cambiare ecosistema esistenziale: autoanalisi nella mattina del 10 luglio 2013 | da Segni di Paolo del 1948

cambiare ecosistema esistenziale: autoanalisi nella del 10 luglio 2013

è stata una specie di Sand Therapy.

Sulla sabbiera:

  • le lentissime connessioni web a Coatesa

  • perchè il “bisogno di internet efficiente”: lavoro e diari/blog che non legge nessuno

  • il bisogno di soggettività

  • Americana, raccolta di narratori a cura di Elio Vittorini, Bompiani 1942

  • il pettirosso sulle lagestroemie

  • dottor Chat Noir e dottoressa Luna

  • re che si credono mendicanti

3 pensieri riguardo “cambiare ecosistema esistenziale: autoanalisi nella mattina del 10 luglio 2013 | da Segni di Paolo del 1948

  1. Il tuo post mi ha fatto riflettere, nel senso che oramai internet è nelle nostre vite, nel nostro lavoro…
    … e mi ha fatto riflettere sui cambi che stiamo vivendo, “partecipi partecipanti”.

    Grazie Paolo,
    buona giornata.

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  2. … ritorno a commentare, riflettendo, giacché proprio qualche tempo fa sono stato in un luogo in cui per una settimana non ho avuto internet, e, ti confesso, mi mancava, quanto meno per vedere il mio blog e navigare qua e là… mi mancava e per quel che mi riguarda non posso farne a meno. Certo, potrei ritornare a legger più sui libri, ritornare al “vecchio topo di biblioteca”, potrei scrivere con la penna, insomma potrei fare un paio di passi indietro… ma… non è quello che voglio! Forse se costretto, per cause di forze maggiori…

    un caro saluto, Paolo.

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    1. ciao rino. mi fa molto piacere che hai voluto sentire questa mia testimonianza. io e te apparteniamo ad una generazione di transizione: abbiamo conosciuto la fase in cui la conoscenza passa prevalentemente attraverso i libri e usiamo con discreta abilità le tecnologie del web. personalmente i miei bisogni di accesso al web è molto cresciuto. diaciamo che sono parzialmente dipendente. per esempio in questo istante sono in un paesino sul lago di como dove le connessioni internet sono difficili e la mia postazione di studio è precaria.. e un po’ sono in difficoltà. tuttavia la questione di fondo sono I DUE MODI DI APPRENDERE ( libri o web) ad essere il vero tema. ne ho parlato qui ad un convegno: http://mappeser.com/2013/05/26/paolo-ferrario-audio-e-lucidi-della-comunicazione-al-convegno-di-sos-servizi-sociali-online-la-web-communication-e-il-servizio-sociale-professionale-roma-25-maggio-2013/
      saluti carissimi e grazie ancora per la riflessione

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