IL PADRE
30 Novembre 2003
I miei studi sullo scrittore americano Robert Bly sono avvenute nell’ambito delle politiche per le famiglie.
E’ lì che si intercetta il tema della riduzione dei ruoli paterni nelle società contemporanee. L’argomento era già stato elaborato dai sociologi della Scuola di Francoforte negli anni ’60 e ’70 (Marcuse, Horkheimer, Adorno) e dallo psicologo sociale Mitscherlich.
Negli ultimi anni emergono altre letture meno unilaterali: Bly, appunto, ma (in Italia) anche gli studi di Claudio Risè. Quest’ultimo ha appena pubblicato “Il padre: l’assente inaccettabile” Edizioni San Paolo.
Risè è un attento psicologo junghiano che rischia di essere unilaterale tanto quanto quei filosofi, però è persona di vaste e colte letture. Ha solo una idea molto molto bizzarra: che Berlusconi incarni la figura maschile della responsabilità. E’ un incredibile lapsus di un bravo psicanalista. Basta non soffermarsi su questi giudizi un po’ servili (tipici della perdita di senso della cultura italiana in questa congiuntura storica) e addentrarsi in altre parti della sua ricerca. Vale la pena di leggerlo.

0 pensieri riguardo “Claudio Risè ha appena pubblicato "Il padre: l'assente inaccettabile" Edizioni San PaoloI”