Ricordo di LAURA CONTI (1921-1993)

Laura Conti, biografia e voce dal passato.

Dedicato a Prisma, che è ha spinto alla ricerca della voce

Negli anni 1972- 1990 ho avuto la fortuna di frequentare, in una relazione che ha intrecciato innanzitutto l’amicizia e poi la politica, una straordinaria donna del nostro secondo Novecento: Laura Conti (1921-1993)

Da lei ho imparato aspetti importanti del mio lavoro: l’impostazione teorica da dare agli studi storici, il funzionamento delle politiche sociali, l’uso non dogmatico nell’utilizzare il metodo nell’analisi dei fatti sociali, l’osservazione e la pratica dei ruoli amministrativi nelle istituzioni. Ora che sono più vecchio comprendo meglio che da lei ho imparato soprattutto un modo di affrontare le questioni della vita ed i compiti che ci sono assegnati nel percorrere la strada che il destino ci ha assegnato.

Laura Conti è stata per me una vera scuola parallela. Probabilmente quella  più formativa, perchè appresa faccia a faccia, nella vicinanza della discussione intensa.

Andavo da lei con il blocco degli appunti. E talvolta registravo le sue parole.

Provavo nei suoi confronti una devozione filiale. Ammiravo la sua scrittura, la sua verve, le sue straordinarie capacità nell’estrarre da un libro il filo da inseguire e da elaborare in quadri e prospettive del tutto diverse da quelle impostate dallo stesso autore. Aveva una cultura di spettro ampissimo: medicina, biologia, economia, diritto, antropologia, sociologia. Ma tutto sempre inserito in quadri storici. Conversare con lei era un irripetibile godimento intellettuale.

Andavo a prenderla sotto casa e la portavo fuori a cena. In modo che potessimo parlare in auto. Infatti la sua voglia di leggere e studiare la portava ad amministrare con oculatezza il suo tempo. Ognuno di questi appuntamenti di amicizia con me (più volte mi ha detto che ero come suo figlio) era per lei tempo sottratto ai suoi studi voraci. E quando tornava a casa, attorno a mezzanotte, andava avanti sul libro che aveva interrotto poche ore prima.

Di lei conservo vivi ricordi personali (racconti biografici, storie di persone conosciute, valutazioni sulla politica) ed anche molti suoi scritti.

La vita attiva ed adulta delle persone può essere opportunamente scandita in fasi.

Per quanto mi riguarda vedo il film della sua biografia in questo modo:

la giovinezza dei vent’anni (laurea in medicina in piena guerra, Resistenza, internamento nel lager di Bolzano);

l’immediato dopoguerra e la militanza nel Psi e la successiva scelta del Pci, negli anni ’50;

amministratrice negli enti locali, alla Provincia di Milano, negli anni ’70;

la fase pionieristica dell’ avvio delle Regioni, nel ruolo di consigliere regionale, che si è intrecciata con la “folgorazione” del pensiero ambientalista e sua conversione su questo modello di pensiero (prima metà degli anni ’80);

elezione nel Parlamento italiano e in quello europeo (seconda metà degli anni ’80);

la sua contrarietà alla trasformazione del Pci in Pds (1989-1993). Un mondo che le cadeva addosso.

E qui c’è la mia ferita, perchè in quell’arco di tempo le nostre strade si sono diversificate e – come è successo per molti militanti – si è rotta anche questa amorevole amicizia. Nessun rimpianto, come dice Giorgio Gaber nella sua canzone “Qualcuno era comunista”. Ma certo un dispiacere cui non si può porre rimedio. Tanto più che , successivamente, sotto gli impulsi della storia le mie prospettive politiche sono ulteriormente cambiate, fino ad avere scritto 11 settembre 2001-11 settembre 2006. To Cross the Line , cioè qualcosa che in quegli anni mi sarebbe apparso del tutto impossibile anche solo pensare.

Resta, dunque, quel ricordo indelebile e intatto nei fili della memoria.

Ma poi, molto dopo la sua morte, ricevetti da una assessora della Provincia di Bolzano una lettera che mi sollecitava a ricordare che Laura aveva anche sfiorato la deportazione nel lager di Mathausen. Ne parla Piero Caleffi nel libro Si fa presto a dire fame (edizioni del Gallo 1954 e poi Mondadori, 1967). Ne parla anche Laura, ma in una rarefatta forma letteraria, nel libro La condizione sperimentale, Mondadori.

La Fondazione Micheletti di Brescia conserva circa 6.000 volumi della sua biblioteca e vari altri materiali di studio (appunti, ritagli, corrispondenza, scritti, materiali di lavoro, testi relativi all’attività politica e a pubblicazioni, rassegne stampa).

Nel disco/libro di Tina Franchini e Fiorella Ferrazza, Come nascono i bambini,

Edizioni I Dischi del sole, c’è un microsolco 33 giri con la sua voce.

L’ho cercato e ritrovato fra le cose che si conservano. E fra poco sentiremo questo ulteriore esempio della sua poliedricità: quella della divulgatrice scientifica, in particolare di biologia

Il 5 dicembre 2006 la cara amica Prisma mi ha inviato questa lettera, che riporto quasi per intero:

ciao …,
a proposito di sincronicità, questa mattina sono dovuta andare in lega ambiente
 di Milano, dove, per puro caso, ho visto un vecchio volantino 
che parlava di una commemorazione di laura conti. 
mi sono ricordata che …  ci sono più pagine dedicate a lei, così ho chiesto informazioni. 
sono stati gentilissimi. magari le saprai già, comunque te le passo. 
il 3 maggio 2006, in occasione dei 30 anni di seveso e dei 60 anni della 
casa della cultura, di cui lei è stata segretaria, è stata organizzata dalla provincia 
di Milano  in collaborazione con lega ambiente una cerimonia di commemorazione.
ma la cosa più bella è avvenuta il 2 novembre 2006. 
su proposta di letizia moratti, al "Famedio" (Tempio della Fama), del cimitero 
monumentale di Milano, dove ci sono le tombe del manzoni, di verdi, ecc., 
ci sono anche apposte, lungo le pareti, delle lapidi di marmo con incisi i nomi 
di più personaggi benemeriti. 
il 2 novembre è stata apposta anche la lapide di laura conti.
inoltre sul sito www.altronovecento.quipo.it, rivista on line promossa dalla 
fondazione micheletti, compare un numero monografico su laura conti.
queste informazioni me le ha date una signora gentilissima, la dottoressa ..., 
considerata una delle memorie storiche di laura
….  

Sono certo che anche una piccola testimonianza, come questa pagina, può intrecciare 
altre informazioni e ricordi. 
E' come portare dei fiori alla cara Laura, che in questo momento riaffiora alla mia mente 
attraverso il suo sorriso e quel gaio
“ciao caro !!!”
Fiori, fiori per Laura.
E’ il mio motto 

Ecco qui. Sono riuscito ad estrarre da un vecchio disco a 33 giri questa lettura:
Laura Conti
Lo sai come nascono i bambini?

L’audio e’ stato cancellato dallo spazio su Splinder

E’ un documento audio che va storicizzato, ai primissimi anni ’70. 
Quando parlare di educazione sessuale era ancora una impresa difficile e irta di ostacoli.
L’obiettivo era parlare di riproduzione sessuale a bambini molto piccoli.
Vorrei che si apprezzasse la dolcezza di quella voce, l’ironia, il timbro.
E che ve la immaginiate quando parlava di economia, di politica, di diritto, di storia, 
di antropologia.
 Perché oggi questo documento audio?
Non c’è un motivo particolare. Era arrivato il momento.
Quando si è su tracce e sentieri ogni momento può essere quello giusto.

Un pensiero riguardo “Ricordo di LAURA CONTI (1921-1993)

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