Definiamo “vacanzina” un breve viaggio con obiettivi minimi e con pernottamento fuori casa di un massimo di due notti (cioè quello che consente alla gatta Miciù di mangiare senza modificazioni delle sue abitudini e di stare sola per poco).
La vacanzina, data l’intensità degli avvenimenti che la realtà e l’immaginazione includono in quel lasso di tempo, in genere assume nella nostra memoria una temporalità molto più lunga.
Sembrà cioè di avere fatto un lungo viaggio e una lunga “vacanza”, anche se, in realtà, sono state dalle 24 ore alle 48.
Con la vacanzina il tempo è percepito diversamente e mostra, con vigore espressivo, la sua plasmabilità. Sembra lungo ciò che è breve, mentre il tempo lungo (talvolta) è talmente insignificante da essere percepito come un lampo. O anche di non essere percepito del tutto
