questa mattina abbiamo ricevuto questa tristissima notizia dalla direzione EST sul pianista svedese Esbjorn Svensson del trio EST:
Esbjorn Svensson muore il 14 giugno 2008 in un incidenteper una immersione sub.
Sapendo che anche tu sei un accanito ammiratore di questo complesso ispiratore e delle loro consistenti e brillanti performances, nel corso degli anni, per IMC a Vicar Street, ti chiediamo di unirti a noi dimostrando tutta la nostra più profonda partecipazione alla famiglia Esbjorn e ai colleghi del suo trio Dan Berglund e Magnus Ostrum.
Il pianista e compositore svedese Esbjorn Svensson è morto in un incidente sabato 14 giugno 2008 all’età di 43 anni. I nostri pensieri vanno, con profonda partecipazione, alla moglie, vedova, ai bambini e a Dan Berglund e Magnus Ostrom, uniti nella musica da parecchio tempo.
Esbjorn Svensson era uno degli artisti jazz più influenti della storia contemporanea e il suo complesso E.S.T. è considerato il gruppo jazz di maggiore successo in Europa e oltre.
E.S.T. è diventato famoso per il loro innovativo mix di jazz con il rock contemporaneo ed anche elementi di musica classica raggiungendo l’audience di giovani e adulti nei loro concerti in tutto il mondo. I loro album regolarmente entravano nelle classifiche jazz e pop ottenendo numerosi awards.
Esbjorn Svensson nacque il 16 aprile del 1964 a Vasteras, Svezia. Sua madre suonava piano classico, suo padre amava Ellington e Svensson ascoltava alla radio gli ultimi successi pop. Alla scuola superiore, Esbjorn suonò nei suoi primi complessi, prendendo lezioni di piano per tre anni. Poi seguì quattro anni di studi musicali all’università di Stoccolma dove Svenson sviluppò l’abilità tecnica necessaria per esprimere pienamente le sue intuizioni. Così la sua esuberanza musicale giovanile e spensierata potè maturare in creativa consapevolezza.
Nel 1993 Svensson fondò E.S.T. insieme al suo amico d’infanzia Magnus Ostrom, percussionista, e al bassista Dan Berglund e si concentrò completamente con questo trio completando il lavoro sul loro dodicesimo e ora definitivo album “LEUCOCYTE”..
Come nota personale mi sento di aggiungere: “Esbjorn Svensson fu il più fine di tutti gli uomini che io abbia incontrato, semplice, modesto, rispettoso – LA SUA LUCE LLUMINO’ IL MONDO INTERO e la sua musica ispirò persone in tutti gli angoli del mondo”!
Burkhard Hopper
Da: “The Gardian”:
Jazz pianist Ebjorn Svendon morì in un incidente Sub.
Martin Hodgson
Lunedì, 16 giugno 2008
The Guardian
Esbjorn Svenson, pianista e compositore jazz svedese, è morto in un incidente sub, l’ha comunicato il suo manager ieri.
Burkhard Hopper, manager del Trio di Esbjorn Svenson (E.S.T,), comunicò che Svensson morì sabato a Stoccolma. Aveva 44 anni. Secondo il sito allaboutjazz.com stava nuotando vicino a un molo con molti altri quando successe l’incidente; fu trovato con parecchie ferite sul fondo marino e la rianimazione non ebbe successo.
Scondo John Fordham, critico Jazz di “The Guardian”,Svensson era un fenomeno raro nel mondo del Jazz: “Un eroe secondo le critiche più severe e una star internazionale secondo le critiche più scontate”.
Una serie di 13 album ottenne il plauso della critica e il successo commerciale per la sua combinazione di jazz contemporaneo intersecato con rock, pop ed elettronica.
Ieri, Hopper comunicò all’agenzia di stampa Reuters: Dal punto di vista musicale, ERA LA LUCE CHE ILLUMINAVA IL MONDO, PERCHE’ IN CIO’ CHE FACEVA EGLI SPINGEVA IN LA’ I CONFINI.
“Lui, disse, stava seguendo la musica che scaturiva dal suo interno. La sua musica ispirò persone in tutti gli angoli del mondo.”
Formatosi nel 1993, E.S.T. fu il primo gruppo europeo ad essere onorato sulla copertina della prestigiosa rivista jazz americana Down Beat nel 2006.
Nel 2006, il gruppo, con Dan Berglund sul doppio basso e Magnus Ostrom sulla batteria, vinsero l’European Jazz Award e il BBC Jazz Award.
Ha lasciato moglie e due figli.
Traduzione della mia preziosa amica Prisma
Qualche pensiero:
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Tristissima notizia. Solo il jazz riesce ad identificare in modo assoluto la musica con il musicista. Impossibile piangere l'uomo senza fare lo stesso con il pianista. Quanto buona musica resterà non scritta..., Dodo
Vorrei ricordarlo con il suo primo pezzo che mi ha folgorato:
in Good Morning Susie Soho, 2000
