Caro Paolo, grazie, grazie!
…
Grazie del ricordo che fai di tanti punti cruciali del mio lavoro professionale e delle parole di affettuosa stima.
La stessa affettuosa stima, mai venuta meno, che ho per te. Ricordo soprattutto i Seminari sulla scrittura per essere stati un momento di forte apprendimento per me, ma anche di scoperta della bellezza dei momenti di perfetta complementarietà scientifica e poi didattica, così rara nelle attività comuni.
Quanto tutto è lontano, caro Paolo! Momenti di nostalgia inevitabili.
Un piccolo aneddoto che ricordo con tenerezza:
Cambiato il treno a Venezia-Mestre correvamo in mezzo alla campagna attraversata da molti corsi d’acqua, che regolarmente attiravano la mia attenzione qualche secondo prima di oltrepassarli. Tu fosti sorpreso e commentasti: “ Ma tu li senti arrivare” . Vero.
(Un giorno ti rammenterò una nostra breve conversazione in corridoio all’ENSISS, non ci conoscevamo, o da pochissimo.)
Intanto un affettuoso abbraccio e nessuna promessa per non avere io la delusione di tradirla. Forse un giorno salto (si fa per dire!) sul treno per Como.
Speriamo che tu non sia vagabondo.
Un abbraccio a Luciana.
Patrizia
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