Caro Paolo,
come abitatore del tempo sai bene cosa comporti fermarsi a riflettere, per misurare la distanza che ci separa dai nostri simili: giorni come questo servono anche a questi ‘calcoli’.
Non commettere, però, l’errore di contare gli amici e di separare quelli che ti sono (più) vicini dalle persone giovani e meno giovani che forse taceranno o procederanno dimentichi di te: non facciamo che tutto sia lì, davanti a noi, a folgorarci con la luce radente dell’incontrovertibile, come direbbe uno dei tuoi Maestri. Non andrà ascritto a segno di inimicizia un mancato gesto: rimanda la tua mente ai giorni felici, al confidente discorrere comune, al retto conversare, alla vicinanza silenziosa.
Cosa sappiamo noi delle persone che ci stimano discretamente, e che pure si nutrono delle nostre fatiche intellettuali, e progrediscono in chiarezza e saggezza?
‘Al di sopra’ dell’amicizia e dell’amore collochiamo pure quei sentimenti di venerazione e di riconoscenza che punteggiano le giornate di studio e di riflessione.
Abbiamo scelto il campo della formazione delle coscienze. Solo il tempo ci dice quello che abbiamo seminato.
Ti sia maestro di vita oggi il filosofo che disse di sé che aveva passato la vita a perdonare e a ringraziare. Immagino per il bene ricevuto.
“… perché, alla fine, solo il Bene è degno di considerazione”.
Non ti manchi mai il pensiero forte del mio affetto e della mia ammirazione per la tua limpidezza morale.
Saluta per me la tua Luciana.
Ti voglio bene.