Il paternalismo della sinistra mi fa vomitare. Un paternalismo via via più forte man mano che ci si sposta di più verso sinistra. Un paternalismo che, ancora più che negli esponenti politici del (centro)sinistra, si manifesta nei sostenitori convinti di questa parte politica (e non mi riferisco tanto ai generici elettori che votano a sinistra senza farsi troppe illusioni o perché pensano, a torto o a ragione, che sia il meno peggio). Non soltanto non vedono le ragioni di chi non ha votato come loro, ma nemmeno riconoscono che costoro possano avere delle ragioni che non siano o criminali o frutto di un’errata visione delle cose. Chi ha votato centrodestra è, per loro, per forza un povero imbecille – a voler essere gentili – che si è fatto abbindolare da Berlusconi. Non gli salta in mente che in quest’altra parte politica, tra tanti “berlusconiani mistici”, ci sono anche quelli che l’hanno votato perché gli sembrava il “meno peggio”. Ormai io capisco benissimo, invece, come in Italia molti abbiano preferito votare Berlusconi. E se queste incarnazioni dell’etica, del bene-in-terra, pensano di convincerli a votare a sinistra anziché a destra, dubito che ci riusciranno continuando a insultarli e a dirgli che sono dei deficienti o dei delinquenti. Irritano me, che in sedici anni Berlusconi non l’ho mai votato, e quindi non fatico a immaginarmi quanto irritino loro. E’ un atteggiamento che ben si riassume in un’affermazione che mi è capitato di leggere, uscita dalla penna (o dalla tastiera) di un giornalista di sinistra: la sinistra ricerca la verità, la destra la convenienza. E ‘sticazzi, mi verrebbe da commentare, alla faccia della modestia e del pragmatismo politico.
l’intero scritto qui: http://cadavrexquis.typepad.com/cadavrexquis/2010/12/al-fuoco-al-fuoco.html
