Alessandro Baricco crea in un racconto in 28 frammenti il suo Palamede, l’eroe cancellato.
Palamede (uno degli eroi achei sotto le mura di Troia) è un figura leggendaria ed eccentrica: considerato un genio, inventore della scrittura, degli scacchi e di molte altre cose, fu condannato a morte perché denunciato da Odisseo di aver venduto i piani di guerra achei ai troiani.
Alla radice del loro scontro tra i due eroi vi era il conflitto tra due élites intellettuali: vinse Odisseo, con l’inganno (fabbricò le prove della colpevolezza di Palamede), e il nome di Palamede fu sistematicamente cancellato dalla memoria. In Omero non appare nemmeno in un’occorrenza.
Ma poiché anche i “perdenti” hanno una loro affascinante vitalità che la storia non riesce talvolta a cancellare, la memoria di Palamede sopravvisse in alcune narrazioni meno ufficiali rispetto all’epica omerica e da queste tornò in superficie fino a diventare, a partire dal IV secolo a.C., piuttosto nota.
Michele Di Mauro ripercorre le gesta dell’eroe durante la guerra di Troia, mentre Valeria Solarino dà voce all’arringa difensiva di Palamede che ne precede la condanna a morte.
La splendida cornice del racconto è il palladiano Teatro Olimpico di Vicenza, capolavoro architettonico del Rinascimento veneto.
Regia di Alessandro Baricco con Valeria Solarino e Michele Di Mauro. Musiche di Nicola Tescari, luci di RobertoTarasco. Produzione Elastica s.r.l..

L’ha ribloggato su Antologia del tempo che resta.
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