
“Amelia e Ricky”, di Robin Shwartz, in “You call it love” Fotolux Festival, 2022

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Battiato. Cafè Table Musik
“Franco Battiato ha attraversato molti luoghi differenti lungo l’arco del suo percorso musicale, durato oltre quarant’anni. Tuttavia, all’interno di questo ampio cammino, la produzione che va dalla fine del 1974 a tutto il 1978 rimane ancora oggi troppo poco conosciuta. Durante gli ultimi venti anni ho sollecitato più volte lo stesso Battiato e alcuni dei musicisti che avevano partecipato alla realizzazione di questi album in modo da poter ritrovare qualcosa di scritto, ma senza risultati: nessuno ricordava che fine avessero fatto i materiali originali. Nel 2021, il ritrovamento di alcune partiture ha gettato una luce diversa sullo sviluppo autorale di Battiato, che abbandona il suo amato sintetizzatore con cui ha realizzato i primi dischi da solista per esplorare a fondo l’universo sonoro degli strumenti acustici: il pianoforte, la voce e il violino. Questo libro vuole gettare uno sguardo dettagliato sulla produzione sperimentale di un compositore che si è sempre rifiutato di utilizzare il proprio talento in maniera prevedibile, evitando di dare importanza alle aspettative sia dei critici che del pubblico. Anche quando il successo lo aveva raggiunto, egli ha sempre proposto a chi lo seguiva delle scelte controcorrente. Nessuno sapeva mai cosa aspettarsi da lui e questo era indubbiamente uno dei suoi punti di forza.” Dall’introduzione di Carlo Boccadoro
Un saggio sorprendente e di grande interesse che ci accompagna, con competenza e acume, alla scoperta di un Battiato inedito e ancora poco conosciuto, nel quale riscontriamo però tutti quei tratti di estro, lungimiranza e genialità che abbiamo imparato ad amare nelle sue canzoni.
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https://www.erickson.it/it/meditare-con-la-vita?default-group=libri
La meditazione di consapevolezza (mindfulness) consiste semplicemente nel fermarsi e osservare in modo non giudicante la realtà per come essa ci si presenta qui e ora. Ci insegna a dimorare nell’istante di adesso e ad assaporarne pienamente il succo. È un processo di conoscenza serrata di noi stessi che ci allena a rispondere con pacatezza alle tante sfide dell’esistere. Conduce con il tempo ad abbandonare quelle modalità di reagire che non ci corrispondono più o che ci procurano disagio, a vantaggio di un modo più autentico di essere noi stessi.
Meditare con la vita, dopo aver spiegato cos’è la mindfulness e perché funziona, accompagna il lettore a familiarizzare con la meditazione nelle sue varie forme. Propone numerosi esercizi di consapevolezza da eseguire in ogni momento della giornata e dedica un’attenzione particolare al tema di come sia possibile trasferire la qualità della presenza che si sperimenta durante le sessioni di pratica nella vita di tutti i giorni: dalle incombenze quotidiane, alle relazioni, alla professione.
Conclude il volume una rassegna di modelli di intervento psicoterapeutico, sia di stampo cognitivo che psicocorporeo, basati sulla mindfulness.
Introduzione
PRIMA PARTE – Tutto nell’osservazione di un respiro: filosofia, scienza e cura
Un vento di saggezza che arriva da Est
Perché la mindfulness funziona
Le difficoltà della vita e i discorsi della mente
Il respiro della pratica, la pratica del respiro
SECONDA PARTE – Praticare la mindfulness
La strada verso la consapevolezza
La meditazione seduta
La meditazione camminata
Meditare con la vita
TERZA PARTE – Mindfulness e guarigione
Mindfulness per aiutare se stessi, mindfulness per aiutare meglio
Le psicoterapie cognitive basate sulla mindfulness
Le psicoterapie corporee basate sulla mindfulness
Coltivare quotidianamente la pace
Informazioni utili
Le autrici
Bibliografia
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https://www.lafeltrinelli.it/pasolini-fantasma-dell-origine-libro-massimo-recalcati/e/9788807493270
Ciao Paolo,
domenica abbiamo messo alla prova la ricetta della “checca sul rogo”
ottima, come nei miei ricordi, e apprezzatissima dalle nostre ospiti
la ripeterò spesso, almeno in queste belle giornate d’estate
raccomando solo di integrare le istruzioni con questo suggerimento: i cubetti di pomodoro meritano una piccola salatina a sé stante prima di essere messi sulla pasta
Buon appetito
Gi
ANNA B. (14 Marzo 1942)
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http://www.pickwicklibri.it/Wild-storia-selvaggia-Cheryl-Strayed/
LEGGI ANCHE LA RECENSIONE DEL BLOG DI TARTARUGOSA:
Dopo la morte prematura della madre, il traumatico naufragio del suo matrimonio, una giovinezza disordinata e difficile, Cheryl a soli ventisei anni si ritrova con la vita sconvolta.
Alla ricerca di sé oltre che di un senso, decide di attraversare a piedi l’America selvaggia tra montagne, foreste, animali selvatici, rocce impervie, torrenti impetuosi, caldo torrido e freddo estremo.
Una storia di avventura e formazione, di fuga e rinascita, di paura e coraggio. Una scrittura intensa come la vicenda che racconta, da cui emergono con forza il fascino degli spazi incontaminati e la fragilità della condizione umana di fronte a una natura grandiosa e potente
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Dal 4 marzo al 17 luglio il Museo Civico Archeologico di Bologna ospita la prima grande mostra dedicata a Lucio Dalla. Un percorso espositivo inedito che ne racconta la dimensione umana e artistica in tutte le sue espressioni ed emozioni più intime e personali.
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Mappeser.com: Mappe nel Sistema dei Servizi
Stefano Poli
Gli anziani che verrannoLa generazione dei Baby Boomer tra impegno, identità e disincanto COLLANA: Spe – Sociologia per la Persona Da tempo al centro dell’attenzione della Silver economy per le tendenze di consumo e l’impegno sociale, di recente i Baby Boomer sono stati oggetto |
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dal libro:
Cheryl Strayed , Wild. Una storia selvaggia di avventura e rinascita, Piemme editore
Conversazioni su questo film:
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«L’unica cosa importante in questo tipo di ritratti scritti è cercare la distanza giusta, che è lo stile dell’unicità». Così scrive Emanuele Trevi in un brano di questo libro che, all’apparenza, si presenta come il racconto di due vite, quella di Rocco Carbone e Pia Pera, scrittori prematuramente scomparsi qualche tempo fa e legati, durante la loro breve esistenza, da profonda amicizia. Trevi ne delinea le differenti nature: incline a infliggere colpi quella di Rocco Carbone per le Furie che lo braccavano senza tregua; incline a riceverli quella di Pia Pera, per la sua anima prensile e sensibile, così propensa alle illusioni. Ne ridisegna i tratti: la fisionomia spigolosa, i lineamenti marcati del primo; l’aspetto da incantevole signorina inglese della seconda, così seducente da non suggerire alcun rimpianto per la bellezza che le mancava. Ne mostra anche le differenti condotte: l’ossessione della semplificazione di Rocco Carbone, impigliato nel groviglio di segni generato dalle sue Furie; la timida sfrontatezza di Pia Pera che, negli anni della malattia, si muta in coraggio e pulizia interiore. Tuttavia, la distanza giusta, lo stile dell’unicità di questo libro non stanno nell’impossibile tentativo di restituire esistenze che gli anni trasformano in muri scrostati dal tempo e dalle intemperie. Stanno attorno a uno di quegli eventi ineffabili attorno a cui ruota la letteratura: l’amicizia.
Nutrendo ossessioni diverse e inconciliabili, Rocco Carbone e Pia Pera appaiono, in queste pagine, come uniti da un legame fino all’ultimo trasparente e felice,quel legame che accade quando «Eros, quell’ozioso infame, non ci mette lo zampino».
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«Le situazioni pericolose, tristi, luttuose mi facevano vibrare come se solo nel dramma la vita si mostrasse davvero: nuda, integra, commovente».
Ciascuno di noi, anche solo per un istante, ha conosciuto l’irresistibile forza di attrazione dell’abisso. Daria Bignardi sa metterla a nudo con sincerità e luminosa ironia, rivelando le contraddizioni della sua e della nostra esistenza, in cui tutto può salvarci e dannarci insieme, da nostra madre a un libro letto per caso.
Nel ventre della terra
lo Sbaglio gettò le sue profonde radici
solleticandone le viscere,
crescendo rigoglioso,
gettando ombra sulla luce,
rovesciando acqua sul fuoco.
Ti ho avvistato,
a lungo scrutato, desiderato, adulato,
corteggiato, sedotto, posseduto.
E ora che mi hai messo con le spalle al muro
eccoti la gioia per aver varcato l’impossibile,
nuotato nel liquido amniotico senza essere feto.
Dentro di me lo Sbaglio fu il terrore del vento di
soffiare lontano le nuvole dei pensieri,
e dell’acqua di
lavare la mente,
e del vuoto
di cullare il corpo,
e del nero di
nascondere tristi presagi.
Lo Sbaglio fu credere
alla rivoluzione dei sentimenti,
alla rivolta delle sensazioni,
alla rincorsa di verità fittizie.
Per te ho messo una croce
sulla felicità del giorno,
atteso invano la ricompensa
della quotidiana sofferenza.
Eppure anche con le spalle al muro
ti tengo stretto nel mio pugno.
So che se ti…
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BIOGRAFIA: racconto della vita
…
ma certo che teniamo il contatto ! e grazie per le tue parole. vivo giorno per giorno. dando importanza ad ogni atto del presente. Il cuore (infarto nel 2015, 3 stent, poi un pacemaker) continua a darmi la vita. e questo è quello che conta. ma devo rinunciare a tante cose. fra cui i miei incontri pubblici. ma grazie per avermi scritto. buoni giorni a voi !!!
Come “sento”, ciò che mi hai scritto… Giorno per giorno. Già. La vita a volte gioca a sorprenderci, altre volte ci induce a comprendere meglio tante cose… Impone cambiamenti, e relative riflessioni… *** due stent, in emergenza. Poi, l’aggiunta del terzo. Cambiamenti radicali, sì. Dodici chili e tante altre cose, in meno. La vita afferrata per mano, tenuta stretta con la volontà di “esserci”, venendo a patti, fra portapillole e voglia di vivere. Nonostante, e sempre. E poi… questo maledetto momento storico, con le sue restrizioni, con i suoi timori. Rabbia e consapevolezze. Gioia e timore. Notti in bianco, a chiedersi perchè… ed altre insonni, nel voler afferrare e radiografare ogni pensiero. Cercare di capire, controbattere. E speriamo almeno che questo angoscioso momento storico “coviddiano” cessi presto… e la normalità possa ritornare a riprendere, a far respirare liberamente e senza restrizioni. Sì. Si cambia. Ma il cuore dei forti, s’arrabatta e pulsa, anche contromano, mille instancabili emozioni. Pavide e impavide. Ritmate, emotive…e solidali. Ci si riconosce. Sì. Ci si comprende, ancor di più. E, reciprocamente, ci si stringe. Stretti. A te, tutto il bene del mondo… Continuiamo il cammino! Buoni giorni, anche a te
Compleanni(nati il 26 novembre)
Il vescovo emerito di Ivrea Luigi Bettazzi (97), il premio Nobel per la pace Adolfo Pérez Esquivel (89), l’ex direttore della Cia Porter Goss (82), la cantante Tina Turner (81), la medaglia Fields Enrico Bombieri (80), l’arcivescovo Carmelo Vigna (80), il politico e giornalista Manuele Palermi (78), la pornoattrice Karin Schubert (76), il matematico Enrico Arbarello (75), il membro dei Fleetwood John McVie (75), il premio Nobel per la medicina Elizabeth Blackburn (72), il politico Antonello Soro (72), l’ex presidente della Rai, ex ministro ed ex sindaco di Milano Letizia Moratti (71), la pornoattrice Ilona Staller detta «Cicciolina» (69), il vescovo di Forlì-Bertinoro Livio Corazza (63), il matematico e maestro di origami Toshikazu Kawasaki (65), il giornalista Paolo Trombin (63), la giornalista Laura Berti (61), il figlio dell’ex presidente egiziano Mubarak Ala Mubarak (60), il sindaco di Brescia Emilio Del Bono (55), il capo della…
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“Noi tutti siamo un informe assemblaggio di diversi stracci e rattoppi,
tanto che ogni cencio sembra vivere di vita propria.
E troviamo altrettante differenze in noi stessi quante ne troviamo tra noi e gli altri”,
(“Il y a autant de différence de nous à nous-même que de nous à autrui“),
Michel de Montaigne, Saggi (Libro II, cap. I)
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SABATO 27 NOVEMBRE ALLE 21:00
Buon compleanno Fred Buscaglione!
L’Officina della Musica – L’Officina della Musica
A 100 anni dalla nascita e 60 anni (+1) dalla scomparsa di Buscaglione, una serata per ricordare il grande Fred.
A parlarne sarà Adriano Giudici, presidente uscente di Famiglia Comasca, e grande appassionato ed esperto di questo artista che ha letteralmente rivoluzionato il panorama musicale italiano.
Dialogando con Il critico de La Provincia Alessio Brunialti, ne ripercorrerà la splendida e purtroppo breve carriera proponendo anche dei rari filmati d’epoca che mostrano Buscaglione nel pieno del suo successo.
ASCOLTA DA QUI:
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«Ringraziamo Iddio, noi attori, che abbiamo il privilegio di poter continuare i nostri giochi d’infanzia fino alla morte, che nel teatro si replica tutte le sere». Così, in una battuta dal sorriso aperto ma con un velo di malinconia negli occhi, Gigi Proietti raccontava il suo amore per il teatro, la passione per la scena, il suo approccio alla vita. L’attore, nato il 2 novembre 1940 e scomparso il giorno del suo ottantesimo compleanno, il 2 novembre 2020 – stesso giorno di nascita e morte, come William Shakespeare – ha conquistato il pubblico sul palcoscenico, al cinema, in televisione, tra prosa, comicità, poesia, musica. D’altronde, le “scene” le ha sperimentate, conquistate, rivoluzionate tutte. Si è esibito da giovane nei locali notturni. Ha fatto il teatro sperimentale. Ha lavorato con Carmelo Bene. È stato “voce” di Casanova per Federico Fellini – molti i grandi ruoli anche nel doppiaggio – ha lasciato il segno nel mondo del teatro con A me gli occhi, please e tanti altri spettacoli, e nel mondo del cinema con Febbre da cavallo, ma anche La Tosca e Meo Patacca. Senza dimenticare la televisione, tra programmi e serie tv, come Il maresciallo Rocca. Nel mezzo, i sonetti che amava scrivere e, ovviamente, il racconto della romanità, anche con tanti progetti per la sua città, tra scuole e teatri. A ottant’anni dalla nascita e a pochi giorni dalla sua scomparsa, un percorso sulle orme dell’attore, dall’infanzia all’addio. Un omaggio a Proietti e un viaggio alla scoperta dei suoi pressoché infiniti talenti.
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VIA ALLA SCHEDA DELL’EDITORE: https://www.edizionieo.it/book/9788833573878/parole-di-conforto
Con questo libro Matt Haig prosegue la riflessione cominciata con Ragioni per continuare a vivere nel 2015 e portata avanti in questi anni sui social media. Come ha detto spesso, il consenso che ha trovato la sua «battaglia» per sensibilizzare sul tema della malattia mentale gli ha confermato quanto sia necessario parlarne di più e far capire che, in quanto malattia, non è diversa da altre e non va stigmatizzata. Come confida nell’introduzione, scrivere lo aiuta a mettere le cose in prospettiva, a vederle da un’angolazione diversa o semplicemente a «sfogarsi». È il primo dei molti consigli che dà ai suoi lettori – cercare sempre la bellezza, anche quando certi stati d’animo non permettono di apprezzarla fino in fondo, perché tiene per mano la speranza; concedersi di non puntare sempre alla perfezione, perché non è di questo mondo; guardare avanti, sempre e comunque, per arrivare a vedere la luce in fondo al tunnel, per citarne altri – e sono consigli sinceri e spassionati, maturati con l’esperienza personale. Il lettore non deve aspettarsi la panacea, inesistenti soluzioni universalmente applicabili. Il conforto maggiore gli verrà dal sapere di non essere solo. Di avere in Matt un interlocutore aperto e disponibile, che ha affrontato certe difficoltà, tanto comuni e diffuse nel nostro mondo occidentale, e ne è uscito più forte.
Matt Haig
Di Matt Haig (Sheffield, 1975) le Edizioni E/O hanno pubblicato Come fermare il tempo, Vita su un pianeta nervoso, Il Patto dei Labrador, La Folletta Sincera, Evie e gli animali, Ragioni per continuare a vivere e La Biblioteca di Mezzanotte. Autore prolifico e versatile, è apprezzato in tutto il mondo per la narrativa per adulti e per l’infanzia nonché per le sue opere di saggistica.
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Michela Marzano intreccia il passato familiare alle pagine più controverse della storia del nostro Paese. Michela non sapeva. Per tutta la vita si è impegnata a stare dalla parte giusta: i fascisti erano gli altri, quelli contro cui lottare. Finché un giorno scopre il passato del nonno, fascista convinto della prima ora. Perché nessuno le ha mai detto la verità? Era un segreto di cui vergognarsi oppure un pezzo di storia inconsciamente cancellato? “Sono stata pure io complice di questa amnesia?” si chiede Michela dopo aver ritrovato una vecchia teca piena di tessere e medaglie del Ventennio. Inseguendo il filo teso attraverso le vicende della sua famiglia, tra il nonno Arturo e il nipotino Jacopo, l’autrice ridisegna il percorso che l’ha resa la donna che è oggi, costellato di dubbi e riflessioni: il rapporto complicato con la maternità, il legame tra sangue, eredità e memoria…
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vedi MIEI CONTEMPORANEI (1947-1949): https://traccesent.com/2015/06/25/miei-contemporanei/?fbclid=IwAR3hEc1ZJcioxQhQeNHP2GKVoKRzMq18eulUZDwD7XfDuqPVhJFlhw6zWZA
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