Nella parola “festa” si sente l’iniziale “fe” di “felice“.
Il senso iniziale è dunque la felicità, che poi diventa l’evento festivo di cui parlano gli ordini perentori delle religioni (“ricordati di santificare la festa“, come se ci fosse bisogno di qualcuno che deve pretendere che si santifichino le feste).
In realtà è felice colui o colei che è vicino alla fonte della felicità, che, all’origine del ciclo della vita, è il seno materno, portatore dell’alimento essenziale.
La “festa” allude alla necessità che si interrompa l’opera e che si pensi al senso dell’opera. Dopo aver lavorato l’uomo (e il dio che si è inventato) riflette sulla propria opera e celebra la festa della contemplazione del modo in cui ha agito.