In Puglia Vendola risulta largamente in testa, con un vantaggio fra il 4 e il 6 per cento rispetto ai due candidati di un centrodestra che non è riuscito o non ha voluto sanare le sue ferite. Certo, il successo di Vendola rappresenta la sconfitta del vertice democratico, e in particolare di D’Alema: ma se alla fine di marzo il governatore sarà confermato, il centrosinistra non andrà troppo per il sottile e segnerà al suo attivo una regione in più. Non si potrà dargli torto.Quanto al Piemonte, Mercedes Bresso dà l’impressione, al momento, di avere in mano il bandolo della matassa. L’alleanza con i centristi è un punto di vantaggio per la presidente uscente, mentre Cota, lo sfidante leghista, è costretto a cercare consensi muovendosi lungo sentieri non agevoli: per esempio blandendo, con cautela, i nemici dell’Alta velocità. Il che rischia di togliere coerenza al messaggio del centrodestra.E poi c’è la Liguria. Si era ventilata nei giorni scorsi un’intesa tra il partito di Casini e il Popolo della Libertà, invece è stato confermato il patto con il Pd. Per Burlando un passo avanti non indifferente, anche se la campagna elettorale resta aperta. Come nel Lazio, del resto, dove Emma Bonino è incoraggiata dai sondaggi a battersi ad armi pari con Renata Polverini.In breve, il partito di Bersani, nonostante tutto, appare in grado di imporsi in sette regioni, forse otto
in: IL PUNTO / Nonostante tutto, il Pd ora sta meglio. Ed è il Pdl in affanno – Il Sole 24 ORE
