Il canto del mare
fruscio d’onde
gusto salato.
Nel colore nero
del buio della notte
un piccolo mondo galleggiante
trasporta i colori umani del vivere.
Luci, negozi, sale da ballo.
Sui ponti si incontrano e mescolano
babeli di parole, culture e amori.
La cittadella avanza
aprendo le acque
sopra il frangersi dei flutti.
Il canto del mare
si spegne.
Freddo e bagnato,
scuro e cattivo,
lo scoglio si erge
sull’acqua assassina.
Sfugge il controllo
e nel silenzio cupo
solo il rumore del motore che s’arresta.
Un impero si inclina
fra brividi e tremori.
Forse non è pericolo vero.
Poi chi grida, chi scappa, chi prega.
Solo nell’acqua e non posso fare niente.
Dove m’aggrappo?
Come la nave lascia la scia
lascio l’eco di quello che sono.
Una nave più alta che lunga
dall’acqua al cielo
cerca grandezza.
Perché l’uomo tende
all’immensità dell’infinito.
Un istintivo desiderio
di eguagliarsi al meglio,
al…
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