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L’Islam e il jazz bebop :: Daniel Pipes
Al-Hajj Yusuf Abdul Lateef
I missionari del piccolo movimento Ahmadiyya fuori dal Pakistan ebbero un successo formidabile tra i grandi musicisti jazz degli anni Cinquanta, convertendo oltre a Lateef altri personaggi famosi come Nuh Alahi, Art Blakey (Abdullah Ibn Buhaina), Fard Daleel, Mustafa Daleel (Oliver Mesheux), Talib Daoud, Ahmad Jamal (Fritz Jones), Muhammad Sadiq, Sahib Shihab (Edmund Gregory), Dakota Staton (Aliya Rabia) e McCoy Tyner (Sulaiman Saud).
In breve, l’Islam era la religione ufficiosa del bebopTra le superstar di cui si vocifera si siano convertite all’Islam, ci sono John Coltrane (che per primo sposò una musulmana), Dizzy Gillespie (nella cui band c’erano molti musulmani), Charlie Parker (Abdul Karim) e Pharoah Sanders (la cui opera contiene molti temi musulmani). Una lista di musicisti jazz musulmani annovera 75 nomi e un’altra lista ne contiene circa 125. Questi musicisti preferivano esibirsi nei club di proprietà di altri musulmani, molti dei quali provenivano dai Caraibi.
Questo legame [con l’Islam] è per certi versi paradossale, visto il ruolo avuto dai musulmani nella riduzione in schiavitù degli africani e (per quanto riguarda l’argomento qui trattato) l’atteggiamento incerto e talvolta direttamente ostile dell’Islam verso la musica
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bene
è arrivato il tempo di alleggerire gli scaffali dei 33 giri:
so da dove cominciare
PF
Categorie:MUSICA