Dicembre, tempo di Natale. Le buie giornate del solstizio d’inverno sono rallegrate da insolite luci che ovunque denotano un’atmosfera particolare di desiderio di vacanze, di gioco, di incontri e regali.
Sono giorni in cui, molto di più che in altri momenti dell’anno, la nostra psiche cerca di attribuire significato alla cultura e alle tradizioni, forse perché temiamo la solitudine segreta delle nostre vicende esistenziali o forse perché un ciclo che termina ci induce a propositi di rinnovamento per l’anno nuovo che si apre.
E’ in questo periodo che con più insistenza richiamano la nostra attenzione le figure alate chiamate angeli: presepi, chiese, vetrine dei negozi, addobbi natalizi, carte da regalo, agende e calendari, scatole di cioccolatini e ceramiche d’arte. Perché proprio loro? l’angelo è un simbolo estremamente potente: da migliaia di anni attraversa la storia e giunge a noi carico dei significati più diversi. Ricordiamo che la parola simbolo deriva dal greco symbàllein, “mettere assieme” ed esprime pertanto la necessità di ricomporre un oggetto scomposto per poterlo riconoscere, uno sforzo immaginativo che vada oltre l’immediatamente visibile.
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Sorgente: Angeli di Natale, “emozioni” per rinascere ancora – Muoversi Insieme