Elsy Franco, Messaggio per una tartaruga che vuole correre, Piemme edizioni, 2010

Elsy Franco, Messaggio per una tartaruga che vuole correre, Piemme edizioni, 2010

Dove si insegna che l’orizzonte è molto più ampio di quello che spesso si vuole immaginare.


Cominciò la sua esplorazione alla luce crepuscolare che illuminava tenuamente l’ambiente circostante. Ricordava perfettamente la mappa disegnata da Nahla la notte della loro fatidica conversazione. Anis sapeva che quanto le era stato detto dalla cugina non era rima sto senza eco dentro di lei. Si trattava di idee, di possibilità che aveva no risvegliato qualcosa di misterioso nel suo animo, qualcosa di inde cifrabile, ma comunque non del tutto ignoto. Era come se lei avesse sempre intuito una verità che fino a quel momento era rimasta nasco sta, perché ricoperta dal velo dell’ignoranza.
Muovendosi qua e là, esplorando ogni piccolo sasso, protuberanza del terreno, rametti e fiorellini, Anis pervenne infine alla piccola apertura che rappresentava una breccia nella siepe compatta che delimitava i confini esterni della radura. Si fece coraggio e infilò la testa nella fen ditura, guardandosi intorno col cuore che le batteva forte nel petto

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