
Un ritratto di EMANUELE SEVERINO, di Lucia Pessoiana, 16 gennaio 2021

Chissà, io morirò forse domani,
triste e malato o sbranato dai cani?
Forse io me ne andrò senza parlare,
forse danzando, impegnato a ballare?
Magari morirò sotto Natale,
forse per Pasqua oppure a Carnevale?
Forse tra un anno tirerò le cuoia
ucciso dalla fame o dalla noia?
…..
Venga correndo, corra, salti, voli,
però non porti fiori né cannoli,
giacché non siamo antichi né moderni,
noi siamo il tempo, quindi siamo eterni.
vai alla intera poesia
https://parcodeinebrodi.blogspot.com/2020/11/filastrocca-della-morte-di-mimmo-mollica.html
Katia Trinca Colonel
si è laureata in Filosofia all’Università Statale di Milano e si è specializzata in counseling filosofico presso l’Istituto superiore di ricerca e formazione in filosofia, psicologia e psichiatria – ISFiPP – di Torino.
È giornalista culturale per il quotidiano Corriere di Como, allegato locale del Corriere della Sera.
Da sei anni tiene laboratori di filosofia nel Carcere del Bassone di Como e si adopera per la divulgazione della giustizia riparativa.
qui la lista dei LIBRI di EMANUELE SEVERINO
https://emanueleseverino.com/category/libri-di-emanuele-severino/
cara L.come sai ho molto apprezzato gli OBLIVION di ieri sera perchè hanno saputo “decostruire” con intelligenza letteraria e teatrale la cosiddetta “parola di dio” (trasmessa dai LORO testi: bibbia e vangeli)al ritorno, in auto ho cercato di dire perchè la loro rappresentazione è davvero “severiniana”Emanuele Severino spiega con la forza della filosofia che “dio è il primo omicida”ma io, che non ho una cultura filosofica sufficiente per spiegare questa analisi, faccio ricorso alle sue parole.Qui trovi un suo testo fondante:Emanuele Severino sulla citazione “Creatio est productio rei ex nihilo si et subjecti ” di Sant’Agostino – Il pensiero filosofico di EMANUELE SEVERINOGli OBLIVION lo hanno fatto con la forza della rappresentazione teatrale tesa a far vedere che i cosiddetti sacri testi altro non sono che opere scritte da qualcuno che pretende di essere diociaoe arrivederci a qualche prossimo incontro
Nel mito di Adamo l’uomo vuole “uccidere dio” per impossessarsene.
Ma è altrettanto vero che, PRIMA ANCORA, dio è il primo omicida, perchè pretende di creare l’uomo dal niente.
Pretendendo di crearlo afferma il principio che l’uomo era il nulla assoluto.
“Creatio est productio rei ex nihilo sui et subjecti ” dice Sant’Agostino
Traduco alla buona: “la creazione è produzione della cosa da un precedente niente sia di se stesso che di ogni oggetto“.
La parola “creazione” vuole, dunque, imporre la totale inesistenza dell’ “essere” (e quindi del mondo) prima della sua produzione da parte di dio.
La nozione di creazione pone l’accento sul NULLA del punto di partenza (“ex nihilo“) dell’azione creatrice.
Ecco perchè Emanuele Severino indica che tutte le religioni partecipano delle visioni nichiliste.
Ben prima di Nietzsche
Al Franco Parenti di Milano una duplice prospettiva per addentrarsi nelle parole di Giacomo Leopardi.
All’interno della ricca e variegata rassegna realizzata al teatro Franco Parenti di Milano, dall’eloquente titolo “Per amore della poesia”, trova posto quest’anno anche il pensatore-poeta che rimane uno dei personaggi più significativi e incisivi del panorama italiano culturale degli ultimi due secoli.
Come a valorizzare la vasta portata della sua produzione letteraria, che consta sia di liriche che di riflessioni dal carattere esistenziale, viene offerto un inedito connubio di contributi, quelli di Emanuele Severino e di Gabriele Lavia. L’accoppiata, che abbraccia poesia e filosofia – mai così vicine come in Giacomo Leopardi – ha il vantaggio di proporre una visione un po’ meno parziale di quella così di sovente attribuita, specie in passato, al nostro pensatore. L’appuntamento è per il prossimo 25 marzo.
Alle 19.30 sarà il turno del prestigioso filosofo Emanuele Severino per raccontare il suo Leopardi. Egli, peraltro, ne disquisisce con il valore aggiunto delle competenze, che gli derivano dagli studi condotti sull’autore recanatese. Si tratta di analisi e osservazioni sedimentate e ampliate nel corso del tempo e confluite in diversi libri, tra cui “In viaggio con Leopardi” (2015) e “Il nulla e la poesia” (1990).
Alle 21 comincia, con la voce di Gabriele Lavia, la parte forse più emozionale della serata, dedicata all’interpretazione e alla lettura dei testi leopardiani. Il surplus di esperienza sul campo dell’attore milanese, che, con le sue perfomance in vari teatri italiani, ha contribuito, nell’arco di svariati anni, a divulgare la potenza espressiva insita alle stesse parole di Leopardi, arricchisce e rende più maturo questo dialogo “cantato” con il pubblico.
Oltre a questo, Lavia porta con sé, dispiegandolo nel contatto con gli spettatori, un legame di carattere affettivo col poeta:
“Le poesie di Leopardi sono talmente belle e profonde che basta pronunciarne il suono, non ci vuole altro. Da ragazzo volli impararle a memoria, per averle sempre con me. Da quel momento non ho mai smesso di dirle. Per me dire Leopardi a una platea significa vivere una straordinaria ed estenuante esperienza. Anche se per tutto il tempo dello spettacolo rimango praticamente immobile, ripercorrere quei versi e quel pensiero equivale per me a fare una maratona restando fermo sul posto”.
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“Bisogna sapere che polemos [il conflitto] è presente in tutte le cose, che la giustizia è conflitto e che tutto accade necessariamente come frutto di una lotta”. Eraclito (Frammento 80) |
SEVERINO: Mi chiamo Emanuele Severino; oggi dobbiamo discutere insieme il tema: “Esiste una guerra giusta?”. Adesso vedremo una scheda filmata e poi discuteremo.
Le vicende belliche nella regione dei Balcani hanno ormai del tutto dissolto la convinzione che, dopo il secondo conflitto mondiale, la guerra potesse toccare l’Europa solo a distanza, combattuta in paesi lontani e pensata secondo categorie, capaci sì di accendere gli spiriti, ma che difficilmente toccano la vita di ogni giorno. Ora, con la guerra di nuovo in Europa, questa distanza è stata annullata. I profughi del Kosovo guardano noi italiani e europei per aiuto. Gli arerei che bombardano le città serbe decollano dalle nostre basi N.A.T.O.. La guerra è diventata di nuovo una questione immensamente reale e vicina e, con essa, la difficoltà di affrontarla. Vi è come un abisso che si spalanca di fronte all’idea di pianificare razionalmente attacchi destinati a distruggere città e ad uccidere persone. Come applicare alla guerra i nostri giudizi morali ordinari? L’etica quotidiana, fondata sull’idea del rispetto e della giustizia, sembra come sospesa di fronte alla spaventosa portata del concetto stesso di guerra. Il dovere morale presuppone la vita delle persone a cui si rivolge, mentre nella guerra si tratta di trovare ragioni che giustifichino l’uccisione delle persone. Eppure mai come nelle guerre recenti, nel Golfo e ora in Serbia, le ragioni che sono state portate sono quelle del Diritto Internazionale che sancisce la difesa dei diritti inalienabili della persona. Mai come questo scorcio di fine secolo le guerre sono state combattute con ragioni che vogliono essere morali, di fronte a un torto subito o alla messa a repentaglio della possibilità stessa della libertà e dell’integrità fisica delle persone. Ma quale etica può consentirci di affrontare la follia della guerra?
STUDENTESSA: A parer Suo, può esistere una guerra giusta?
SEVERINO: Per rispondere rapidamente, così come Lei ha posto la domanda: “No, non esiste una guerra giusta”. Però dobbiamo chiederci che cosa può significare questa domanda. Lei sa che cos’è giustizia? Sappiamo che cos’è giustizia? Se vogliamo procedere con un po’ di ragionamento giustificato, penso che ci si debba innanzi tutto chiedere che cos’è giustizia. A Loro che sono giovani, vorrei dare questo suggerimento: penso che siamo fatti tutti della stessa pasta, di fronte a certe scene tutti proviamo disgusto, orrore. La guerra ci fa orrore. Ecco, direi che uno degli insegnamenti maggiori per i giovani è quello, certamente, di essere fatti in questo modo, per cui provano orrore per la vergogna della guerra, però attenzione a non fidarsi del sentimento d’orrore, perché – e chiudo subito questa prima parte di risposta – il disgusto per la guerra è un qualche cosa che c’è oggi, ma non c’era ieri, non c’è stato tante volte nel corso della storia dell’uomo. “Ieri”, dico “ieri” tra virgolette, per esempio si provava disgusto per gli ebrei. Oggi questo disgusto, fortunatamente, nel nostro tipo di società, è scemato. Ma il disgusto è qualche cosa che ora c’è, ora non c’è. Il sentimento di deprecazione ora c’è, ora non c’è. Quindi l’invito è di provare a ragionare. E ragionare vuol dire innanzi tutto chiedersi che cos’è giustizia. Io penso che la mia risposta potrà concretarsi con le altre domande, altrimenti faccio una chiacchierata troppo lunga.
….
segue
VAI A:
“A me piace ricordare che la parola “Io” è una derivazione della parola, in latino, “hic”:
“questo”.
Il più questo dei questi sono io.”
L’articolo di Emanuele Severino, pubblicato da «Bresciaoggi» nei giorni immediatamente successivi alla strage di piazza Loggia, rimane a distanza di quarantuno anni «di incredibile attualità, lucidamente onesto ed estremamente coraggioso».
Il giudizio dato da Emilio Del Bono sul pezzo, datato primo giugno 1974, è un riferimento all’immediata individuazione da parte del filosofo, oggi ottantaseienne, della matrice fascista dell’attentato. Il sindaco, intervenuto alla presentazione di un libretto stampato dai tipi di Morcelliana, meritevoli di aver riproposto il famigerato articolo, accompagnato da un’intervista rilasciata da Severino al curatore del piccolo volume (Ilario Bertoletti), ha definito l’iniziativa editoriale «un’offerta di riflessione per tutta la nostra comunità».
tutto l’articolo qui:
Bresciaoggi.it – Notizie, Cronaca, Sport, Cultura su Brescia e Provincia.
A 41 anni dall’attentato fascista che sconvolse la nostra città, oggi alle ore 18 il Salone Vanvitelliano di Palazzo Loggia ospiterà una conversazione fra il teologo Rosino Gibellini, il banchiere Giovanni Bazoli ed Emanuele Severino, a partire dalla pubblicazione del volumetto del filosofo bresciano «Piazza della Loggia. Una strage politica» (48 pagine, 6 euro), che la casa editrice Morcelliana manda in libreria in questi giorni per la curatela di Ilario Bertoletti.
Il professor Emanuele Severino intervene al convegno “I nemici della conoscenza: i saperi di fronte al relativismo”, tenutosi a Modena il 24 ottobre 2008, nella ricorrenza del ventesnimo anniversario dalla fondazione dell’Istituto Filosofico Studi Tomistici. Titolo dell’intervento: “I nemici della filosofia”
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Occorre cliccare sul triangolo bianco per vedere e sentire
In questo frammento Emanuele Severino parla della sua autobiografia IL MIO RICORDO DEGLI ETERNI, Rizzoli, 2011
“Soltanto se qualcosa è eterno può essere ricordato“
Qui una mia presentazione del libro Il mio ricordo degli eterni:
ogni vivente
dotato della capacità
di pensare e pensarsi
sta sulla Terra
errando fra
Tempo,
Luogo,
Eros,
Polis
e Destino
E’ venerdì, giorno di dimissione dall’ospedale.
Luogo.
Ritorno a casa attraversando, piano, piano, la bellissima Como: si fa un percorso di storia romana, di medioevo, di architettura razionalista
Attraversare (piano, piano) Como significa camminare su 2000 anni di storia.
Eros è attualizzato dai nostri gatti (due gatte e un gatto) e dalla telefonata trepidante di Luciana. E poi alle 18 da lei stessa, perchè così vogliono le regole del lavoro
Sono a casa, al riparo.
La Techne medica ha svolto al meglio i suoi compiti: diagnosi e trattamento cardiologico validati sul piano delle procedure e delle abilità tecniche dei medici; assistenza sociosanitaria di buona qualità relazionale; consolidati trattamenti farmacologici
Sarò vivo, nel Tempo che resta, grazie ai successi della tecnica:
3 stent ad allargare le coronarie,
farmaci quotidiani per rendere fluido il sangue.
Mi sento grato a questo muscolo interno al torace che batte, batte, batte nonostante le staffilate che ha preso il 10 maggio.
Occorrerà, dunque Respirare:
Ora si tratta di continuare a vivere adottando gli stili di vita adatti alla situazione oggettiva.
Miei compagni di queste giornate e di queste notti sono stati alcuni libri di Emanuele Severino e alcune canzoni. Ricordo la splendida lezione: Nichilismo e destino, Book editore 2012, dove si legge:
“Noi cominciamo a vivere respirando, muovendo gli arti e il pensiero. Se non sommovessimo quello che inizialmente siamo, resteremmo soffocati da una sorta di barriera.
…
L’uomo, per vivere, deve flettere l’inflessibile. Prima c’è il pericolo di morte davanti alla barriera non ancora infranta. Successivamente il pericolo di morte è rappresentato dal risultato della flessione della barriera, perchè la barriera infranta produce quel divenire delle cose che si chiama appunto nascita e morte.
Da allora l’uomo va alla ricerca del rimedio contro il pericolo del diventare altro
Fra le canzoni, la prediletta di questi mesi e delle ultime notti è:
Davide Van De Sfroos, IL DONO DEL TEMPO:
PREMESSE (per punti chiave e per tentativo di comprensione):
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Insieme a tutti i miei morti – e insieme a tutti i morti – mi aspetta. I nostri morti ci aspettano. Ora sono degli Dèi. Per ora stanno fermi nella luce. Come le stelle fisse del cielo.
Poi, quando la vicenda terrena dell’uomo sarà giunta al proprio compimento, sarà necessario che ognuno faccia esperienza di tutte le esperienze altrui e che in ognuno appaia la Gioia infinita che ognuno è nel profondo. Essa oltrepassa ogni dolore sperimentato dall’uomo.
Siamo destinati a una Gioia infinitamente più intensa di quelle che le religioni e le sapienze di questo mondo permettono
…
E non riposeremo “in pace”. In pace riposano i cadaveri. Lasciandoci alle spalle il dolore e la morte, quella luce mostrerà all’infinito una Gioia sempre più infinita
in Emanuele Severino, IL MIO RICORDO DEGLI ETERNI, Rizzoli, 2011, P. 11
Un altro amico, e fraterno, se ne è andato.
Dove?
Ognuno di noi abita una «casa» , chiamiamola così. Attorno, a perdita d’occhio, la brughiera. Il fuoco è acceso, la tavola imbandita. Ma capita, guardando verso la finestra, che il vento ci faccia credere di trovarci là fuori — e ci si dimentichi di dove siamo davvero.
Si è «a casa».
Sin da prima dell’inizio dei tempi. Ci rimarremo in eterno; la casa sarà sempre più accogliente. E invece crediamo di vivere nella terra inospitale che ci ha ghermito col vento.
Stando là fuori diciamo: «Ecco il mondo; questa è la vita che ci è toccata». Ci crediamo mortali. Ma quando si muore non si va da qualche parte. Ci si risveglia accanto al fuoco. Non più ingannati dal vento. Né intimoriti delle ombre e dal gelo della brughiera.
Una povera favola? Non direi; ma una metafora sì: dello Spettacolo che da gran tempo tento di indicare. (Il tentativo è delle parole, non di ciò che esse indicano).
da Emanuele Severino L’uomo in debito cerca la libertà, Corriere della sera 13 gennaio 2014
disegno di Nanà Dalla Porta in:
GALIMBERTI UMBERTO, MERLINI IRENE, PETRUCCELLI MARIA LUISA, PERCHÉ? 100
Sono partito da questo estratto da una lezione di Emanuele Severino sulla parola FESTA:
Il dizionario etimologico dice “giorno di riposo“, dal latino FESTUS, alla cui radice sentiamo FES
Ma Severino ci indica di ricercare “gruppi di significati”.
Seguiamoli.
1. le radici DHE o anche DHES che portano a “luce”
Emile Benveniste nel suo VOCABOLARIO DELLE ISTITUZIONI INDOEUROPEE (Einaudi 1976, prima edizione francese 1969) ritiene che le radici originarie indoeuropee siano:
DHA (S) e BHAS
che rimandano alla “luce divina”
Franco Rendich ci dice che la consonante d significava “luce” e che
dalla radice di
da intendere come “moto continuo” [i] della luce [d],
derivò il corrispondente sanscrito di, didyati “brillare”, “splendere)
DHA significava “portare il fuoco”
“parola divina” rappresentano lo stesso evento mistico anche secondo la Qabbalah ebraica”
Le sequenze di significati trovati da Rendich sono:
dal sanscrito BHAS, “splendere, essere luminoso”
al greco PHAS, da cui PHAOS, “luce”
al latino FAS, che “mostra la luce” e che porta a FESTUS
2. Ancora sulla radice DHA che attraverso DHE, arriva a felix, felice
Secondo Rendich (ripreso da Severino)
DHA è anche “che porta energia”, “poppare”, “succhiare”
DHA diventa DHE
poi THE in greco
da cui il greco Thele, “capezzolo”, “mammella”
fino al latino fe, che porta a felix, “che ha avuto un buon rapporto con il seno materno”, “felice”
3. arrivando a THEORIA
Il sanscrito DHI diventa in greco THE che dà origine a parole come:
THEOS
THESPHATOS, “enunciato da un dio”, “fissato da una decisione divina”, “stabilito dagli dei”
THEORIA, come “contemplazione, meditazione” e, nella lezione di severino, “contemplazione festiva”
————————————————————————————————————–
Bibliografia:
E’ affidata ad Emanuele Severino – filosofo tra i più noti in Italia ed intellettuale pubblico – l’apertura della nona edizione della rassegna “Abitatori del Tempo“, il ciclo itinerante di incontri con i più grandi filosofi e pensatori contemporanei, tutti dedicati alla riflessione sull’oggi, per offrire “una maggiore consapevolezza del tempo che abitiamo”
Intitolata quest’anno al tema “Apparenza e Realtà” la rassegna
si aprirà venerdì 8 febbraio 2013 al teatro Manzoni di Monza – ore 21, ingresso gratuito –
Lezione magistrale, prima ora:
gli ultimi 20 minuti della lezione:
Associo ai contenuti della lezione questa pagina tratta da Emanuele Severino, LA MORTE E LA TERRA, Adelphi, 2011, pag. 188- 189
Un ricordo della serata in fotografia:
il professor Fabio Botto, l’amico dottore in scienze pedagogiche Maurizio Fratea e il professor Emanuele Severino
caro maurizio
Paolo
Leggendo le velate critiche della stampa locale (in particolare resegoneonline, probabilmente influenzato dalle gerarchie cattoliche ) cresce il mio apprezzamento per la giuria che ha assegnato il premio ad Emanuele Severino.
Inoltre la giornata, che ho vissuto personalmente, è stata particolarmente toccante per il racconto della esperienza biografica e storiche di Boris Pahor, che ha parlato delle persecuzione subita dagli sloveni e su cui da poco si sta sollevando il telo della dimenticanza.
Ho registrato i vari interventi dell’indimenticabile pomeriggio
1 la motivazione per il premio a Emanuele Severino: 1MotivazioniPremioSeverino
2. Emanuele Severino sul SACRO: 2SeverinoSacro26ott12
3. Lettura di Boris Pahor da Figlio di nessuno, Rizzoli 2012: 3PahorLettura1
4. Motivazioni per i premio a Boris Pahor: 4motivazioniupremiopahor
5. Seconda lettura di Boris Pahor: 5PahorLettura2
6. Intervento di Boris Pahor: 6PahorIntervento1
7. Cristina Battocletti, che ha raccolto la testimonoianza di Pahor: 7BattoclettiPahor
8. Paolo racconta l’emozionante pomeriggio a Lecco: 8Paolo26Ottobre12
Leggendo le velate critiche della stampa locale (in particolare resegoneonline, probabilmente influenzato dalle gerarchie cattoliche ) cresce il mio apprezzamento per la giuria che ha assegnato il premio ad Emanuele Severino.
Inoltre la giornata, che ho vissuto personalmente, è stata particolarmente toccante per il racconto della esperienza biografica e storiche di Boris Pahor, che ha parlato delle persecuzione subita dagli sloveni e su cui da poco si sta sollevando il telo della dimenticanza.
Ho registrato i vari interventi dell’indimenticabile pomeriggio
1 la motivazione per il premio a Emanuele Severino: 1MotivazioniPremioSeverino
2. Emanuele Severino sul SACRO: 2SeverinoSacro26ott12
3. Lettura di Boris Pahor da Figlio di nessuno, Rizzoli 2012: 3PahorLettura1
4. Motivazioni per i premio a Boris Pahor: 4motivazioniupremiopahor
5. Seconda lettura di Boris Pahor: 5PahorLettura2
6. Intervento di Boris Pahor: 6PahorIntervento1
7. Cristina Battocletti, che ha raccolto la testimonoianza di Pahor: 7BattoclettiPahor
8. Paolo racconta l’emozionante pomeriggio a Lecco: 8Paolo26Ottobre12
Nicola Gardini apre lo sguardo sui CANTI di Giacomo Leopardi, in Per una biblioteca indispensabile, cinquantadue classici della letteratura italiana, Einaudi, 2011:
Luciana Quaia presenta a Fahrenheit di Radio Tre il libro:
Nella intervista Gerardo Monizza, delle edizioni NODOLIBRI presenta la manifestazione Fiera del Libro, al suo sessantesimo anno, che si svolge a Como, in Piazza Cavour
Spi Cgil Nazionale e Spi Cgil Brescia promuovono:
incontro con il prof.
Emanuele Severino
IL PROGRESSO E LA TECNICA
18 GIUGNO 2012
Camera di Commercio, “Il Ridotto”
Via Einaudi, 23 – Brescia
Ne discutono:
Riccardo Terzi, Segretario nazionale SPI CGIL
Prof. Paolo Corsini, storico
Presiede Ernesto Cadenelli, Segretario generale Spi Cgil Brescia
REGISTRAZIONI AUDIO:
Conversare su
IL MIO RICORDO DEGLI ETERNI
attraverso la voce di EMANUELE SEVERINO
incontro con Paolo Ferrario, Como 6 Giugno 2012
A dimostrazione dei temi trattati oggi da Emanuele Severino alla luce del primo pensiero filosofico basta scorrere i titoli del libro
LA BILANCIA, pensieri del nostro tempo, Rizzoli Bur, 1992/2011:
Riprendiamo la questione del “cos’è la filosofia” (trattata già nel primo incontro) attraverso il metodo dell’analisi etimologica che è strutturante nelle scalette argomentative di Severino:
C’è anche il problema della obiettiva difficoltà dei temi e delle mappe cognitive necessarie ad affrontarli. Per nostra fortuna da una decina d’anni Severino ha avviato una generosa opera di “semplificazione” che passa soprattutto attraverso la partecipazione a convegni, le lezioni didattiche nei cinema e nelle piazze, gli articoli sul Corriere della Sera:
La conversazione sul tema degli ETERNI parte dalle domande fondamentali che ogni individuo si pone quando diventa autoriflessivo.
Per questo ascoltiamo due audio:
Un ulteriore passaggio avviene attraverso la lettura di una parte cruciale del SIMPOSIO di Platone
Per accostare la sequenza: Tutto, Essere, Nulla
occorre partire da Parmenide:
e leggiamo qui quale interpretazione ne dà Severino:
A corredo del precedente testo, cominciamo a tracciare a grandi linee il tema del “perchè le cose sono eterne” e del Tempo, attraverso un audio: 5.Sev-Eterni e Nulla
Una parziale linea di comprensione (parziale per noi “dilettanti” della filosofia) è il tema del “Ricordo” e del “Ricordare”.
Ascoltiamolo dalla voce diretta di Severino:
Percorriamo alcune pagine di IL MIO RICORDO DEGLI ETERNI, Rizzoli 2011
Il racconto autobiografico si intreccia con i grandi temi evocati, e in particolare quello della follia essenziale che “si esprime nella persuasione che le cose escono e ritornano nel niente”
Amplifichiamo la riflessione ancora attraverso un audio:
La discussione si dipana su vari livelli, ciascuno molto personale e filtrato dalla propria esperienza e dai propri vissuti.
Concludiamo la serata con queste potenti parole pronunciate da Emanuele Severino in una lezione tenuta a Monza:
Conversare su
IL MIO RICORDO DEGLI ETERNI
attraverso la voce di EMANUELE SEVERINO
incontro con Paolo Ferrario, Como 6 Giugno 2012
A dimostrazione dei temi trattati oggi da Emanuele Severino alla luce del primo pensiero filosofico basta scorrere i titoli del libro
LA BILANCIA, pensieri del nostro tempo, Rizzoli Bur, 1992/2011:
Riprendiamo la questione del “cos’è la filosofia” (trattata già nel primo incontro) attraverso il metodo dell’analisi etimologica che è strutturante nelle scalette argomentative di Severino:
C’è anche il problema della obiettiva difficoltà dei temi e delle mappe cognitive necessarie ad affrontarli. Per nostra fortuna da una decina d’anni Severino ha avviato una generosa opera di “semplificazione” che passa soprattutto attraverso la partecipazione a convegni, le lezioni didattiche nei cinema e nelle piazze, gli articoli sul Corriere della Sera:
La conversazione sul tema degli ETERNI parte dalle domande fondamentali che ogni individuo si pone quando diventa autoriflessivo.
Per questo ascoltiamo due audio:
Un ulteriore passaggio avviene attraverso la lettura di una parte cruciale del SIMPOSIO di Platone
Per accostare la sequenza: Tutto, Essere, Nulla
occorre partire da Parmenide:
e leggiamo qui quale interpretazione ne dà Severino:
A corredo del precedente testo, cominciamo a tracciare a grandi linee il tema del “perchè le cose sono eterne” e del Tempo, attraverso un audio: 5.Sev-Eterni e Nulla
Una parziale linea di comprensione (parziale per noi “dilettanti” della filosofia) è il tema del “Ricordo” e del “Ricordare”.
Ascoltiamolo dalla voce diretta di Severino:
Percorriamo alcune pagine di IL MIO RICORDO DEGLI ETERNI, Rizzoli 2011
Il racconto autobiografico si intreccia con i grandi temi evocati, e in particolare quello della follia essenziale che “si esprime nella persuasione che le cose escono e ritornano nel niente”
Amplifichiamo la riflessione ancora attraverso un audio:
La discussione si dipana su vari livelli, ciascuno molto personale e filtrato dalla propria esperienza e dai propri vissuti.
Concludiamo la serata con queste potenti parole pronunciate da Emanuele Severino in una lezione tenuta a Monza:
in Hotel Bella Mora:
gli altri alloggi in San Pantalon:
Ritorno al Dalla Mora: ponte dei Vinanti
Verso Campo Santa Margherita:
Le relazioni:
introduzione di Luigi Perissonotto: DM450363
introduzione di Luigi Ruggiu: DM450364
Prima sessione, introduzione di Mario Ruggenini: DM450365
Relazione di MAURO VISENTIN, IMMUTABILE/MUTEVOLE: L’ESSERE NELL’APPARIRE DELL’ENTE 4-DM450366
Relazione di LEONARDO MESSINESE, SEVERINO E LA METAFISICA DM450367
Seconda sessione, introduzione di Lucio Cortella DM450368
Relazione di PAOLO PAGANI, NOTE SULLA MODALITA’ DELL’ESSERE DM450369
Relazione di GIORGIO BRIANESE, “SENTIAMO E SPERIMENTIAMO DI ESSERE ETERNI”: SEVERINO INTERPRETE DI SPINOZA DM450370
Relazione di DAVIDE SPANIO, ANTICIPARE IL NIENTE, INTORNO ALLA LETTURA SEVERINIANA DI GENTILE DM450371
intervento di Giulio Goggi DM450372
Terza sessione, introduzione di Carmelo Vigna DM450373
Relazione di ENRICO BERTI, SEVERINO E ARISTOTELE DM450374
Relazione di PIETRO BARCELLONA, GLI ABITATORI DEL TEMPO. LA TECNICA E LA STORIA NEL PENSIERO DI SEVERINO DM450375
Quarta sessione, introduzione di Luigi Vero Tarca DM450377
Relazione di NATALINO IRTI, DIRITTO POSITIVO E NORMATIVITA’ DELLA TECNICA DM450378
Relazione di VINCENZO VITIELLO, TAUTA AEI. LA LOGICA DELL’INERENZA DI EMANUELE SEVERINO DM450379
Quarta sessione: DIALOGO CON EMANUELE SEVERINO, introduzione di Luigi Perissinotto DM450380
Le relazioni:
introduzione di Luigi Perissonotto: DM450363
introduzione di Luigi Ruggiu: DM450364
Prima sessione, introduzione di Mario Ruggenini: DM450365
Relazione di MAURO VISENTIN, IMMUTABILE/MUTEVOLE: L’ESSERE NELL’APPARIRE DELL’ENTE DM450367
Relazione di LEONARDO MESSINESE, SEVERINO E LA METAFISICA DM450367
Seconda sessione, introduzione di Lucio Cortella DM450368
Relazione di PAOLO PAGANI, NOTE SULLA MODALITA’ DELL’ESSERE DM450369
Relazione di GIORGIO BRIANESE, “SENTIAMO E SPERIMENTIAMO DI ESSERE ETERNI”: SEVERINO INTERPRETE DI SPINOZA DM450370
Relazione di DAVIDE SPANIO, ANTICIPARE IL NIENTE, INTORNO ALLA LETTURA SEVERINIANA DI GENTILE DM450371
intervento di Giulio Goggi DM450372
Terza sessione, introduzione di Carmelo Vigna DM450373
Relazione di ENRICO BERTI, SEVERINO E ARISTOTELE DM450374
Relazione di PIETRO BARCELLONA, GLI ABITATORI DEL TEMPO. LA TECNICA E LA STORIA NEL PENSIERO DI SEVERINO DM450375
Quarta sessione, introduzione di Luigi Vero Tarca DM450377
Relazione di NATALINO IRTI, DIRITTO POSITIVO E NORMATIVITA’ DELLA TECNICA DM450378
Relazione di VINCENZO VITIELLO, TAUTA AEI. LA LOGICA DELL’INERENZA DI EMANUELE SEVERINO DM450379
Quarta sessione: DIALOGO CON EMANUELE SEVERINO, introduzione di Luigi Perissinotto DM450380
in Hotel Bella Mora:
gli altri alloggi in San Pantalon:
Ritorno al Dalla Mora: ponte dei Vinanti
Verso Campo Santa Margherita:
Fra poco vado a Milano per:
E domattina alle 8 parto per Venezia, per:
Questo è un resoconto su come è andata la serata su:
E’ NATO CON MOLTA SPONTANEITA’ IL DESIDERIO DI UN INCONTRO CON L’AMICOPAOLO FERRARIO, APPASSIONATO ESTIMATORE DEL FILOSOFO EMANUELE SEVERINO. CON ALESSANDRO ABBIAMO CONTEMPORANEAMENTE MATURATO L’INTERESSE DI INVITARLO NEL NOSTRO GRUPPO A TESTIMONIARCI IL SUO TIPO DI APPROCCIO CON LA FILOSOFIA.
L’INCONTRO, SECONDO NEL MESE , E’ PROPOSTO PER MARTEDI’ 15 MAGGIO ALLE H.21.00, A CASA MIA.
L’OCCASIONE E’ PARTICOLARE DATA LA MOLTEPLICITA’ D’INTERESSI, LA CURIOSITA’ E LA RICERCA DI TIPO ESISTENZIALE DELL’AMICO PAOLO.
DISCUSSIONE
Abbiamo parlato di:
RIMEDIO
FEDE E FILOSOFIA
delle ragioni del suo allontanamento dalla Università Cattolica
del rapporto di “anima” con la moglie Esterina
…
CONCLUSIONE
Con bellissima voce e dizione, una componente del gruppo ha letto l’inizio del libro IL MIO RICORDO DEGLI ETERNI
Infine ci siamo salutati e detti che, forse, ci sarà un altro incontro. In futuro
Questo è un resoconto su come è andata la serata su:
E’ NATO CON MOLTA SPONTANEITA’ IL DESIDERIO DI UN INCONTRO CON L’AMICOPAOLO FERRARIO, APPASSIONATO ESTIMATORE DEL FILOSOFO EMANUELE SEVERINO. CON ALESSANDRO ABBIAMO CONTEMPORANEAMENTE MATURATO L’INTERESSE DI INVITARLO NEL NOSTRO GRUPPO A TESTIMONIARCI IL SUO TIPO DI APPROCCIO CON LA FILOSOFIA.
L’INCONTRO, SECONDO NEL MESE , E’ PROPOSTO PER MARTEDI’ 15 MAGGIO ALLE H.21.00, A CASA MIA.
L’OCCASIONE E’ PARTICOLARE DATA LA MOLTEPLICITA’ D’INTERESSI, LA CURIOSITA’ E LA RICERCA DI TIPO ESISTENZIALE DELL’AMICO PAOLO.
DISCUSSIONE
Abbiamo parlato di:
RIMEDIO
FEDE E FILOSOFIA
delle ragioni del suo allontanamento dalla Università Cattolica
del rapporto di “anima” con la moglie Esterina
…
CONCLUSIONE
Con bellissima voce e dizione, una componente del gruppo ha letto l’inizio del libro IL MIO RICORDO DEGLI ETERNI
Infine ci siamo salutati e detti che, forse, ci sarà un altro incontro. In futuro