Visto e sentito (e molto colpito dalla emozionalità della esecuzione, esaltata dal bravissimo pianista e dalla orchestra della Rai)
al Festival di Sanremo, 13 febbraio 2013
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- sito di Asaf Avidan
Poi Asaf ha cantato, l’Ariston è rimasto sospeso per poco più di tre minuti tra l’ammirazione e l’incredulità. Il ragazzo ha un falsetto potente che a tratti porta la sua voce ad assomigliare effettivamente a quella di una donna. Lo «graffia» con maestria, sottolineando le parti più drammatiche del testo. Sarà anche israeliano, ma in quanto a suggestioni musicali e immaginario più che vagare per il Medio Oriente sembra guardare all’America profonda. Non è solo per quel look che ricorda il leader dei R.E.M. Michael Stipe da giovane (a proposito: «Reckoning» era, guarda caso, il titolo del secondo album del quartetto di Athens). È soprattutto per l’attitudine folk, per la capacità con la quale riesce a prendere una melodia semplice e a trasformarla, grazie a rare doti interpretative, in un pezzo d’arte. Dopo questi benedetti tre minuti non solo il pubblico dell’Ariston è scattato in piedi, ma Fabio Fazio si è sentito in obbligo di chiedergli di accennare un bis. Asaf sulle prime esitava, poi ha accettato tirandosi dietro i battimani del teatro. Gli porterà fortuna. da http://www.ilsole24ore.com/art/cultura/2013-02-14/ariston-piedi-asaf-avidan-075039.shtml?uuid=AbFXxHUH
Un’altra esecuzione di One Day:
Testo della canzone:
Non più lacrime, il mio cuore si è asciugato
io non rido e non piango
non penso a te tutto il tempo
ma qundo lo faccio – mi meraviglio del perchè
devi uscire dalla mia porta
e andare via proprio come facesti prima
so che di aver detto cdi essere sicura
ma i ricchi non riescono ad immaginarsi poveri
un giorno baby, saremo vecchi
Oh baby, saremo vecchi
e penseremo a tutte le storie che avremmo potuto raccontare
il piccolo me e la piccola te
continuano a fare tutte le cose che facevano
Loro non ci riflettono mai veramente
come io non riesco a pensarti vera
ecomi ancora- la responsabilità
la colpa, il dolore, la ferita, la vergogna
l’ideatore del nostro piano
tutto questo è bloccato in pesanti nuvole di pioggia
un giorno baby, saremo vecchi
Oh baby, saremo vecchi
e penseremo a tutte le storie che avremmo potuto raccontare
Michèle Ubelmann mi segnala
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