

“Pensa agli ALBERI che se ne stanno lì dritti, insieme, in un bosco.
Non parlano ma percepiscono la presenza reciproca”
in Thich Nhat Hanh, Sedersi in consapevolezza, Terra Nuova edizioni, 2015, pagina 17
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Questa guida dal taglio pratico alla “ruota della consapevolezza”, la rivoluzionaria tecnica di meditazione mindfulness ideata dall’autore, accompagna il lettore passo dopo passo in un viaggio lungo 21 giorni alla scoperta di cosa significa realmente essere presenti e consapevoli nella vita quotidiana.
In un mondo sempre più frenetico come quello di oggi può essere difficile trovare il tempo per riprendere fiato, recuperare il proprio equilibrio interiore e soltanto… essere. Grazie alle istruzioni dettagliate e ai numerosi esercizi pratici, il lettore potrà fortificare la propria mente imparando a focalizzare l’attenzione, ad avere una consapevolezza aperta e a sviluppare uno stato mentale positivo: sono questi i tre pilastri della pratica meditativa della mindfulness che, in base ai risultati della ricerca scientifica, favoriscono il raggiungimento di un livello più elevato di benessere fisico e mentale.
Il volume si rivolge a tutti i lettori, a prescindere dal loro background e livello di esperienza meditativa, proponendo un programma semplice in grado di favorire il senso di chiarezza interiore così come il benessere relazionale.
Daniel J. Siegel insegna Psichiatria presso la University of California School of Medicine di Los Angeles. Nelle nostre edizioni ha pubblicato, tra gli altri, Mindfulness e cervello (2009), Mindsight (2011), Mappe per la mente (2014), il bestseller 12 strategie rivoluzionarie per favorire lo sviluppo mentale del bambino (2012), Yes Brain (2018), Diventare consapevoli (2019), Esserci (con T. Payne Bryson, 2020), La mente relazionale (nuova edizione, 2021) e Meditazione mindfulness (2022).
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https://www.erickson.it/it/meditare-con-la-vita?default-group=libri
La meditazione di consapevolezza (mindfulness) consiste semplicemente nel fermarsi e osservare in modo non giudicante la realtà per come essa ci si presenta qui e ora. Ci insegna a dimorare nell’istante di adesso e ad assaporarne pienamente il succo. È un processo di conoscenza serrata di noi stessi che ci allena a rispondere con pacatezza alle tante sfide dell’esistere. Conduce con il tempo ad abbandonare quelle modalità di reagire che non ci corrispondono più o che ci procurano disagio, a vantaggio di un modo più autentico di essere noi stessi.
Meditare con la vita, dopo aver spiegato cos’è la mindfulness e perché funziona, accompagna il lettore a familiarizzare con la meditazione nelle sue varie forme. Propone numerosi esercizi di consapevolezza da eseguire in ogni momento della giornata e dedica un’attenzione particolare al tema di come sia possibile trasferire la qualità della presenza che si sperimenta durante le sessioni di pratica nella vita di tutti i giorni: dalle incombenze quotidiane, alle relazioni, alla professione.
Conclude il volume una rassegna di modelli di intervento psicoterapeutico, sia di stampo cognitivo che psicocorporeo, basati sulla mindfulness.
Introduzione
PRIMA PARTE – Tutto nell’osservazione di un respiro: filosofia, scienza e cura
Un vento di saggezza che arriva da Est
Perché la mindfulness funziona
Le difficoltà della vita e i discorsi della mente
Il respiro della pratica, la pratica del respiro
SECONDA PARTE – Praticare la mindfulness
La strada verso la consapevolezza
La meditazione seduta
La meditazione camminata
Meditare con la vita
TERZA PARTE – Mindfulness e guarigione
Mindfulness per aiutare se stessi, mindfulness per aiutare meglio
Le psicoterapie cognitive basate sulla mindfulness
Le psicoterapie corporee basate sulla mindfulness
Coltivare quotidianamente la pace
Informazioni utili
Le autrici
Bibliografia
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https://www.corbaccio.it/libri/tre-minuti-al-giorno-per-meditare-9788867007288
«Tutti gli esseri umani conoscono la sofferenza e tutti, nessuno escluso, desiderano esserne sollevati.»
È partendo da questo presupposto che Christophe André, psichiatra e psicoterapeuta, propone una serie di esercizi e di riflessioni utili per apprendere l’arte dell’introspezione consapevole.
Attraverso quaranta temi, che stimolano a leggersi dentro, André ci invita a prendere coscienza del nostro mondo interiore e ci fornisce gli strumenti adatti a comprenderlo appieno. E ci spiega che con la meditazione possiamo affrontare in maniera più razionale le esperienze negative, e a vivere pienamente quelle positive.
Bastano tre minuti ogni giorno, da scandire con l’arte della lentezza, per trovare il sentiero della «felicità lucida»: meditando comprendiamo il funzionamento della nostra mente, e come il flusso delle sensazioni che ci attraversa abbia lo straordinario potere di influenzare emozioni, comportamenti e impulsi.
Prendersi il tempo di scavare dentro di sé aiuta a trovare un equilibrio emotivo: è rendendoci presenti alla nostra vita – e a ogni emozione che questa porta con sé – che impariamo ad ascoltare la voce della nostra anima e di quella delle persone che ci circondano.
La meditazione, insomma, può cambiare il rapporto fra noi stessi e il mondo, dandoci finalmente gli strumenti per affrontare con piena consapevolezza quello che viviamo.
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«Poiché tale è la natura umana, che le pene e i dolori simultaneamente sofferti non si sommano per intero nella nostra sensibilità, ma si nascondono, i minori dietro i maggiori, secondo una legge prospettica definita.
Questo è provvidenziale, e ci permette di vivere in campo.
Ed è anche questa la ragione per cui così spesso, nella vita libera, si sente dire che l’uomo è incontentabile; mentre, piuttosto che di una incapacità umana per uno stato di benessere assoluto, si tratta di una sempre insufficiente conoscenza della natura complessa dello stato di infelicità, per cui alle sue cause, che sono molteplici e gerarchicamente disposte, si dà un solo nome, quello della causa maggiore; fino a che questa abbia eventualmente a venir meno, e allora ci si stupisce dolorosamente al vedere che dietro ve n’è un’altra; e in realtà, una serie di altre»
[Primo Levi Se questo è un uomo Einaudi, Torino 1958, p. 91].
«Il dottor Cardoso chiamò la cameriera e ordinò due macedonie di frutta senza zucchero e gelato. Voglio farle una domanda, disse il dottor Cardoso, lei conosce i médecins philosophes?
No, ammise Pereira, non li conosco, chi sono? I principali sono Theodule Ribot e Pierre Janet, disse il dottor Cardoso, è sui loro testi che ho studiato a Parigi, sono medici e psicologi, ma anche filosofi, sostengono una teoria che mi pare interessante, quella della confederazione delle anime.
Mi racconti questa teoria, disse Pereira.
Ebbene, disse il dottor Cardoso, credere di essere “uno” che fa parte a sé, staccato dalla incommensurabile pluralità dei propri io, rappresenta un’illusione, peraltro ingenua, di un’unica anima di tradizione cristiana, il dottor Ribot e il dottor Janet vedono la personalità come una confederazione di varie anime, perché noi abbiamo varie anime dentro di noi, nevvero, una confederazione che si pone sotto il controllo di un io egemone.
Il dottor Cardoso fece una piccola pausa e poi continuò: quella che viene chiamata la norma, o il nostro essere, o la normalità, è solo un risultato, non una premessa, e dipende dal controllo di un io egemone che si è imposto nella confederazione delle nostre anime; nel caso che sorga un altro io, più forte e più potente, codesto io spodesta l’io egemone e ne prende il posto, passando a dirigere la coorte delle anime, meglio la confederazione, e la preminenza si mantiene fino a quando non viene spodestato a sua volta da un altro io egemone, per un attacco diretto o per una paziente erosione.
Forse, concluse il dottor Cardoso, dopo una paziente erosione c’è un io egemone che sta prendendo la testa della confederazione delle sue anime, dottor Pereira, e lei non può farci nulla, può solo eventualmente assecondarlo» [Antonio Tabucchi Sostiene Pereira Feltrinelli, Milano 1996, pagg. 122-123]
Seduto, semplicemente
Senza alcun controllo… le onde s’infrangono sulle rive… i venti spirano… le nuvole si muovono.
Nessun problema. Nessuna preoccupazione. Addirittura nessuno sforzo.
Seduto, semplicemente…
tenendo soltanto il timone…
i venti gonfiano le vele e la barca muove se stessa.
In Ray Grigg, Il Tao della barca, Corbaccio, 1994, p. 163
adattarsi
Sistemare una stanza
Durata: intermittente
Materiale: alcune stanze
Effetto: adattarsi
Moquette e carta da parati, piastrelle e intonaco, impianto elettrico, fasci di luce, porte, finestre, tende, cuscini, mobili, piante…
Bisogna decidere il posto degli oggetti, il colore e lo stile. Ciò che è interessante è che non si sa come fare.
Imparate ad ascoltare quello che dice la stanza. Ogni luogo vuole una certa forma e una certa sistemazione. Non si può averne una conoscenza globale né razionale. È come se in ogni posto lo spirito del luogo parlasse una propria lingua, che voi dovete imparare utilizzando le vostre risorse.
Bisogna quindi lasciarsi impregnare dalle caratteristiche del luogo: volume, luci, superfici, materiali, trama. E poi procedere a tentoni.
Una buona sistemazione non nasce mai da una prima intuizione. Bisogna procedere per approssimazione, passo dopo passo, per tentativi ed errori. Saper tacere e dimenticare, riscoprire, agire al di là delle parole e delle rappresentazioni. Non completamente in modo teorico e astratto.
Posate un colore e gli altri tutt’intorno si trasformano. Mettete un mobile e i volumi cambiano, talvolta anche i colori e le luci.
Ogni cosa è sempre in stretto rapporto con il resto. Per questo non dovete lasciarvi ingannare, quando non conoscete esattamente l’itinerario da seguire.
L’esperienza obbedisce a regole ogni volta diverse. Voi dovete lasciar fare e agire al tempo stesso. Siete voi al centro delle manovre, ma avrete successo se non im¬porrete nulla.
D’altro canto le conseguenze di questa relativa passività saranno in ragione di quello che siete. Ciò che il luogo suggerisce, ciò che esige su misura non è evidentemente identico per tutte le persone: il luogo è la guida, ma siete voi il conducente e non qualcun altro.
Non state quindi soltanto arredando una stanza, ma anche voi stessi.
Questa esperienza vi insegna che siete parte integrante dell’ambiente che vi circonda. Non un attore, o un architetto, insomma una volontà esterna che decide solo delle apparenze.
Siete un elemento della stanza ed essa diventa uno degli elementi del vostro essere. Se qualcuno vi dice «come è bella la tua casa», potrete percepirla come una banalità oppure pensare che la verità alla lunga produce qualche effetto.
Roger – Pol Droit, Piccola filosofia portatile. 101 esperimenti di pensiero quotidiano, Rizzoli, 2001