Non è facile invecchiare, bisogna abituarsi a camminare più lentamente, a dire addio a chi eri un tempo e dare il benvenuto a chi sei diventato.
È dura questa storia di compiere gli anni, bisogna imparare ad accettare il nuovo volto, a camminare con fierezza nel nuovo corpo, a liberarsi delle vergogne, dei pregiudizi e della paura che gli anni portano con sé.
Bisogna lasciare che succeda ciò che deve succedere, che se ne vada chi deve andare, e che resti chi davvero vuole restare.
No, non è affatto facile invecchiare, bisogna imparare a non aspettarsi nulla da nessuno, a camminare da soli, a svegliarsi da soli, e a non farsi intrappolare ogni mattina dallo sguardo riflesso nello specchio.
Bisogna accettare che tutto ha una fine, anche la vita, e saper salutare chi parte, ricordare chi è già andato, e piangere fino a svuotarsi, fino a sentirsi asciutti dentro, per far spazio a nuovi sorrisi, nuove speranze e nuovi desideri.
Alejandro Jodorowsky
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Alejandro Jodorowsky Prullansky, nato il 17 febbraio 1929 a Tocopilla, Cile, è un regista, attore, scrittore e artista poliedrico di origine ebraico-ucraina. È noto per il suo approccio avanguardistico al cinema e per opere che mescolano surrealismo, misticismo e provocazione religiosa. Tra i suoi film più celebri si annoverano El Topo (1970), La montagna sacra (1973) e Santa Sangre (1989) [1][3].
Formazione e Carriera
Jodorowsky ha avuto un’infanzia difficile, caratterizzata da un senso di alienazione che lo ha spinto verso l’arte. Dopo essersi trasferito a Parigi nel 1953, ha co-fondato il Movimento Panico con Fernando Arrabal e Roland Topor, un’iniziativa teatrale che cercava di superare le convenzioni del surrealismo attraverso l’assurdo [2][4]. La sua carriera cinematografica è iniziata con Fando y Lis (1968), che provocò una rivolta al festival di Acapulco per il suo contenuto controverso [1].
Tematiche e Stile
I film di Jodorowsky sono caratterizzati da immagini violente e surreali, spesso esplorando temi di spiritualità e ricerca interiore. In El Topo, ad esempio, il protagonista intraprende un viaggio per la ricerca dell’illuminazione spirituale, affrontando vari antagonisti lungo il cammino [1][6]. Jodorowsky ha descritto il suo lavoro come una forma di esperienza psichedelica, dove il cinema diventa un mezzo per esplorare la coscienza umana [1].
Opere Recenti
Negli ultimi anni, Jodorowsky ha continuato a produrre opere significative. Tra queste ci sono La danza della realtà (2013) e Poesia senza fine (2016), che riflettono sulla sua vita e sulle sue esperienze in Cile [5][6]. Ha anche scritto numerosi libri e fumetti, tra cui L’Incal e La casta dei meta-baroni, consolidando la sua reputazione come narratore visionario [2][4].
Influenza Culturale
Jodorowsky è considerato una figura di culto nel cinema d’avanguardia e ha influenzato generazioni di cineasti e artisti con la sua visione unica. La sua opera continua a essere studiata e celebrata in tutto il mondo per la sua capacità di sfidare le norme artistiche e culturali [1][3].
Citations:
[1] https://en.wikipedia.org/wiki/Alejandro_Jodorowsky
[2] https://www.feltrinellieditore.it/autori/jodorowsky-alejandro/
[3] https://www.treccani.it/enciclopedia/alejandro-jodorowsky_(Enciclopedia-del-Cinema)/
[4] https://www.ilgiardinodeilibri.it/autori/_alejandro_jodorowsky.php
[5] https://it.wikipedia.org/wiki/La_danza_della_realt%C3%A0
[6] https://it.wikipedia.org/wiki/Alejandro_Jodorowsky
[7] https://www.mymovies.it/persone/alejandro-jodorowsky/17870/filmografia/
[8] https://www.instagram.com/alejandro.jodorowsky/?locale=it&hl=en
