va che è un incanto,
nel quarantasei.
Giovanni Sollima e Mario Brunello: Bohemian Rapsody
FRIDA BOLLANI MAGONI, a Via Dei Matti n°0 – 5 settembre 2022
Il talento musicale di Stefano Bollani e la sua capacità di divulgazione, che spazia dalla classica al pop, dal jazz alla musica leggera, tornano al servizio del canale culturale della RAI. Stefano Bollani, insieme a Valentina Cenni, spalanca le porte virtuali di una casa sempre aperta all’incontro con artisti, scrittori, attori, registi, comici, performer, esperti di musica e di cultura e racconta la sua visione sul mondo delle note, in modo chiaro e coinvolgente. Nella prima puntata si potrà ammirare il talento di Frida Bollani Magoni
vai a
Via Dei Matti n°0 – RaiPlay
Niccolò Fabi, Costruire
vai al canale youtube di Niccolò Fabi:
https://www.youtube.com/c/NiccoloFabi/playlists
vai alla biografia: https://it.wikipedia.org/wiki/Niccol%C3%B2_Fabi
gli australiani THE NECKS: Pele
vai a:
https://thenecksau.bandcamp.com/track/pele
- la batteria dà la struttura fondante e segnala il cambio della velocità
- il basso tiene assieme
- il piano intarsia la melodia
- parte dimesso e cresce lentamente
CASA FANNO ì The Necks ? CREANO UNO SPAZIO
i loro pezzi mi emozionano sempre
I Necks sono un trio jazz d’avanguardia australiano formato nel 1987 dai pilastri della fondazione
Chris Abrahams al piano e organo Hammond,
Tony Buck alla batteria, percussioni e chitarra elettrica
e Lloyd Swanton al basso e contrabbasso.
Suonano brani di improvvisazione della durata massima di un’ora che esplorano lo sviluppo e la scomparsa delle figure musicali ripetute.
Il loro doppio album in studio Unfold è stato nominato da Rolling Stone come “uno dei 20 migliori album avant del 2017”.
Musiche dei MĀLĀGANG, sul canale youtube
vai al canale Youtube:
Mi ricordo le CANZONI DEGLI ANNI ’50






OBLIVION – HISTORY OF ROCK
I testi di Paolo Conte sono porte che si spalancano verso il sogno, di Curzio Maltese, in Domani, 20 giugno 2022
letto in edizione cartacea
cerca in: https://www.editorialedomani.it/idee/commenti/paolo-conte-auditorium-parco-musica-roma-asbhwv4j
- Via via, vieni via con me, il refrain più commovente della mia gioventù e di quella di molti altri della mia generazione.
- Paolo Conte è ritornato a Roma dopo la pandemia e ha infiammato per due serate le migliaia di anime della cavea all’Auditorium Parco della musica.
- Bellissimo vedere tanti giovani. A 85 anni ha cantato per due ore con il gruppo di amici di sempre, i suoi straordinari musicisti. Il pubblico romano lo ha accolto con immenso affetto.
Via via, vieni via con me, il refrain più commovente della mia gioventù e di quella di molti altri della mia generazione. Paolo Conte è ritornato a Roma dopo la pandemia e ha infiammato per due serate le migliaia di anime della cavea all’Auditorium Parco della musica. Bellissimo vedere tanti giovani. A 85 anni ha cantato per due ore con il gruppo di amici di sempre, i suoi straordinari musicisti. Il pubblico romano lo ha accolto con immenso affetto.
Aveva cominciato come autore. Ha scritto alcuni dei capolavori della musica. Azzurro per Adriano Celentano, e Insieme a te non ci sto più per Caterina Caselli, tanto per intenderci. Ha scritto per Patty Pravo, per Gigliola Cinquetti, per Bruno Lauzi. Pensare che da ragazzo non voleva cantare, scriveva solo per altri, che secondo lui avevano la voce più giusta. Per fortuna per noi, alla fine se ne è infischiato e ci ha accompagnato con la sua indimenticabile e straordinaria voce per decenni.
È legato da una lunga amicizia con Roberto Benigni e Nicola Piovani. Tutti e tre appassionati di enigmistica, si scambiano sofisticatissimi rebus da una vita. Lo si capisce bene dalle loro opere. Benigni ha interpretato con finezza diverse canzoni dell’amico Paolo, tra cui appunto Via con me e Sud America. Ha poi composto l’appassionata Mi piace la moglie di Paolo Conte, per la bellissima e spiritosa Egle. Il coniuge ha risposto dedicando una canzone alla zia di Benigni.
Paolo Conte ci ha portati via da questo tempo grigio, difesi dalle mode, nella libertà provvisoria di un sogno. Il suo grande fascino deriva dalla straordinaria musica, naturalmente, ma anche dalla capacità onirica dei testi. Noi adolescenti ne avevamo un gran bisogno. Azzurro era perfetto per questo. In un pomeriggio fermo e deprimente potevo immaginarmi i colori del cielo e un viaggio in treno per andare altrove.
Ricordo una sera a Torino, con i suoi musicisti. Hanno suonato per gioco Insieme a te non ci sto più e abbiamo cominciato a interpretare la frase «chi se ne va, che male fa». Per alcuni voleva dire quanto è doloroso essere abbandonati, per altri invece, che a volte si deve andare via ma non si hanno colpe. Scivoli dentro i testi dell’ex avvocato di Asti grazie a questi doppi significati e ai suoi mondi fantastici. Come in Onda su onda, invenzione geniale di un malcapitato con una fidanzata che lo tradisce, e invece di cadere nel dolore, si immagina di cadere in mare e di finire su un’isola incantata, una terra di gioia e di donne bellissime, «ci sono palme e bambù/ è un luogo pieno di virtù. Steso al sole ad asciugarmi/ il corpo e il viso,/ guardo in faccia il paradiso.»
“Razmataz” è la sua opera europea. Scritta in italiano, in inglese, francese, tedesco e spagnolo. Un’orchestra di venti elementi, compresi quartetti d’archi e coriste. Ci ha trascinato nel mondo di sogno degli anni ’20 e ’30, culle dell’estetica del Novecento. È un musical, un film senza cinema. Si trovano molti miti di Conte: il jazz dei pionieri, l’avanguardia, la Babele dei linguaggi, la “sensualità” delle vite disperate, il mare di luci di una Parigi popolata di “commissari e farfalle”, la nostalgia per qualcosa che non si è vissuto.
Anni fa mi disse: «Sono stanco. Ho più di sessant’anni e mi domando che senso ha questo invecchiare accanto a un pianoforte». Per fortuna è stato un gran bugiardo. Ha girato il mondo in questi 25 anni e io ho avuto l’onore di seguirlo come cronista. Siamo stati in Germania, Olanda, al Barbican Hall di Londra, ovviamente all’Odéon di Parigi, negli Stati Uniti, a New York, Boston, e infine anche in Canada.
I suoi testi sono porte che si spalancano verso il sogno e la fantasia, che spesso significano salvezza. Per me ascoltare Conte è come entrare in paradiso.
Charles Aznavour – Com’è Triste Venezia
Boccadoro Carlo, Battiato. Cafè Table Musik, La Nave di Teseo, 2022. Recensione di Francesco Bianconi in Corriere della Sera / La Lettura, 15 mag 2022
VAI ALLA SCHEDA DELL’EDITORE
Battiato. Cafè Table Musik
“Franco Battiato ha attraversato molti luoghi differenti lungo l’arco del suo percorso musicale, durato oltre quarant’anni. Tuttavia, all’interno di questo ampio cammino, la produzione che va dalla fine del 1974 a tutto il 1978 rimane ancora oggi troppo poco conosciuta. Durante gli ultimi venti anni ho sollecitato più volte lo stesso Battiato e alcuni dei musicisti che avevano partecipato alla realizzazione di questi album in modo da poter ritrovare qualcosa di scritto, ma senza risultati: nessuno ricordava che fine avessero fatto i materiali originali. Nel 2021, il ritrovamento di alcune partiture ha gettato una luce diversa sullo sviluppo autorale di Battiato, che abbandona il suo amato sintetizzatore con cui ha realizzato i primi dischi da solista per esplorare a fondo l’universo sonoro degli strumenti acustici: il pianoforte, la voce e il violino. Questo libro vuole gettare uno sguardo dettagliato sulla produzione sperimentale di un compositore che si è sempre rifiutato di utilizzare il proprio talento in maniera prevedibile, evitando di dare importanza alle aspettative sia dei critici che del pubblico. Anche quando il successo lo aveva raggiunto, egli ha sempre proposto a chi lo seguiva delle scelte controcorrente. Nessuno sapeva mai cosa aspettarsi da lui e questo era indubbiamente uno dei suoi punti di forza.” Dall’introduzione di Carlo Boccadoro
Un saggio sorprendente e di grande interesse che ci accompagna, con competenza e acume, alla scoperta di un Battiato inedito e ancora poco conosciuto, nel quale riscontriamo però tutti quei tratti di estro, lungimiranza e genialità che abbiamo imparato ad amare nelle sue canzoni.

Lady Gaga – Hold My Hand (From “Top Gun: Maverick”)
Zdob şi Zdub & Advahov Brothers – Trenulețul – LIVE – Moldova 🇲🇩 – Grand Final – Eurovision 2022
Monika Liu – Sentimentai – LIVE – Lithuania 🇱🇹 – First Semi-Final – Eurovision 2022
Konstrakta – In Corpore Sano – LIVE – Serbia 🇷🇸 – Second Semi-Final – Eurovision 2022
Madame – L’Eccezione (from the Amazon Original Series BANG BANG BABY)
Ain’t Got No, I Got Life , video YouTube con i disegni di Maria Vittoria Comodo
Antologie musicali di Paolo e Luciana ispirate a un luogo del Lario

in ricordo di Giobatta Quaia (6 luglio 1921 – 26 febbraio 2005):






















Pink Floyd «Hey Hey Rise Up». testo e significato della canzone per l’Ucraina
Mappe nel Sistema dei Servizi alla Persona e alla Comunità
Ecco com’è nata Hey Hey Rise Up dei Pink Floyd: testo e significato della canzone per l’Ucraina:
Il testo di una strofa della canzone
Ой у лузі червона калина похилилася
Чогось наша славна Україна зажурилася
А ми тую червону калину підіймемо
А ми нашу славну Україну, хей, хей, розвеселимо
А ми нашу славну Україну, хей, хей, розвеселимо
La versione inglese
Oh, in the meadow a red viburnum has bent down low
For some reason, our glorious Ukraine is in sorrow
And we’ll take that red viburnum and we will raise it up
And we shall cheer for our glorious Ukraine, hey, hey
And we shall cheer for our glorious Ukraine, hey, hey
And we’ll take that red kalyna and will raise it up,
And we shall cheer up our glorious Ukraine, hey – hey!
La traduzione italiana
Nel prato un rosso viburno si è piegato in basso
La nostra gloriosa…
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JOSEPHINE BAKER, biografia in Mangiafuoco sono io, Rai Radio1, 10 apr 2022
CI VUOLE UN FIORE, conducono Francesco Gabbani e Francesca Fialdini , Raiuno, 8/4/22
Rai 1 chiama a raccolta artisti e scienziati per una serata speciale dal titolo “Ci vuole un fiore”, ponendo l’attenzione su alcuni gravi problemi del Pianeta. Uno show in onda venerdì 8 aprile alle 21.25 con Francesco Gabbani, accompagnato da Francesca Fialdini, per ricordare con parole e musica che la transizione ecologica è una necessità imprescindibile e che ognuno può fare la propria parte.
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OBLIVION, The Human Jukebox, Rai5, 2 aprile 2022
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Simona Molinari – Lei balla sola
Ray Charles – What’d I Say (Official Audio) – uscito nell’anno di nascita di Lucio B.
100 DISCHI (1956-2016) , per imparare ad ascoltare

Davide Van De Sfroos – Fiaada @Saronno – 24/3/22
” c’era una bambina che usciva ogni giorno e ogni cosa che vedeva in essa si accordava … ” , in FRANCESCA GENTI, LA BALLATA DI NINA SIMONE, HARPERCOLLINS EDITORE, 2022
intervista di Walter Veltroni ad AMADEUS, in 7 Corriere della Sera, 18/3/2022
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Walter Veltroni:
Amadeus, mi racconti come era la tua stanza da bambino? «La condividevo con mio fratello Gilberto. Io sono del ‘62 e lui del ’66. Ricordo che c’erano due camere vicine, una però mia madre la teneva sempre vuota per gli ospiti. Ma la verità è che non veniva mai nessuno. E io non capivo perché mio fratello non potesse dormire nella stanza vuota. Non l’ho mai capito. In camera nostra c’erano due letti collocati testa contro testa, un comodino in mezzo, una piccola scrivania. E poster, musicali, ovunque».Di chi?«Sono cresciuto con la musica internazionale: Police, Pink Floyd, Eagles, Yes, Deep Purple, Led Zeppelin. Quel mondo fantastico mi faceva sognare: immaginavo di possedere una grande Jeep e di guidare sulle highways ascoltando la musica degli America o dei California. Nella camera c’erano uno stereo, un giradischi vecchio, e una marea di 45 giri. Qualsiasi soldo avessi in tasca lo spendevo in 45 giri. Mia madre impazziva, per questo. Li ascoltavo anche venti, trenta volte al giorno. Mamma si arrabbiava: “Studia! Stai sempre a sentire la musica, studia!”».

Francesca Genti, La ballata di Nina Simone, HarperCollins editore, 2022
vai alla scheda dell’editore: https://www.harpercollins.it/9788830536494/la-ballata-di-nina-simone/
Eunice Kathleen Waymon nasce a Tryon, Nord Carolina, figlia di una reverenda e di un tuttofare, il 21 febbraio 1933. E subito mostra un dono, per la musica e il canto, tanto da far urlare la comunità di fedeli della sua chiesa al miracolo. E, poiché i doni di Dio non vanno sprecati, Eunice viene messa a studiare la musica classica con il massimo rigore. Inizia così, tra casa e chiesa, studio e salmi, il percorso di una delle più straordinarie cantanti e musiciste del XX secolo: Eunice Kathleen Waymon, nota al mondo come Nina Simone. Un percorso fatto di musica, certo, ma anche di dolori, di matrimoni falliti, violenze subite, razzismo. Fino alla presa di coscienza, grazie anche all’incontro con Martin Luther King, all’esempio di Rosa Parks. E grazie alla musica, che diviene strumento di lotta e disobbedienza, di risveglio delle anime e delle coscienze. Una delle migliori poetesse italiane degli ultimi trent’anni, Francesca Genti, scrive sulla vita di Nina Simone un romanzo in versi. E lo fa in modo meraviglioso, con un uso sapiente del metro e della rima, creando un libro che ricorda le antiche ballate medievali ed è al tempo stesso unico e modernissimo, raccontando la vita straordinaria di un’eroina contemporanea, perfetto esempio e modello della lotta contro il razzismo e per l’emancipazione femminile. La ballata di Nina Simone è un miracolo letterario, inaspettato e travolgente, un inno alla libertà che fa brillare la stella, oggi più attuale che mai, della grande artista afroamericana.


“Per Lucio”, omaggio a Lucio Dalla, documentario di Pietro Marcello, con Umberto Righi e Stefano Bonaga, Rai 3, 3.3.2022
Lucio Dalla , Un assolo sull’infinito, di Helmut Failoni, in Corriere della Sera / La Lettura, 20 feb 22. Mostra dedicata a Lucio Dalla al Museo Civico Archeologico di Bologna
letto in edizione cartacea
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Dal 4 marzo al 17 luglio il Museo Civico Archeologico di Bologna ospita la prima grande mostra dedicata a Lucio Dalla. Un percorso espositivo inedito che ne racconta la dimensione umana e artistica in tutte le sue espressioni ed emozioni più intime e personali.
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Dieci anni senza LUCIO DALLA

Billie Eilish, Halley’s Comet (Official Lyric Video)
CASTALDO Gino, Beatles e Rolling Stones. Apollinei e dionisiaci, Einaudi, 2022. Indice del libro



PAOLO CONTE, VIA CON ME, di Giorgio Verdelli, 2020
le CANZONI del FESTIVAL di SANREMO 2022



The Modern Jazz Quartet, DJANGO

quando un giovane di 27 anni (MICHELE BRAVI) si dimostra più intelligente di un innominabile narcisista patologico. #michelebravi
La Rappresentante di Lista – Ciao Ciao (Testo/Lyrics) (Sanremo 2022)
Dargen D’Amico – Dove Si Balla (Testo/Lyrics) (Sanremo 2022)
La storia di Mississippi Goddam, di Carlo Lucarelli, in Dee Giallo: Episodio 4:
Episodio 4: La storia di Mississippi Goddam Dee Giallo
VAI AL POCAST, dove si parla anche del libro di Gianni Del Savio su Nina Simone:
Dee Giallo: Episodio 4: La storia di Mississippi Goddam su Apple Podcasts
La Rappresentante di Lista canta ‘Ciao ciao’ – festival di Sanremo 2022
IACHIA Paolo, PEDRETTI Lisa, VAN DE SFROOS. Canzoni senza confini. Le storie, i temi, i personaggi, Ancora, 2022. Indice del libro




Sanremo 2022 – Mahmood & Blanco cantano ‘Brividi’ – YouTube
FESTIVAL DI SANREMO, febbraio 2022
A Sanremo una diversa normalità, di Annalisa Grandi, in La Ragione, 5 feb 2022
Raffaella CARRA’, di Mauro Mercatanti, Oggi/Io il femminile del Corriere della Sera, 2022


i Maneskin cantano CORALINE al Festival di Sanremo, 1 gennaio 2022
I Maneskin cantano
CORALINE
al festival di Sanremo, 1 febbraio 2022:
QUI CORALINE CON IL TESTO DELLA CANZONE:
Ma dimmi le tue verità
Coraline, Coraline, dimmi le tue verità
Coraline, Coraline, dimmi le tue verità
Coraline, Coraline, dimmi le tue verità
Coraline Coraline
Coraline bella come il sole
Guerriera dal cuore zelante
Capelli come rose rosse
Preziosi quei fili di rame amore portali da me
Se senti campane cantare
Vedrai Coraline che piange
Che prende il dolore degli altri
E poi lo porta dentro lei
Coraline, Coraline, dimmi le tue verità
Coraline, Coraline, dimmi le tue verità
Coraline, Coraline, dimmi le tue verità
Coraline, Coraline
Però lei sa la verità
Non è per tutti andare avanti
Con il cuore che è diviso in due metà
È freddo già
È una bambina però sente
Come un peso e prima o poi si spezzerà
La gente dirà: “Non vale niente”
Non riesce neanche a uscire da una misera porta
Ma un giorno, una volta lei ci riuscirà
E ho detto a Coraline che può crescere
Prendere le sue cose e poi partire
Ma sente un mostro che la tiene in gabbia
Che le ricopre la strada di mine
E ho detto a Coraline che può crescere
Prendere le sue cose e poi partire
Ma Coraline non vuole mangiare no
Sì Coraline vorrebbe sparire
E Coraline piange
Coraline ha l’ansia
Coraline vuole il mare ma ha paura dell’acqua
E forse il mare è dentro di lei
E ogni parola è un’ascia
Un taglio sulla schiena
Come una zattera che naviga
In un fiume in piena
E forse il fiume è dentro di lei, di lei
Sarò il fuoco ed il freddo
Riparo d’inverno
Sarò ciò che respiri
Capirò cosa hai dentro
E sarò l’acqua da bere
Il significato del bene
Sarò anche un soldato
O la luce di sera
E in cambio non chiedo niente
Soltanto un sorriso
Ogni tua piccola lacrima è oceano sopra al mio viso
E in cambio non chiedo niente
Solo un po’ di tempo
Sarò vessillo, scudo
O la tua spada d’argento e
E Coraline piange
Coraline ha l’ansia
Coraline vuole il mare
Ma ha paura dell’acqua
E forse il mare è dentro di lei
E ogni parola è un’ascia
Un taglio sulla schiena
Come una zattera che naviga
In un fiume in piena
E forse il fiume è dentro di lei, di lei
E dimmi le tue verità
Coraline, Coraline, dimmi le tue verità
Coraline, Coraline, dimmi le tue verità
Coraline, Coraline, dimmi le tue verità
Coraline, Coraline
Coraline, bella come il sole
Ha perso il frutto del suo ventre
Non ha conosciuto l’amore
Ma un padre che di padre è niente
Le han detto in città c’è un castello
Con mura talmente potenti
Che se ci vai a vivere dentro
Non potrà colpirti più niente
Non potrà colpirti più niente
Fonte: LyricFind
Compositori: David Damiano / Ethan Torchio / Thomas Raggi / Victoria De Angelis
Il significato della canzone:
“Protagonista della storia “Coraline”, una bambina che non trova il suo spazio nel mondo, in un percorso speranzoso verso la luce, costellato da momenti bui. La ballad rock del gruppo romano trova i suoi connotati già nella prima strofa della canzone, dove il frontman Damiano canta: “Se senti campane cantare vedrai Coraline che piange, che prende il dolore degli altri, e poi lo porta dentro lei”. Il brano cerca di affrontare anche il periodo della crescita della giovane donna, in cui non viene riposta nessuna fiducia, un sentimento che traumatizza Coraline nel suo processo evolutivo
continua su: https://www.fanpage.it/spettacolo/eventi/il-testo-e-il-significato-di-coraline-la-favola-dei-maneskin-sulladolescenza-senza-lieto-fine/
https://www.fanpage.it/
Paolo CONTE, il signore della canzone italiana, articoli di Alesso Brunialti in La Provincia 8 gen 2021


La CANZONE ITALIANA 1871 – 2011. Storie e testi, a cura di Leonardo Colombati, Mondadori/Ricordi, 2 Volumi, 2011, 2848 pagine. Indice del libro
vai alla scheda dell’editore:
In occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia, Mondadori presenta la prima storia e antologia della canzone popolare e d’autore: un fenomeno di grandissima rilevanza culturale che ha accompagnato la nostra storia, anno dopo anno. Un’opera di immensa ricchezza, contestualizzata con cura rigorosa, un avvincente percorso a tappe che documenta l’evoluzione di un talento naturale degli italiani. Spesso connotata come “leggera” rispetto alla musica classica, la canzone rappresenta una delle forme più autentiche e originali d’espressione, specchio fedele di una società nelle sue varie sfaccettature, voce dei suoi desideri e anima delle sue passioni. Partendo dall’Inno di Mameli, passando dalla canzone napoletana di Libero Bovio alle atmosfere del Cafè-chantant, dagli autori sconosciuti dei canti popolari in dialetto ai poeti della formacanzone e ai più recenti successi di Sanremo, l’autore accompagna il lettore alla scoperta di epoche e vibrazioni diverse: un’occasione per comprendere chi eravamo e chi siamo.
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