Sociologia a Trento negli Anni Sessanta, dal blog ilsemedellutopia.blogspot.it di Cataldo Marino

A cosa può essere utile l’elenco dei primi 346 laureati in Sociologia in Italia e delle tesi da essi presentate alla fine del corso degli studi? Dal punto di vista pratico, a nulla. Ma l’Istituto Superiore di Scienze Sociali di Trento negli anni ’66 -’70 ha avuto una storia tutta sua e chi lo ha frequentato si ritrova, quasi mezzo secolo dopo, con uno ‘spirito di corpo’ che credo non trovi paragone in altre università ed altre facoltà, ed è forse assimilabile solo a quello dei bersaglieri e dei partigiani. L’elenco potrebbe allora servire per ‘ritrovarsi’ in questo vasto web e per ricordare tempi molto particolari.
Trento era una città piccola, la si attraversava da un capo all’altro facilmente anche senza autobus, e in quegli anni diventò la meta di studenti di tutte le regioni d’Italia. In un paese ancora frantumato dai dialetti e dalle diverse usanze, noi studenti, lì, trovammo subito un’identità comune. Non eravamo isolati, come avevo sperimentato a Roma personalmente in ottobre e novembre del ’66 prima del trasferimento, ma uniti dalla voglia di capire – con la presunzione di una maggiore scientificità – il mondo in cui vivevamo. La ricchezza di una diversa provenienza e il desiderio di mescolarsi per quel fine comune furono la specificità di quegli anni in quella città.

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