Mario Porro (a cura di), Gadda e la Brianza. Nei luoghi della «Cognizione del dolore», Milano, Medusa Edizioni, 226 pp., 2007, ISBN 978-88-7698-081-7

PORRO GADDA

Fra i due rami del Lago di Como si stende il territorio dell’alta Brianza. Qui, a Longone al Segrino, poco sopra Erba, a fine Ottocento il padre di Gadda fece costruire una «strampalata casa» in cui lo scrittore milanese passerà la sue giornate di vacanza e i periodi villeggiatura. Rapporto ambivalente, di odio e amore, quello di Gadda con la Brianza e la villa di famiglia, come ben sanno i lettori della sue opere e in particolare dellaCognizione del dolore che, dietro travestimenti sudamericani, proprio in quei luoghi è ambientato. Questa «tragica autobiografia» verrà scritta dopo il 1936 quando, morta la madre, Gadda potrà liberarsi del «feudo barcollante» di Longone che resterà però il luogo rimpianto della perduta felicità della giovinezza e il custode della memoria familiare, dove riposano le spoglie dei suoi cari.

Mario Porro (a cura di), Gadda e la Brianza. Nei luoghi della «Cognizione del dolore», Milano, Medusa Edizioni, 226 pp., 2007, ISBN 978-88-7698-081-7.

Il volume raccoglie le relazioni tenute nel 2005 al convegno Nei luoghi della «Cognizione del dolore», promosso dal Centro Studi C.E. Gadda, Longone. La villa di Longone costituisce lo spazio privilegiato della topografia del romanzo, che il protagonista don Gonzalo, alter ego di Gadda, cerca di difendere dall’invasione dei calibani, dai poveri contadini che attorniano la madre, vittima infine d’una aggressione. Dalla terrazza della villa lo sguardo spazia sul paesaggio della Brianza, sui laghi, e le montagne prealpine: luoghi ameni ben noti alla letteratura (da Parini a Foscolo, da Manzoni a Pontiggia), chiamati in Gadda ad assistere alle nevrosi del suo malincolico protagonista e al suo drammatico conflitto con la madre.

DA The Edinburgh Journal of Gadda Studies.

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