che non creda di poter vivere
ancora un anno
Cicerone
Potrebbe accadere che, a un certo punto della mia vita, mi venga a trovare in uno stato di morte cerebrale, coma irreversibile, malattia allo stadio terminale e in generale in qualsiasi stato in cui la mia sopravvivenza sia legata all’utilizzo non temporaneo di macchine o altri sistemi artificiali.
Ritengo ogni forma di accanimento terapeutico come un atto di crudeltà, lesivo della mia dignità di essere umano. Di conseguenza, considero la sospensione di tali trattamenti come un gesto di compassione.
Ho paura della morte, e ancora più della sofferenza, tanto più se inutile e indotta dalle tecnologie mediche. Vorrei tuttavia poterla accogliere come un lungo ed eterno sonno dove le molecole momentaneamente aggregate nel mio attuale corpo si stanno riaggregando in altre forme di vita.
Il corpo che ho avuto in prestito in vita lo cedo per trapianti.
…



Commenti inviati al vecchio Blog:
io stesso ho rimaneggiato secondo la mia personalità un testo che mi ha particolarmente colpito
è da tempo che rumino questa idea di contribuire in qualche modo alla discussione che si è finalmente aperta in parlamento
quanto alla moglie, fra qualche ora mettete a letto i vostri splendidi figlia, andate a letto anche voi, e ascoltate Yoav facendo l’amore.
dovrebbe funzionare
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utente anonimo |
L’unico mio desiderio è quello di essere cremato… il resto è già scritto.
Rino, certo del dubbio.
Il documento e tutto il resto meritano una pausa di riflessione lunga. Ci penso da tempo. In parte ho provveduto già. Un testamento biologico è serio. Subito dopo, musica di Nina e amore, come suggerisci tu al tuo amico addison.
grazie per la visita e le parole gradite.
sì, il testamento di vita (che sul sito professionale ho reso pubblico con firma) è sia una mia personale convinzione che un contributo alla discussione parlamentare che si è finalmente aperta.
fra i tre soggetti che hanno qualcosa da dire in tema di etica della responsabilità (l’Io, lo Stato, Dio) propendo nettamente per la libertà individuale. anche se sono in ascolto attento e non prevenuto nei confronti di coloro che argomenta con “Dio” e tecnicamente interessato a come verranno scritte le regole.
in assenza di regole, tuttavia, ritengo azione strategica COMUNQUE scrivere e depositare un testamanto biologico in vita
la situazione del povero beppino englaro è proprio quella di non avere neppure una pezza di appoggio per le decisioni di eluana. lo racconta qui: beppino englaro ed elena nave, Eluana. la libertà e la vita, rizzoli.
un caro saluto, cara maf
spero in buoni giorni per te
il dubbio è il pane dei saggi.
diciamo che io sono molto interessato a quello che avviene PRIMA della cremazione.
e dolorosamente per nulla interesato a quello che avviene DOPO
grazie per essere presente sui miei sentieri
grazie per il riferimento allo “splendore”.
certamente è splendido essere arrivato a questo tratto di vita che chiamiamo pre-vecchiaia e di poterlo fare in quel posto che mi sopravviverà.
più sopra ho spiegato le mie ragioni: personali e contemporaneamente politiche.
comprendo che spesso fai riferimento alla tua tendenza a PERSONALIZZARE i rapporti che si instaurano sulla rete.
vorresti che le persone si incontrassero coni loro veri nomi come fai tu e anche con i loro corpi.
il fatto che io mi mimetizzi nella identità di amalteo e che quella vera sia tutelata (salvo per pochi amici e per gli esperti di indagine informatica) dipende da un patto con mia moglie.
teme (e io pure) che qualche imbecille politizzato mi faccia del male per le sempre più mie consolidate idee sulla pericolosità della cultura islamica e per i loro comportamenti aggressivi.
su questo argomento la penso come la lega nord. senza sì e senza ma.
qui ci sono le fotografie (abbastanza sfumate) ma il nome no.
l’aggressore del pianerottolo deve ancora aspettare
quanto all’incontro dei corpi conj i veri amici è tutta un’altra cosa.
vedrai che prima o poi ci incontreremo faccia faccia noi pre-vecchi del 1948. seconda metà del novecento
un caloroso saluto
ma voglio dirti che apprezzo molto il tuo gesto che definisco di coraggio molteplice (e non solo di coraggio intellettuale), quello che dici e le foto mi dicono di te mi danno impressioni, intuitive certo, ma molto toccanti, dicono della fragilità e della grandezza e che di tutt’e due bisognerebbe farsi carico e tu, credo, che lo faccia e dicono che gli scogli della realtà, come ebbe a dire quel genio (malinconico pure lui!) tu non li schivi e non ti arrampichi sugli specchi per schivarli con lo stordimento della maniacalità in tutte le sue barocchissime e specializzatissime forme, tutte volte ad un unico fine: evitare il dolore del pensare..ecco credo che dietro a questa assunzione di responsabilità ci sia un gran lavoro personale di elaborazione del lutto e della perdita ed il bello e quel che conta infine è che non sia disgiunto dalla gioia selvaggia di farsi inondare da una voce tanto amata e ancora di riuscire testimoniare come si può la bellezza dell’esistere..
celebrare la vita esserne capaci..Amalteo ti sento amico pur non conoscendoti e con un po’ di commozione ti mando un abbraccio
pure io ti sento amica.
mi piacciono le tue passeggiate nelle campagne senesi, la tua seminagione di haiku, le tue escursioni nel pensiero psicanalitico.
tutti segni di percorso cosciente (ma attento all’inconscio) nel cammino del vivente.
hai colto bene il mio sentimento rispetto alla questione (la vera QUESTIONE di ogni vivente).
intra-vedere la fine, amare la vita, avere paura, desiderare che tutto sia come un sogno
sperare che là dove finiranno le mie molecole ci sia il sorriso di luciana e la voce di nina simone. questi ultimi sogni umanissimi, di cui la natura – lo so – non terrà alcun conto
ciao e grazie
è uno scritto molto luminoso, il tuo.. uno scritto di una persona molto libera che dona la ricchezza della sua vita ad altri sia fisicamente che moralmente.
Grazie.
E io? .. devo fare ancora un po’ di conti con me stessa, con la concezione di vita che “mi è stata messa dentro”.. devo ancora mettermi a nudo, io, con le mie consapevolezze.. nella libertà.. quando riesco ad acquisirla dentro di me..
sono i confini della vita e della non vita che sono cambiati e che cambiano ogni giorno.
è un processo storico del vivente appena cominciato (uso la locuzione “vivente” avendo come punto di attenzione il film Genesis che mi hai donato e gli studi della montefoschi. studi fondanti e definitivi)
la situazione richiede uno sforzo di soggettività.
per me la soggettività sarà (spero il più tardi possibile) di poter decidere del corpo che mi è stato assegnato.
l’ho usato ed amato come ho potuto.
ma, giunto al limite, non voglio forzare artificialmente un processo che è naturale.
immagino che ricorderai quella lunga conversazione sul tempo che resta.
un testamento è un atto che definisce la mia volontà.
attualmente non c’è una legislazione adeguata.
però si può dichiarare, in vita, quella che sarebbe la propria volontà
ciò detto, mia cara, vorrei continuare a vivere la mia splendida pre-vecchiaia
grazie per il tuo intervento e grazie ancora per il tuo tenere vivo il ricordo della nostra nina simone
ho cancellato immediatamente il suo commento
avrei preferito che la sua ennesima petizione non fosse stata appicicata al mio testamento biologico.
vada a distribuire i suoi volantini in un’altra piazza
Tenerissimo.
Ho dovuto spiegare i motivi.
Non è stato semplice.
Saluti,
Addison.
alcuni di loro, oltretutto, l’hanno dovuta affrontare (parlo di bambini che hanno avuto dei lutti).
capisco la vostra difficoltà di genitori (la fotografia che esponi nel tuo blog parla di un piccolo molto affettuoso che si appoggia anche ad un fratello altrettanto affettuoso) ma non credo che sia stato male parlarne.
il “parlare” è la nostra forma di comunicazione più alta. quella per cui siamo “umani”
usare le parole anche per questo – a mio avviso – è comunque parte integrante di un processo educativo.
Anzi: è indizio di grande senso di responsabilità da parte vostra.
mi dispiace molto per nicolò.
ma sono certo che avrete fatto quello che era necessario e utile per rassicurarlo
un caro saluto , caro addison
“… noi sappiamo che diventeremo di nuovo granelli di rena. a questo siamo adattati. lo sa anche il nostro corpo che rinnova incessantemente le cellule. […]
… per insondabile legge
ciò che più arde
più resta
lasciare traccia
ma non solo nei blog (strumenti moderni del voler lasciare traccia) o nella memoria dei vivi
lasciare traccia dentro la stessa materia
cioè attraverso le nostra molecole, disfatte e ricostituite in altre forme del vivente”…
GRAZIE
Lo stampo, poi lo lascio alla mia dolce metà (che oggi tanto dolce non è).
Saluti,
Addison.
PS – anche se dici no, lo faccio lo stesso 😀
PS2 – Yoav pare proprio buono.