Io me li immagino sempre al tramonto, nel crepuscolo delle periferie o in aperta campagna, in quel lungo e quieto istante in cui le cose restano sole alle spalle del tramonto, e i diversi colori sembrano ricordi o presentimenti di altri colori. Non bisogna logorarli troppo gli angeli; sono le ultime divinità che ospitiamo e magari volano via. JORGE LUIS BORGES
Le parole del poeta argentino che precedono l’immagine conclusiva alludono alla funzione crepuscolare degli angeli, giacché è proprio quando le cose cedono il passo alla quiete della sera che rivelano la loro capacità di stare, e assieme ai colori essi sembrano custodire il ricordo di altre cose e di altri colori. Più che svelare per noi il significato nascosto delle cose, infatti, gli angeli si limitano a indicare un transito, a volte un’intransitabile utopia: sono messaggeri di luce che annunciano eventi del mundus imaginalis, cioè della dimensione invisibile in cui le cose attendono di venire a noi.
in: CAMMINARSI DENTRO (114): Non bisogna logorare gli angeli. : Ai confini dello sguardo
Ritrovo il mio caro mito di sempre, ogni momento nel quale mi perdo, dietro alla mia ombra, Borges mi appare in sogno e di nuovo mi ritrovo ad attraversare il labirinto, le finzioni dell'illusione, del transito, delle condivisioni perdute di vite non scelte..grazie Paolo e Gabriele!
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ho solo rilanciato un testo di gabriele.sono lieto che tu lo abbia intercettato.l'immagine degli angeli al tramonto è forte ed intensa
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