Carissima L. , ho letto e riletto con grande attenzione il tuo messaggio.
Ci tenevo molto a capire questo interesse sociale e anche affettivo per la cantante Taylor Swift. E tu hai molto contribuito a darmi le chiavi interpretative.
Mi hai spiegato, anche con la tua personale esperienza, che questa cantante ha intrecciato la sua biografia con quella delle generazioni nate sulla soglia temporale del 2000.
Ho capito che non è solo la sua musica ad avere successo ma lo è soprattutto la scrittura dei suoi testi (“scrittura diaristica”, come dici tu). Il che dice anche che la vostra generazione padroneggia la lingua inglese.
E mi hai chiarito i tre cambiamenti avventi un questi anni:
il suo racconto delle storie;
le ri-registrazioni dei primi CD,
e l’attuale “eras tour”, con la forza dei concerti (tre ore e più di esibizione)
Infine : grazie anche per il suggerimento dei due CD (Folklore e Evermore) che acquisterò per l’ascolto e per i singoli pezzi (mi costruirò una antologia attraverso youtube).
Mi sono anche permesso di pubblicare sul mio blog traccesent.com (salvaguardando del tutto la tua privacy) una parte della tua lettera, perché è una traccia importante per capire il fenomeno biografico e socioculturale di Taylor Swift
ESTRATTO DALLA MAIL DI L.:
…
Taylor Swift non è famosa per le sue eccezionali doti canore o di scrittura.
É una brava cantante, una brava musicista, un’eccellente performer. Ma come lei ce ne sono molte altre, la sua forza non risiede in questo.
Credo che il punto sia che molti di noi sono cresciuti con lei, hanno avuto l’impressione di vivere le esperienze raccontate nelle sue canzoni esattamente mentre lei le cantava.
La sua scrittura è diaristica allo stato puro, quasi ogni canzone parla di lei e delle sue esperienze, e di questo ne ha fatto una bandiera.
Tutti (più facilmente tutte) noi che ascoltavamo i suoi album appena usciti avevamo l’impressione che fossero stati scritti per noi, o comunque di sentir parlare una nostra amica, una nostra pari.
A questo si sono aggiunte poi molte idee “furbe” che hanno contribuito a creare questa percezione di vicinanza, che hanno alimentato la visione di Swift come un’amica, una sorella, qualcuno di molto vicino.
Gli album di Taylor Swift da quello di debutto (del 2006) fino a 1989 (del 2014) per me rappresentano proprio questo, una serie di canzoni in cui mi riconosco e che mi hanno accompagnata nella crescita, anche perchè nel 2006 avevo 9 anni, nel 2014 facevo l’ultimo anno di liceo, per questo dico che mi hanno proprio accompagnata nel mio percorso.
Negli ultimi anni i cambiamenti principali nella sua musica sono stati tre:
1. A partire da folklore e evermore (album usciti insieme, durante il periodo del covid) ha iniziato a dedicarsi ad uno storytelling più maturo abbandonando la pura autobiografia per dedicarsi al racconto di storie e alla costruzione di nuovi personaggi. A mio parere un’ottima cosa per la sua produzione.
2. In seguito ad un furioso litigio durato anni riguardante i diritti delle sue canzoni (che la casa discografica si è sempre rifiutata di venderle, salvo poi venderli a un terzo, Scooter Braun, diventato ormai la nemesi di Swift e delle swifties), ha preso la decisione di ri-registrare tutti i suoi album passati per acquisirne di fatto i diritti. Questa operazione fa capire il potere e l’influenza di Swift sulla sua fandom perchè credo che dall’uscita degli album (ne manca ancora uno) nessuno abbia mai più ascoltato le vecchie versioni. Tra l’altro questa operazione le permette di ridare luce gradualmente alla sua produzione e farla scoprire anche a chi “ai tempi” non l’ha vissuta, e il risultato è che a San Siro le persone sapevano a memoria una quantità di canzoni esorbitante.
3. Nel mezzo di questa operazione, per aumentare ulteriormente il potere di questa “riscoperta” dei suoi brani, è iniziato l’Eras Tour, un tour mondiale durato oltre due anni e che non si concentra su un solo album ma sulla sua intera produzione. Geniale…
Queste mosse, che di fatto sono marketing puro, vengono sempre percepite positivamente dai fan perchè alla fine dei conti accontentano tutti.
Creando questo fanatismo intorno alle sue “ere” (un concetto assurdo per un’artista che è in circolazione da 20 anni esatti… per me è quasi una vita ma mi rendo conto che non sia molto se la confrontiamo con i Rolling Stones o Bob Dylan 🙂 ) crea un senso di comunità. Ai su
oi concerti si usa portare una marea di braccialetti fatti con delle lettere a rappresentare frasi di canzoni o titoli, anche abbreviati (The Last Great American Dynasty diventa quindi TLGAD), da scambiare con gli altri fan. Si torna a casa con le braccia ricoperte di questi braccialetti, e c’è un livello di dettaglio e di “insider knowledge” davvero impressionante.
A tutto ciò si aggiunge poi un’innegabile dote da performer, un concerto di 3 ore con circa 20 cambi d’abito, 42 canzoni cantate effettivamente live, una presenza scenica pazzesca e la sensazione di essere circondati da un grandissimo gruppo di amici. L’atmosfera era davvero bella.
Per concludere posso consigliarti qualche ascolto.
Se non ti sei ancora approcciato alla sua musica io inizierei dai due album “folklore” ed “evermore”. Sono album che potremmo definire folk, c’è qualche influenza country che riporta ai suoi inizi e sono album più intimi e a mio parere più interessanti rispetto ad altri a cui resto legata solo per affezione.
Per quanto riguarda gli album precedenti posso consigliare queste canzoni:
– “Our Song” (primo album) che è esemplificativa dei suoi inizi, melodia country e canzonette leggerissime
– “Red” che da’ il titolo all’album del 2012, utile per sentire lo spostamento musicale sempre più verso il pop
– “All Too Well” (RED) una bella canzone di cui ha rilasciato successivamente la sua versione estesa che dura 10 minuti e che nei concerti esegue per intero
– Wonderland (1989) che fa parte in pieno del periodo pop a cui poi sono seguiti gli album di “ritorno” alle origini e di riscoperta del folk
Con gli album Lover, Midnights e Tortured Poets Department si è spostata verso un genere più synth-pop / electropop che onestamente non è molto di mio gusto, a parte qualche canzone isolata non sono una grande fan di questi ultimi 3 album.
Come ti dicevo ti consiglio più che altro di ascoltare evermore e folklore, in particolare a me piacciono molto:
- “Willow”,
- “No body, no crime”,
- “Ivy”,
- ”the 1”,
- “cardigan”
- e “the last great american dynasty”.