Nina Simone aveva ed ha il “Duende”: il potere misterioso che tutti sentono e che nessun filosofo spiega

“In tutta l’Andalusia, roccia di Jaén e conchiglia di Cadice, la gente parla costantemente del duende e lo scopre appena compare con istinto efficace. Il meraviglioso cantaor El Lebrijano, creatore della debla, diceva: «I giorni che canto con duende non conosco rivali»; un giorno La Malena, la vecchia ballerina gitana, sentendo suonare da Brailowsky un frammento di Bach esclamò: «Olé! Questo sì che ha duende!» e si annoiò con Gluck, con Brahms e con Darius Milhaud. E Manuel Torres, l’uomo di maggior cultura nel sangue che io abbia conosciuto, ascoltando dallo stesso Falla il suo Notturno del Generalife, pronunciò questa splendida frase: «Tutto ciò che ha suoni neri ha duende». Non c’è verità più grande.

Questi suoni neri sono il mistero, le radici che affondano nel limo che tutti noi conosciamo, che tutti ignoriamo, ma da dove proviene ciò che è sostanziale nell’arte. Suoni neri, disse il popolano spagnolo, e in ciò concordò con Goethe che, parlando di Paganini, ci fornisce la definizione del duende: «Potere misterioso che tutti sentono e che nessun filosofo spiega».

Garcia Lorca, Il Duende, teoria e gioco, 1933

Ecco: Nina Simone aveva e ha il “Duende”:

suoni dell’ombra
vita nera mistura
di fitta unione

Papavero di campo

Antony And The Johnsons, nuovo album a gennaio 2009

Nel Regno segreto di Nina Simone

Penso che , per ispirazione e soprattutto per capacità interpretativa, Antony sia l’artista della musica più vicino a  Nina Simone. E’ per questo motivo che troverà posto piuttosto spesso in queste pagine di ricordo.

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Antony & The Johnsons hanno ufficializzato la data di uscita del loro terzo album. Il titolo circolava sin dal 2007 ed è confermato: ‘The Crying Light‘. Sarà pubblicato il 19 gennaio 2009. Nel disco ci sarà sicuramente ‘Another World’, la canzone traino dell’EP uscito ad ottobre. Per il resto, la tracklist definitiva non è stata ancora annunciata. Su ‘Wikipedia’ si ipotizzano alcuni titoli che potrebbero far parte dell’album: sono canzoni eseguite dal vivo nei concerti dal 2006 in poi. Ve le elenchiamo qui: ‘Christina’s Farm’, ‘Everglade’, ‘Ghost’, ‘Her Eyes Are Underneath the Ground’, ‘Kiss My Name’, * Everything Is New’, ‘Dust and Water’, ‘One Dove’, ‘Daylight and the Sun’, ‘Where Is My Power?’.

in Indie-Rock.it

omaggio a Nina Simone di Papavero di campo

I Notturni di Nina Simone.

Il mio personale omaggio alla sua voce che è talento puro

di Papavero di Campo

È un omaggio iniziatico, che scaturisce dopo aver trascorso
il primo e intero pomeriggio ad ascoltare la sua voce,
a sentire che la prima volta è ogni volta tutte le volte.Familiarità al velluto dei suoi timbri,
all’atmosfera d’intimità elegante diffusasi per tutto lo spazio della casa,
uno spazio auditivo che s’è andato a fondere con lo spazio della mente,
accoccolandomi nell’agio di una solitudine cosciente,
nella percezione buona della ricchezza loquace dei suoni.La voce di Nina si fa compagna.Fascino. Atmosfera di fascino.Dilatazione della voce ascoltata.

Modulazione dei timbri e dei colori della sua voce.

Espansione del cuore.

Ho incontrato Nina Simone.

Nina Simone, The Desperate Ones

Nina Simone – The Desperate Ones

“Solitaria mi arrampico tra le ultime note,
spalanco i ricordi, firmamento di suoni
sotto il manto oscuro della melodia,
aspiro il desiderio e ti riascolto…
candore colorato dai forti riflessi”

Disegno e versi di AliceYDulcinea

Dice Matthew Shipp: “then I heard Nina Simone on TV, and both of them rocked my world completely

And you first got into jazz when you were twelve? Anything particular spark your…?

Yeah, I heard Ahmad Jamal on TV, then I heard Nina Simone on TV, and both of them rocked my world completely.

Really? What was it about the…?

Nina Simone? It was just this dark, dark ambiance she had that really attracted me. I was into horror films also, so it was almost like the musical equivalent of the horror films. I was really into it, and there was just something so dark but yet so resonant about her, and I really just enjoyed her touch on the piano, ’cause there was something about her. I didn’t, like, put this into words in my head, but when I do an archeology of what actually went through my mind, I think what fascinated me about it was when she played, it was just Nina Simone music. And I could tell that she had classical training, I could tell that she knew the blues, I could tell that she had an understanding of folk music because she covered some Bob Dylan songs or whatever. But whatever she played, it became her idiom; it was like—bam!—it was Nina Simone music, and it was almost like she transcended idioms and was just this strong personality in and of herself. So, without knowing that was what attracted me to it, I think that was what really drew me into her world, plus the actual physics of it, like the darkness of it.

in Jazz.Com

Laura Fedele e Gianni del Savio a La Coldana, Lodi (Italia, Lombardia

Blue Music Line, La Coldana, Lodi: Nina Simone, 10 Aprile.

Blue Music Line:
Laura Fedele e Gianni Del Savio presentano
Nina Simone, La Coldana,
Lodi, 10 aprile

Con l’arrivo degli eventi primaverili ed estivi si conclude la ricca stagione di Blue Music Line alla Coldana di Lodi.
Un evento eccezionale: il concerto di una protagonista assoluta della blues e del jazz in Italia, Laura Fedele,
e, in contemporanea, la presentazione del libro di David Brun-Lambert Kowalski) a cura dell’ esperto di musica afroamericana, Gianni Del Savio.

Per prenotazioni e ulteriori informazioni
www.lacoldana.it ristorante@lacoldana.it

telefono 0371431742, fax 0371436476

Nota biografica: Laura Fedele
http://www.laurafedele.it/Biografia.html

Nota biografica: Gianni Del Savio
http://www.bluesandblues.it/delsavio/index.

David Brun-Lambert, Nina Simone, Kowalski editore Una vita, come spiega il titolo sulla bella copertina, forse non basta a raccontare tutte le storie vissute da Nina Simone. Sublime cantante (tra le più grandi di sempre), protagonista di mille battaglie (non ultime quelle contro i propri personali, lancinanti e umanissimi dolori), diva inarrivabile e tormentata, rivoluzionaria indomita Nina Simone ha davvero “attraversato mezzo secolo di musica e di importanti cambiamenti sociali” come scrive David Brun-Lambert nel prologo.

Una vera e propria odissea che da lì in poi viene raccontata con l’affetto e il calore di un appassionato, ma anche con la premura, la precisione e il rigore di un ricercatore. L’equilibrio tra queste due tendenze, insieme a un raffinato gusto per le citazioni letterarie (vengono
ripresi, tra gli altri, frammenti di Jim Harrison, Toni Morrison, James Baldwin e Bruce Chatwin) e a una scrittura elegante e fluida portano a sfogliare la vita di Nina Simone come se fosse un romanzo (e in molti frangenti lo è stata davvero), ma arrivati in fondo ci si accorge di aver letto un pezzo importante della nostra storia.

Last but non least, una breve ma efficace discografia ragionata in appendice è curata da Gianni Del Savio, tra i massimi esperti di musica afroamericana che, con la ben nota precisione, aiuta non poco a districarsi tra la straripante eredità di Nina Simone. Qualcosa in più
di una semplice biografia.

www.lacoldana.it

Nina Simone e Art Therapy

legendRicevo questa e.mail:

im a masters student in art therapy currently .. and im doing a multimedia art project about nina simone. I was wondering if it was possible to use some of you nina videos, SOLEY for this project for class. I could put in writing a promise of not using it for anything else. It would be reeeeally helpful, as I am making a image / video collage of her and he music, alongside charcoal images of various things and people.
So if this is at all possible I would really appreciate it, lemme kno.
Magdalena

Rispondo:
sure
you can use both video on youtube (they are public) and mine you’ll find enclose here below.
congratulation for your project and i’d really appreciate ti receive your work when ready, if you can
yours sincerely

Fiori fiori per Nina, Nina Simone

Nina Simone canta “Here Come the Sun” per Thomas

Mi scrive Thomas:

…, avrei un’infinita’ di cose da raccontarti ma dovrei fermarmi a passare in dettaglio tanti mesi di novita’ e prendere atto di quanto avviene..
Non ti ho dimenticato e ti ringrazio per il link su Nina Simone e per gli auguri pasquali. Spero tu stia bene e le feste siano trascorse serene.
Io sono a Londra. Ho lasciato Loughbrough perchè ho vinto una borsa di studio italiana e per sei mesi prendero’ parte ad una ricerca come assistente ricercatore..
Inutile dirti che che navigo in una marea di pensieri, sensazioni, impressioni..Mi sembra cosi’ strano che tutto sia cambiato in 6 mesi..
Ti raccontero’ presto i dettagli,
ti abbraccio,
Thomas
27 marzo 2008
Thomas è un amico di rete, propiziato due anni fa da Nina Simone
Ti dedico questa canzone di Nina, Thomas:

Nina Simone: esercizi di traduzione in inglese

legendCome provare ad imparare almeno l’inglese scritto quando il tempo corre via svelto e le capacità di studio si riducono?
Astime suggerisce di lavorare sulla motivazione e, quindi, di partire da Nina Simone. La musicista che in questi anni mi accompagna, sorprendendomi sempre per la sua modernità, classicità e pathos interpretativo.
E allora ecco la “traduzione” (chiedo venia) del testo Il Regno segreto di Nina Simone.
Ogni correzione sarà molto gradita.

Nina Simone isn’t just a Cult of mine, but a companion in my days and nights.
When I need something close to perfection then Nina appears. Perhaps in the years ‘70 I met for first time one of her disksdisk: “The Amazing Nina Simone” (1959). In the while i’m writing, that LP is the next to me with her best photo representing: alone, closed eyes, her armes and beautiful holding together the notes.
At first i didn’t appreciate it: a cult comes when it decides to spread out.
I was enlightened when i got fifty, for two concomitant reasons: the listening of the 10 minutes of  Sinnerman in “Pastel Blues” (1965) and the Cd “Nina Simone and Piano” (1968). Dear reader, test to listen to “Who Am I” and perhaps also you will enter in her kingdom.  And’ also happened with her most sensitive biographer: “a song as Sinnerman, , the certainty that this music had been always there and asked only to be identified” (David Brun-Lambert, Nina Simone: a Life, Flammarion, 2005).
From that moment I can wander about the discovery of other musicians and these can help to cheer me the life, but later I always return from her. And every time it renews equally the emotion. Sometimes (but my wife everytimes says) up to the tears, as in the poetries.
Nina Simone doesn’t only sing: Nina Simone interprets as a theatrical actor. This almost unique ability has elegantly suffered by Charles Aznavour that said: “The people that sing the jazz often sing the music. Nina Simone sings the text at the same time of the music.”
That’s why “You’d Be So Nice To Come Home To”, a standard jazz in fast time, with Nina Simone it becomes up to the pang slow and because “Strange Fruit” it is agonizing even more that in Billie Holiday. Her songs and her piano, to an impassioned listening, can be “seen” as brushes: black, yellow, blue (lot of blue), white.. All this has done with the voice, with the notes of the piano, but above all with the times that it puts among the words. They are these instants of silence, these breaks to produce the magic. And this was really what she wanted to get: dear reader try with “The Put To Spell On You” ….
Also her re-interpretations (Jacques Brel, J.J. Walker, George Harrison, Randy Newman, Bob Dylan) are a ri-creation: those songs become more beautiful. Dear reader try with “Ne me quitte pas“, ” Mr Bojangles“, “Baltimore“, “Here Comes The Sun“, “Just Like Tom Thumb Blues.” Her music goes long in the time. A lot of musical fashions pass. But even if her song has been arriving from the years ’50, ’60, ’70, with Nina the time seems not to pass.
Other songs rest become beautiful music, but dated. For the songs of Nina Simone it can be said what Italo Calvino said of books: “Classical are those books which you usually say: “I am rereading…” and never “I am reading…” […] A classical is a book that never finish to say what it has to say. […]
I wonder me how Nina Simone is both so always actual and modern. I believe that her music has been the only energy that has held her long live, in the relationship with herself and with its public.
Dear reader: what do you wait to also enter into her secret kingdom?

Ci sono attimi e “luoghi” dove spazio e tempo si intrecciano in modo perfetto

(i)Nina on the Hudson River waterfront,1961

Ieri sera un nostro amico ci ha fatto gustare una splendida poesia di un “viaggiatore dell’anima” friulano, Albino Comelli, tratta da una sua raccolta “Il Tempo e l’Amore”.

In poche parole Albino Comelli è riuscito a dialogare tra l’istante del tempo e l’infinito del tempo attraverso lo spazio… “… alla tua soglia… “… ci ha “messo l’istante su un palmo di mano”…

eccola

“Mille anni d’attesa

saliranno come torri d’avorio

alla tua soglia –

Sarà l’istinto del mio cuore

sazio d’infinito quando

l’averti un attimo mi

renderà eterno –

Che in te io sia l’universo

che tutto il mondo sia

dove noi siamo soli –

Che tu sia per sempre

tu che sei un tempo solamente – “

Inizierei ad associare questa poesia a due tracce di Nina Simone:

da Prisma, 3 ottobre 2007

Dedicated to Nina and Amalteo…ascoltando Lilac Wine…

Nina Simone, Lilac Wine
da Recording studio session, 1965 Sep. 30-Oct. 1, New York
Libero il ricordo, lo affranco dagli affetti, ascolto
la voce della tenerezza
suono instabile e temerario che promette e
nasconde miserie e dolori.
Notte umida e fredda che incoraggia la sosta,
zone d’ombra dove abita il mistero
strappo il legame, m’immergo nell’amore,respiro
desideri postumi e speranze.
Persa nelle note soffuse che salgono di tono, mi
porto in alto,
solitario tetto d’azzurro incustodito.
Stringo la mia incertezza instabile d’illusioni
colorate,
eccentrici sogni tenaci tornano a farmi
compagnia,
riaffermo il desiderio di certezze, intreccio fili
colorati di memoria
Cammini paralleli traboccanti tenerezza,
suggestione di segni accennati appena,
assaporati dove arriva il suono, l’anima abbraccia
e comprime il mio sembiante.
Fragile tela intessuta d’argento, il tuo canto di
sirena conduce il mio,
smarrito ed accecato da questo incredibile colore
che lampeggia nella piaga del tempo.

da: AliceYDulcinea Libero il ricordo

sabato, 31 marzo 2007

postato da: aliceydulcinea alle ore 11:50 | link | commenti (15)

La voce che ascoltavo di nascosto…

domenica, 29 aprile 2007

Nina Simone, My Father


La voce che ascoltavo di nascosto,
parole che narravano d’amore e di ragazze,
voce che limpida saliva verso i tetti,
nei vicoli oscuri coperti di persiane,
vapore freddo infagottava il viso,
contro un frammento di turchino.
Appesa al braccio gelido, pelle morbida e tenera
le dita sfioravano l’infanzia e i segni dell’età,
continuavo a non capire il tempo
che nasconde ogni stagione
.
Vapore della nebbia che svanisce
al sole del mattino,
il viso tuo scompare, il suono si allontana,
la voce si spegne mentre promette denari e fama,
la voce che nasconde le mancanze
Passi lenti arrancano all’ombra dei lampioni,
tiro a fatica la stanchezza verso il porto
che tu mi hai destinato.

Dedicata a mio padre e
alla voce stupenda di Nina,
suono che arriva al cuore.
AliceYDulcinea
Un grazie ad Amalteo.

da: AliceYDulcinea la voce che ascoltavo di nascosto

postato da: aliceydulcinea alle ore 18:21 | link | commenti (13)

JazzFromItaly legge la biografia di Nina Simone

 David Brun-Lambert, Nina Simone, una vita, traduzione di Laura Cecilia Dapelli e discografia di Gianni Del Savio, Kowalski editore, Milano 2008, p. 440

Ho preso il libro in stazione e,  nonostante in questi giorni fossi a Bologna per un meeting di lavoro, in un fiato ho gia letto 200 pagine…

fiori per Nina.

JazzFromItaly 

Nina Simone non è solo un mio cult …


Nina Simone non è solo un mio cult, ma una compagna dei giorni e delle notti. Quando ho bisogno di qualcosa che mi sembri rasentare la perfezione è lei che mi si presenta.
Forse negli anni ’70 sono capitato su un primo disco: “The Amazing Nina Simone” (1959). Ho qui, mentre scrivo, questo Lp con la fotografia che meglio la esprime: sola, occhi chiusi, le braccia e le grandi mani a tenere assieme le note. Non apprezzai subito: un cult arriva quando vuole lui.
La folgorazione è stata molto successiva, quando ho imboccato i miei cinquant’anni, ed è avvenuta per due fatti concomitanti: l’ascolto dei 10 minuti di Sinnerman in “Pastel Blues” (1965) e il Cd “Nina Simone and Piano” (1968). Caro lettore, prova a sentire Who Am I? e forse anche tu entrerai nel suo regno. È avvenuto anche con il suo più sensibile biografo: ’una canzone come Sinnerman, la certezza che questa musica era stata sempre là e chiedeva solo di essere identificata’ (David Brun-Lambert, “Nina Simone: un vie”, Flammarion, 2005).
Da quei momenti posso girovagare alla scoperta di altri musicisti e questi possono aiutarmi ad allietare la vita, ma poi torno sempre da lei. E ogni volta si rinnova allo stesso modo l’emozione. Talvolta (ma mia moglie dice sempre) fino alle lacrime, come nelle poesie.
Nina Simone non canta solamente: Nina Simone interpreta come un attore teatrale. Questa capacità quasi unica è stata finemente colta da Charles Aznavour che disse: ’Spesso le persone che cantano il jazz cantano la musica. Nina Simone canta il testo allo stesso tempo della musica’. Ecco perché You’d Be So Nice To Come Home To, che è uno standard jazz in tempo veloce, con Nina Simone diventa lentissimo fino allo spasimo e perché Strange Fruit è ancora più straziante che in Billie Holiday.
I suoi canti ed il suo piano, ad un ascolto appassionato, possono essere ‘visti’ come pennellate: nere, gialle, blu (molto blu), bianche …. Tutto questo lo fa con la voce, con le note del piano, ma soprattutto con i tempi che mette fra le parole. Sono questi attimi di silenzio, queste pause a generare la magia. E questo era proprio ciò che lei voleva ottenere: caro lettore prova con I Put A Spell On You, … ti ho messo addosso un sortilegio …
Anche le sue re-interpretazioni ( Jacques Brel, J.J. Walker, George Harrison, Randy Newman, Bob Dylan) sono una ri-creazione: quelle canzoni diventano più belle. Caro lettore: prova con Ne me quitte pas, Mr Bojangles, Baltimore, Here Comes The Sun, Just Like Tom Thumb Blues. La sua musica dura nel tempo. Molte mode musicali passano. Ma anche se il suo canto arriva dagli anni ’50, ’60, ’70, con lei il tempo sembra non passare. Tutto il resto diventa magari bella musica, ma datata. Per le canzoni di Nina Simone si può dire quello che Italo Calvino diceva dei libri: ’classici sono quei libri di cui si sente dire di solito: Sto rileggendo… e mai Sto leggendo… […] Un classico è un libro che non ha mai finito di dire quel che ha da dire. […] Chiamasi classico un libro che si configura come equivalente dell’universo, al pari degli antichi talismani. […] È classico ciò che tende a relegare l’attualità al rango di rumore di fondo.
Mi chiedo perché Nina Simone sia sempre così attuale e moderna. Credo dipenda dal fatto che per lei la musica è stata l’unica energia che l’ha tenuta viva, nel rapporto con se stessa e con il suo pubblico.
Caro lettore: cosa aspetti ad entrare anche tu nel suo regno segreto? 

pubblicato nella pagina Cult di Sand-Zine

Nina Simone, Concerto tributo, Pesaro 3 Settembre 2005

Provincia di Pesaro e Urbino dal 19 agosto al 29 settembre 2005

Sabato 3 settembre, Pennabilli

NINA SIMONE

Da ragazza, rivela attitudine e passione per il piano classico, talento che poi riversa nella black music (e non solo), mostrando, anche nella scelta del nome, di voler sfuggire a ogni etichettatura. Orgogliosa di essere nera, con Young, Gifted and Black, canzone scritta in tributo a una drammaturga e militante afroamericana, Nina Simone delinea le proprie qualità di donna e interprete. Problematica e viscerale, quanto determinata e impegnata nelle rivendicazioni femminili, civili e razziali, esprime un¹arte interpretativa complessa e affascinante: dotata di voce particolare, maestrìa pianistica e originalità compositiva, rimodella stilisticamente qualsiasi repertorio jazz, blues, gospel, folk, pop e rock.

Gianni Del Savio

ore 17.00 – Cinema Gambrinus IL FILM Wattstax, di Mel Stuart, 1973 (in inglese)

Introduzione di Gianni Del Savio

ore 18.30 – Centro storico IL CONCERTO DEL POMERIGGIO

Blues Company in concerto

ore 21.30 – Teatro Vittoria L’INCONTRO

Gianni Del Savio presenta NINA SIMONE

Gli ospiti Guido Giazzi (giornalista, direttore della rivista “Vinilmania”) e Laura Fedele (musicista)

Voce recitante Lucia Bianchi

ore 23.15 – Piazza Vittorio Emanuele II IL CONCERTO TRIBUTO

Laura Fedele in concerto Nina Simone Tribute

con Laura Fedele (voce)

Marco Castiglioni (batteria)

Stefano Dall’Ora (contrabbasso)

Dal pomeriggio, nel centro storico, mostre mercato e stands eno-gastronomici

In collaborazione con Comune di Pennabilli, Pennabilli Chiama e le Associazioni Giovanili del Territorio

Lettere con Gianni del Savio su Nina Simone

Caro Paolo,

mi scuso per il grande ritardo col quale rispondo alla e-mail che mi è stata

passata diversi giorni fa.

Grazie per i complimenti, ma soprattutto mi fa piacere che la grande Simone
sia così apprezzata, e l’essere riuscito a inserirla in un’enciclopedia

rock/pop (cosa che ho già fatto in altri precedenti lavori, non ultimo la

“Grande Enciclopedia del Rock”, della Giunti, impostata in modo diverso), è

stata una grande soddisfazione. Per me, che mi occupo di black music da

oltre trent’anni, è una delle più grandi, personali ed eclettiche.

Con calma, andrò a vedermi con il sito che mi hai segnalato e comunque lo

terrò presente perché per un prossimo futuro c’è in ballo un libro su di lei

(tradotto o ex-novo) per una piccola casa editrice.

Grazie ancora.

Saluti

Gianni Del Savio

 

Egregio GIANNI DEL SAVIO

volevo personalmente ringraziarla per la eccezionale rassegna dei dischi di NINA SIMONE che ha scritto per l’antologia “24.000 dischi, Tutti gli album dei 1000 artisti più importanti di rock, black music e canzone d’autore”, a cura di Riccardo Bertoncelli e Cris Thellung, Zelig editore, 2004

Appartengo al popolo di quel milione di persone che la amano nel mondo

Nella sua rassegna ho scovato dischi che non avevo e che mi procurerò

E naturalmente molti complimenti a tutta redazione dell’enciclopedia

Grazie per l’attenzione

Cordiali saluti

Paolo …

Caro Gianni del Savio

la ringrazio per avere voluto rispondere alla mia lettera di complimenti per la sua rassegna dedicata a Nina Simone.

Sarò uno dei primi lettori del libro in italiano che mi annuncia. Ho due libri in inglese (ma leggo molto a fatica questa lingua), ne ho cercato uno in francese segnalato dal sito di Boscarol, ma senza trovarlo. Pensi che mi sono ripromesso di studiare l’inglese utilizzando le canzoni cantata da Nina! Magari vi consiglio di tradurne qualcuna nel vostro prossimo libro.

Terrò d’occhio internet per non perdere questo libro di “una piccola casa editrice”

Se ha tempo può rispondere ad una domanda?

Secondo lei c’è almeno una cantante o un cantante al mondo che sappia, anche solo lontanamente, interpretare lo spazio di una canzone con la sua forza? Voce, strumento musicale, tempo, recitazione …

Grazie ancora per l’attenzione

Cordiali saluti

Paolo ….

Caro Paolo,

sul libro in italiano in realtà non si parla di tempi molto vicini (da una

anno mi hanno chiesto di scriverne uno, ma ci sono alcune cose da sistemare

e vedere se, anche per la casa editrice non è meglio far tradurre uno dei

due libri -usciti recentemente- su di lei). Vedremo.

No, non vedo nessuna artista che le possa ricordarla in modo così completo.

Certo ce ne sono alcune che in modo diverso possono cogliere qualche

“momento” dei suoi (intanto i tempi, lo stile musicale, i caratteri sociali

sono cambiati), soprattutto alcune “poetry-singers”. Ma sostanzialmente lei

era talmente personale e in grado di modellare a suo modo qualsiasi

repertorio che non avrebbe senso pensare a qualcuna che le succeda, così

come, per es., in diversa maniera Billie Holiday, tanto per citare un nome

ultrafamoso allla quale la Simone ha dedicato un intero LP (e se t’interessa

puoi leggere “Una canzone per Billie Holiday”, di Alexis De Veaux, Selene

Edizioni, per il quale ho scritto prefazione e discografia selezionata).

Saluti

Gianni Del Savio

P.S. In autunno 2005, molto probabilmente curerò una serata multimediale,

per la provincia di Pesaro, dedicata a Nina Simone (in precedenza l’ho fatto

per Janis Joplin e quest’anno per la Black Music dei ’70). La cosa dovrebbe

essere definita entro il mese di dicembre

Per gli uomini che si lasciano “abitare” da una grande donna

-Che fai, guardi il mondo attraverso il lucernaio?-

-No-

-Perché non dormi?-

-Pensieri…-

E’ allora che capisco che mi devo fermare .

Scorre il desiderio

di violare il tuo insolito forziere,

ma io mi devo fermare.

E cerco sul tuo volto

i caratteri di qualche parola chiave.

Che mi permetta di raggiungerti.

Stanotte il pleut.

Forse potrei dirti,

in maniera non banale,

che è così bello,

così bello,

sentire

ancora

insieme a te

il rumore di

questa

pioggia.

Così unica,

così normale.

Nina Simone, Ballads

( Galantuomo Amalteo, fiori per chi? 🙂 )

postato da: diciche alle ore 16:15 | link | commenti (31)

Sam Shepard racconta Nina Simone

Un racconto di fascinazione musicale

dallo sceneggiatore e regista teatrale americano Sam Shepard


Da Sam Shepard , Motel Chronicles» (1982)

edizione italiana: Feltrinelli, 1985

Il Regno Segreto di Nina Simone

Nina Simone ha realizzato solo capolavori ed appartiene ai “classici”.

Ogni sua interpretazione è come un’opera teatrale e artisticamente funziona come un dipinto. Le esecuzioni sono costruite come scene teatrali: inizia creando una situazione drammatica, poi comincia a raccontare una storia. Ma questa storia non te la racconta solo: no, non solo … vuole fartela sentire …. vuole farti entrare con il cuore … vuole farti piangere o ridere. L’intensità interpretativa rimane intatta ad ogni ascolto. E le volte successive accade la stessa cosa e ancora qualcosa di nuovo. Come dice Charles Aznavour: “Souvent le gens qui chantent du jazz chantent la musique. Nina Simone chantait le texte en meme temps que la musique”.

E poi i suoi canti ed il suo piano, ad un ascolto appassionato, possono essere “visti” come pennellate: nere, gialle, blu (molto blu), bianche …. Tutto questo lo fa con la voce, con le note del piano , con i tempi che mette fra le parole …. Davvero c’è qualcosa di magico in lei. Come racconta Sam Shepard in questo suo ricordo.

Anche le sue re-interpretazioni ( Billie Holiday; Jacques Brel, J.J. Walker, George Harrison, Randy Newman) sono una ri-creazione: diventano più belle. Nina prende in voce un ritornello, lo amplifica, lo tira ed espande da tutte le parti, lo rende indimenticabile. e quasi sempre infinitamente più bello di come lo ha cantato il suo creatore.

Come Strange Fruits (“Gli alberi del sud partoriscono strani frutti, sangue sulle foglie e sangue nelle radici”), Ne me quitte pas, Mr Bojangles, Lilac wine, Baltimore, … e ancora Sinnerman, di cui dice David Brun – Lambert:

“une chanson comme Sinnerman:

la certitude que cette musique avait toujours été là,

ne demandant qu’à etre identifieé”

E poi la sua musica dura nel tempo. Tutte le mode musicali passano. Ma anche se il suo canto arriva dagli anni ’50, ’60, ’70, con lei il tempo sembra non passare. Tutto il resto diventa magari bella musica, ma datata. Mi capita di sentire Frank Sinatra, che tanto piaceva a mio padre. “The voice”, è vero. Ma musica e voce sono irrimediabilmente legate a quel periodo. E così anche per Nat King Cole. E sono due grandi cantanti,

In lei non trovo nè troverò nulla di datato. Insisto: Nina Simone appartiene ai classici. Vale per la sua musica quello che dice Italo Calvino dei libri:

“classici sono quei libri di cui si sente dire di solito: “Sto rileggendo…” e mai “Sto leggendo…” […] Si dicono classici quei libri che costituiscono una ricchezza per chi li ha letti e amati; ma costituiscono una ricchezza non minore per chi si riserba la fortuna di leggerli per la prima volta nelle condizioni migliori per gustarli. […] I classici sono libri che esercitano un’influenza particolare sia quando s’impongono come indimenticabili, sia quando si nascondono nelle pieghe della memoria mimetizzandosi da inconscio collettivo o individuale. […] D’un classico ogni rilettura è una lettura di scoperta come la prima. […] D’un classico ogni prima lettura è in realtà una rilettura. […] Un classico è un libro che non ha mai finito di dire quel che ha da dire. […] I classici sono quei libri che ci arrivano portando su di sé la traccia delle letture che hanno preceduto la nostra e dietro di sé la traccia che hanno lasciato nella cultura o nelle culture che hanno attraversato (o più semplicemente nel linguaggio o nel costume). […] Una classico è un’opera che provoca incessantemente un pulviscolo di discorsi critici su di sé, ma continuamente se li scrolla di dosso. […] I classici sono libri che quanto più si crede di conoscerli per sentito dire, tanto più quando si leggono davvero si trovano nuovi, inaspettati, inediti. […] Chiamasi classico un libro che si configura come equivalente dell’universo, al pari degli antichi talismani. […] Il “tuo” classico è quello che non può esserti indifferente e che ti serve per definire te stesso in rapporto e magari in contrasto con lui. […] Un classico è un libro che viene prima di altri classici, ma chi ha letto prima gli altri e poi legge quello, riconosce subito il suo posto nella genealogia. […] E’ classico ciò che tende a relegare l’attualità al rango di rumore di fondo, ma nello stesso tempo di questo rumore di fondo non può fare a meno. […] E’ classico ciò che persiste come rumore di fondo anche là dove l’attualità più incompatibile fa da padrona”

Le sue opere migliori risalgono, appunto, a quegli anni storici e quindi ai suoi 20-30-40 anni.

Un trentennio di creatività intellettuale e artistica consegnata all’eternità.

Mi sono chiesto come mai Nina Simone sia così sempre attuale e moderna. Credo dipenda dal fatto che per lei la musica è stata una missione ed un rapporto con il suo pubblico. Si sente che vuole comunicare (usando sentimento, pensiero, intuizione e sensazione, dosandoli come una alchimista) con le persone che la ascoltano: ci mette un impegno totale che finisce inevitabilmente per arrivare al cuore, alla testa, alla pancia.

Nina Simone ancora oggi ha in tutto il mondo migliaia persone che la ascoltano. E’ un mondo parallelo, un “regno” laterale di cui lei è la regina.

La mia ammirazione per lei è esagerata. Ma per lei l’esagerazione è poco.

Spero che possa piacere anche a te, caro lettore. Magari non subito, ma nel corso del tempo.

Nina Simone scava in profondità e migliora di ascolto in ascolto.

Un consiglio: ci vuole calma e interiorità per “sentirla”. E poi il lavoro, gli scontri quotidiani, il tempo che corre, la vecchiaia che è dietro l’angolo si compensano con la bellezza che lei ci ha consegnato.

Nina Simone – Angel of the morning

Brina ricamatrice

alba_invernaleLa gelida brina mattutina 
si posa sui nudi rami del ciliegio
ricamandoli d’un pizzo

tutto d’argento

con il riflesso del cielo.

Tra il magico biancore della neve

e degli ultimi raggi solari

forma uno specchio cristallino

ed ogni cosa diventa un incanto:

questo è l’impareggiabile spettacolo

della natura invernale.

di Silvana Pagella

… “Non a caso lo spirito del samurai ha scelto a purissimo simbolo il delicato fiore del ciliegio.

Come nel raggio del sole mattutino un petalo di ciliegio si stacca e scende a terra luminoso e sereno, così l’uomo impavido deve potersi staccare dall’esistenza silenziosamente e senza turbamento”… Tratto da Eugen Herrigel, Lo zen e il tiro con l’arco

Nina Simone – Angel of the morning

postato da: Prisma2002 alle ore 09:15 | link | commenti (5)

Nina Simone: fiori, fiori per Nina, Nina Simone

 


Non posso che cominciare con un amorevole omaggio a Nina Simone. Perchè il suo modo di cantare accompagna i miei giorni.

Nina Simone ha realizzato solo capolavori ed appartiene ai “classici”.

Ogni sua interpretazione è come un’opera teatrale e artisticamente funziona come un dipinto. Le esecuzioni sono costruite come scene teatrali: inizia creando una situazione drammatica, poi comincia a raccontare una storia. Ma questa storia non te la racconta solo: no, non solo … vuole fartela sentire …. vuole farti entrare con il cuore … vuole farti piangere o ridere. L’intensità interpretativa rimane intatta ad ogni ascolto. E le volte successive accade la stessa cosa e ancora qualcosa di nuovo. Come dice Charles Aznavour: “Souvent le gens qui chantent du jazz chantent la musique. Nina Simone chantait le texte en meme temps que la musique”.

E poi i suoi canti ed il suo piano, ad un ascolto appassionato, possono essere “visti” come pennellate: nere, gialle, blu (molto blu), bianche …. Tutto questo lo fa con la voce, con le note del piano , con i tempi che mette fra le parole …. Davvero c’è qualcosa di magico in lei. Come racconta Sam Shepard in questo suo ricordo.

Anche le sue re-interpretazioni ( Billie Holiday; Jacques Brel, J.J. Walker, George Harrison, Randy Newman) sono una ri-creazione: diventano più belle. Nina prende in voce un ritornello, lo amplifica, lo tira ed espande da tutte le parti, lo rende indimenticabile. e quasi sempre infinitamente più bello di come lo ha cantato il suo creatore.

E poi la sua musica dura nel tempo. Tutte le mode musicali passano. Ma anche se il suo canto arriva dagli anni ’50, ’60, ’70, con lei il tempo sembra non passare. Tutto il resto diventa magari bella musica, ma datata. Mi capita di sentire Frank Sinatra, che tanto piaceva a mio padre. “The voice”, è vero. Ma musica e voce sono irrimediabilmente legate a quel periodo. E così anche per Nat King Cole. E sono due grandi cantanti,

In lei non trovo nè troverò nulla di datato. Insisto: Nina Simone appartiene ai classici. Vale per la sua musica quello che dice Italo Calvino dei libri:


“classici sono quei libri di cui si sente dire di solito: “Sto rileggendo…” e mai “Sto leggendo…” […] Si dicono classici quei libri che costituiscono una ricchezza per chi li ha letti e amati; ma costituiscono una ricchezza non minore per chi si riserba la fortuna di leggerli per la prima volta nelle condizioni migliori per gustarli. […] I classici sono libri che esercitano un’influenza particolare sia quando s’impongono come indimenticabili, sia quando si nascondono nelle pieghe della memoria mimetizzandosi da inconscio collettivo o individuale. […] D’un classico ogni rilettura è una lettura di scoperta come la prima. […] D’un classico ogni prima lettura è in realtà una rilettura. […] Un classico è un libro che non ha mai finito di dire quel che ha da dire. […] I classici sono quei libri che ci arrivano portando su di sé la traccia delle letture che hanno preceduto la nostra e dietro di sé la traccia che hanno lasciato nella cultura o nelle culture che hanno attraversato (o più semplicemente nel linguaggio o nel costume). […] Una classico è un’opera che provoca incessantemente un pulviscolo di discorsi critici su di sé, ma continuamente se li scrolla di dosso. […] I classici sono libri che quanto più si crede di conoscerli per sentito dire, tanto più quando si leggono davvero si trovano nuovi, inaspettati, inediti. […] Chiamasi classico un libro che si configura come equivalente dell’universo, al pari degli antichi talismani. […] Il “tuo” classico è quello che non può esserti indifferente e che ti serve per definire te stesso in rapporto e magari in contrasto con lui. […] Un classico è un libro che viene prima di altri classici, ma chi ha letto prima gli altri e poi legge quello, riconosce subito il suo posto nella genealogia. […] E’ classico ciò che tende a relegare l’attualità al rango di rumore di fondo, ma nello stesso tempo di questo rumore di fondo non può fare a meno. […] E’ classico ciò che persiste come rumore di fondo anche là dove l’attualità più incompatibile fa da padrona”


Le sue opere migliori risalgono, appunto, a quegli anni storici e quindi ai suoi 20-30-40 anni.

Un trentennio di creatività intellettuale e artistica consegnata all’eternità.

Mi sono chiesto come mai Nina Simone sia così sempre attuale e moderna. Credo dipenda dal fatto che per lei la musica è stata una missione ed un rapporto con il suo pubblico. Si sente che vuole comunicare (usando sentimento, pensiero, intuizione e sensazione, dosandoli come una alchimista) con le persone che la ascoltano: ci mette un impegno totale che finisce inevitabilmente per arrivare al cuore, alla testa, alla pancia.

Nina Simone ancora oggi ha in tutto il mondo migliaia persone che la ascoltano. E’ un mondo parallelo, un “regno” laterale di cui lei è la regina.

La mia ammirazione per lei è esagerata. Ma per lei l’esagerazione è poco.

Spero che possa piacere anche a te, caro lettore. Magari non subito, ma nel corso del tempo.

Nina Simone scava in profondità e migliora di ascolto in ascolto.

Un consiglio: ci vuole calma e interiorità per “sentirla”. E poi il lavoro, gli scontri quotidiani, il tempo che corre, la vecchiaia che è dietro l’angolo si compensano con la bellezza che lei ci ha consegnato.

Amalteo