domenica, 29 aprile 2007

Nina Simone, My Father
La voce che ascoltavo di nascosto,
parole che narravano d’amore e di ragazze,
voce che limpida saliva verso i tetti,
nei vicoli oscuri coperti di persiane,
nei vicoli oscuri coperti di persiane,
vapore freddo infagottava il viso,
contro un frammento di turchino.
contro un frammento di turchino.
Appesa al braccio gelido, pelle morbida e tenera
le dita sfioravano l’infanzia e i segni dell’età,
le dita sfioravano l’infanzia e i segni dell’età,
continuavo a non capire il tempo
che nasconde ogni stagione.
Vapore della nebbia che svanisce
al sole del mattino,
che nasconde ogni stagione.
Vapore della nebbia che svanisce
al sole del mattino,
il viso tuo scompare, il suono si allontana,
la voce si spegne mentre promette denari e fama,
la voce che nasconde le mancanze
Passi lenti arrancano all’ombra dei lampioni,
tiro a fatica la stanchezza verso il porto
che tu mi hai destinato.
Dedicata a mio padre e
alla voce stupenda di Nina,
suono che arriva al cuore.
alla voce stupenda di Nina,
suono che arriva al cuore.
AliceYDulcinea
Un grazie ad Amalteo.
postato da: aliceydulcinea alle ore 18:21 | link | commenti (13)
“Non abbiamo altro scopo, per quanto mi riguarda, che riflettere il nostro tempo, le situazioni intorno a noi e le cose che sappiamo dire con la nostra arte, le cose che milioni di persone non sanno dire. Penso che questa sia la funzione dell’artista e, naturalmente, chi di noi è così fortunato, lascia un’eredità che sopravvivrà quando non ci saremo più”. (N. Simone)
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