Si chiama Sven Otten, ha 29 anni ed è tedesco. Ma gli utenti di YouTube lo conoscono come JustSomeMotion
Corpo
esercizi del gatto per la SCHIENA
JOHN DONNE, sull’amore coniugale
Nel letto accompagnando la sua Donna
Vieni o Signora mia, che le mie forze
per te operose si faranno, e intente
nel lavoro saranno, a tanto impegno.
Il nemico, quando un nemico avvista
si sfianca in ozio, pur senza lottare.
Via quella tua cintura scintillante,
stellato ciel, su cielo ancor più vago,
via quel velo dai seni, che ti cela
a difesa di sguardi intenti e sciocchi.
E armoniosa, deponi ogni legame,
che è giunto il tempo di letto d’amore.
Via quel divino busto, invidia mia,
perchè per sempre può averti vicino.
Cada la veste e il dolcissimo corpo
mi si riveli, come quando l’ombra
dal colle scema e mostra i prati in fiore.
Via quei fermagli dai capelli, sciogli
il diadema di chiome sul tuo capo.
Via quei calzari e penetra nel sacro
mio letto, soffice tempio d’amore.
In bianche vesti gli Angeli celesti
erano attesi dagli uomini, ed Angelo
anche tu sei, che mi riveli un cielo
qual’è di Maometto il paradiso.
E sebbene gli spettri ci confondano
biancovestiti, pure agevolmente
da questi Angeli noi li distinguiamo:
perche quelli ci rizzano i capelli
e questi invece, divini, la carne.
Consenti alle mie mani accarezzare
e dietro e avanti, e in mezzo, e il sopra e il sotto.
Oh tu America mia, mia Nuova Terra,
mio regno tanto più difeso, quanto
più da me solo, uomo a presidiare.
O mia miniera di gemme, mio Impero
ed io beato qui, a discoprirti!
Essere liberi è legarsi in vincolo
e in tal sigillo porrò la mia mano.
O nudità completa, di ogni gioia
umana sei tu causa prima e vera.
E come l’anima incorporea va,
così il tuo corpo senza veli avrà
eterna perfezione. E quei diademi
con cui vaghe voi donne v’adornate
aurei pomi son come d’Atalanta
gettati per inganno avanti a un uomo
folle, attirato più da fredde gemme
che da colei che ardente li esibisce.
Come pittura, o come legatura
di libro è l’indumento di una donna:
lei dentro, sola, è mistica scrittura
che a noi degnati da divina grazia
sua rivelata, ammirare possiamo.
E dunque a me, affinchè possa vedere,
te stessa mostra come a levatrice,
lentamente spogliandoti di tutti
quei bianchi lini, perchè all’innocenza
mai più s’imponga alcuna penitenza.
Io nudo, amore a te insegno e perchè
allora stai, più vestita di me?