Levi, torna da Auschwitz con il bisogno impellente di scrivere. Così si racconta durante un’intervista:
“Sentivo un bisogno così prepotente di raccontare, che raccontavo a voce. Allora, nel lager, facevo spesso un sogno: sognavo che tornavo, rientravo nella mia famiglia, raccontavo e non ero ascoltato. Colui che mi sta davanti non mi sta a sentire, si volta e se ne va. Ho raccontato questo sogno in lager, ai miei amici, e loro hanno detto:” Capita anche a noi”. E poi l’ho trovato, tale e quale, citato da altri reduci che hanno scritto le loro memorie. ..E’ quasi il sogno di un bisogno primario, così era il bisogno di raccontare. Era già lì un bisogno fondamentale. Io poi ho scelto lo scrivere come l’equivalente di raccontare”.
da Sorgente: Sito ufficiale di Liliana Picciotto