



Carpe diem – significato della frase completa di Orazio
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Carpe diem – significato della frase completa di Orazio – Studia Rapido
“Nella fotografia non esiste il frattempo.
C’era quel momento e ora c’è questo e in mezzo non esiste nulla”
citazione ripresa da https://www.repubblica.it/robinson/2022/09/10/news/geoff_dyer_lo_sguardo_e_la_storia_di_chi_scatta_limmagine_influenzano_chi_guarda-365075097/
vai alla scheda del libro:
Geoff Dyer, L’infinito istante. Saggio sulla fotografia, il Saggiatore
“Se te dumandan, ‘ma ta steet’, convegn respunt sempar, che ta steet ben, inscì ta feet cuntent i amis e … ta ga feet vegnì al futon, ai nemis”
in
da Fausto Forni, UN ANZIAN CHE MOEUR, L’E’ NA BIBLIOTECA CHE BRUSA, edizioni New Press, 2007 Como
… La libertà non è star sopra un albero
Non è neanche avere un’opinione
La libertà non è uno spazio libero
Libertà è partecipazione
…
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gaber libertà è partecipazione testo – Cerca con Google
… L’indifferenza è il peso morto della storia. L’indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera.
È la fatalità; è ciò su cui non si può contare; è ciò che sconvolge i programmi, che rovescia i piani meglio costruiti; è la materia bruta che strozza l’intelligenza. …
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Antonio Gramsci – Indifferenti
” … Meditate che questo è stato …”
Se questo è un uomo di Primo Levi
Voi che vivete sicuri Nelle vostre tiepide case, Voi che trovate tornando a sera Il cibo caldo e visi amici: Considerate se questo è un uomo Che lavora nel fango Che non conosce pace Che lotta per mezzo pane Che muore per un sì o per un no. Considerate se questa è una donna, Senza capelli e senza nome Senza più forza di ricordare Vuoti gli occhi e freddo il grembo Come una rana d'inverno. Meditate che questo è stato: Vi comando queste parole. Scolpitele nel vostro cuore Stando in casa andando per via, Coricandovi alzandovi; Ripetetelele ai vostri figli. O vi si sfaccia la casa, La malattia vi impedisca, I vostri nati torcano il viso da voi.
“La vita dipende dalla volontà altrui,
la morte dalla mia”
Montaigne
«Fama di loro il mondo esser non lassa;
misericordia e giustizia li sdegna:
non ragioniam di lor, ma guarda e passa.»
Non ragioniam di lor, ma guarda e passa – Wikipedia
Povera patria
Schiacciata dagli abusi del potere
Di gente infame, che non sa cos’è il pudore
Si credono potenti e gli va bene quello che fanno
E tutto gli appartiene
dall’ Album: Come un cammello in una grondaia, 1991
….
povera patria – Cerca con Google
E’ strano il tempo.
Puoi parlare con una persona 5 minuti e pensarci per 20 anni.
(Fabrizio Caramagna)
in https://fabriziocaramagna.com/2019/12/11/frasi-e-aforismi-sul-tempo/
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https://fabriziocaramagna.com/2019/12/11/frasi-e-aforismi-sul-tempo/
chi è Fabrizio Caramagna: https://fabriziocaramagna.com/chi-sono/
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Mappe nel Sistema dei Servizi alla Persona e alla Comunità
“I social media danno diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività. Venivano subito messi a tacere, mentre ora hanno lo stesso diritto di parola di un Premio Nobel. E’ l’invasione degli imbecilli”.
fonte della citazione: https://www.bufale.net/notizia-vera-umberto-eco-internet-da-diritto-di-parola-a-legioni-imbecilli-bufale-net/
vai al video Umberto Eco – Internet, Social Media e Giornalismo:
Mappe nel Sistema dei Servizi alla Persona e alla Comunità
“Mi raccomando: giudizio !”, DAVIS SASSOLI
in
in
D’inverno, specialmente la domenica, ti svegli in questa città tra lo scrosciare festoso delle sue innumerevoli campane, come se dietro le tendine di tulle della tua stanza tutta la porcellana di un gigantesco servizio da tè vibrasse su un vassoio d’argento nel cielo grigio perla. Spalanchi la finestra, e la camera è subito inondata da questa nebbiolina carica di rintocchi e composta in parte di ossigeno umido, in parte di caffè e di preghiere. Non importa la qualità e la quantità delle pillole che ti tocca inghiottire questa mattina: senti che per te non è ancora finita. … In giorni come questi la città sembra davvero fatta di porcellana: come no, con tutte le sue cupole coperte di zinco che somigliano a teiere, o a tazzine capovolte, col profilo dei suoi campanili in bilico che tintinnano come cucchiaini abbandonati e stanno per fondersi nel cielo.
Venezia, 2003
«Il Lonfo non vaterca né gluisce
e molto raramente barigatta,
ma quando soffia il bego a bisce bisce
sdilenca un poco
e gnagio s’archipatta»
[Fosco Maraini, Il lonfo, da Le fànfole]
Guarda un filo d’erba al vento e sentiti come lui.
Ti passerà anche la rabbia
Tiziano Terzani
VIA ALLA SCHEDA DELL’EDITORE: https://www.edizionieo.it/book/9788833573878/parole-di-conforto
Con questo libro Matt Haig prosegue la riflessione cominciata con Ragioni per continuare a vivere nel 2015 e portata avanti in questi anni sui social media. Come ha detto spesso, il consenso che ha trovato la sua «battaglia» per sensibilizzare sul tema della malattia mentale gli ha confermato quanto sia necessario parlarne di più e far capire che, in quanto malattia, non è diversa da altre e non va stigmatizzata. Come confida nell’introduzione, scrivere lo aiuta a mettere le cose in prospettiva, a vederle da un’angolazione diversa o semplicemente a «sfogarsi». È il primo dei molti consigli che dà ai suoi lettori – cercare sempre la bellezza, anche quando certi stati d’animo non permettono di apprezzarla fino in fondo, perché tiene per mano la speranza; concedersi di non puntare sempre alla perfezione, perché non è di questo mondo; guardare avanti, sempre e comunque, per arrivare a vedere la luce in fondo al tunnel, per citarne altri – e sono consigli sinceri e spassionati, maturati con l’esperienza personale. Il lettore non deve aspettarsi la panacea, inesistenti soluzioni universalmente applicabili. Il conforto maggiore gli verrà dal sapere di non essere solo. Di avere in Matt un interlocutore aperto e disponibile, che ha affrontato certe difficoltà, tanto comuni e diffuse nel nostro mondo occidentale, e ne è uscito più forte.
Matt Haig
Di Matt Haig (Sheffield, 1975) le Edizioni E/O hanno pubblicato Come fermare il tempo, Vita su un pianeta nervoso, Il Patto dei Labrador, La Folletta Sincera, Evie e gli animali, Ragioni per continuare a vivere e La Biblioteca di Mezzanotte. Autore prolifico e versatile, è apprezzato in tutto il mondo per la narrativa per adulti e per l’infanzia nonché per le sue opere di saggistica.
“Per sognare non bisogna chiudere gli occhi,
bisogna leggere”
Michel Foucault
Mappe nel Sistema dei Servizi alla Persona e alla Comunità
“…Le leggi son, ma chi pon mano ad esse? …”
da
La letteratura , come tutta l’arte, è la confessione che la vita non basta, Fernando PESSOA
Per arrivare all’alba non c’è altra via che la notte
Kahlil GIBRAN
La vecchiaia arriva all’improvviso come la neve.
Una mattina, al risveglio, ci si accorge che tutto è bianco
L’acqua di un fiume si adatta al cammino possibile, senza dimenticare il proprio obiettivo: il mare.
Paolo Coelho
La maggior parte degli uomini sono come una foglia secca, che si libra nell’aria e scende ondeggiando al suolo. Ma altri, pochi, sono come le stelle fisse, che vanno per un loro corso preciso, e non c’è vento che li tocchi, hanno in sé stessi la loro legge e il loro cammino.
“Faccio dire agli altri quello che non so dire bene io” Michel De Montaigne
da
“Faccio dire agli altri quello che non so dire bene io” Michel De Montaigne – Antologia del TEMPO che resta
L’aria, lì, era satura della quintessenza di un silenzio così sostanzioso, così succulento, che non m’addentravo in esso senza una sorta di golosità, soprattutto in quei primi mattini ancora freddi della settimana di Pasqua in cui lo gustavo di più perché ero appena arrivato a Combray: prima di lasciarmi entrare ad augurare il buongiorno alla zia, mi facevano attendere un istante nella prima stanza dove il sole, ancora invernale, era venuto a scaldarsi davanti al fuoco che, già acceso tra i due mattoni, avvolgeva tutta la camera in un odore di fuliggine, facendone qualcosa come uno di quei grandi “antiforni” di campagna o una di quelle cappe di camino dei castelli sotto le quali ci si augura che fuori rompano gli indugi la pioggia, la neve, magari qualche catastrofe diluviesca per aggiungere al conforto del riparo la poesia della reclusione invernale; muovevo qualche passo dall’inginocchiatoio alle poltrone di velluto arabescato, sempre ricoperte con un poggiatesta all’uncinetto; e il fuoco, che cuoceva come una pasta gli odori appetitosi di cui l’aria della camera era tutta grumosa e già “lavorati” e fatti lievitare dalla freschezza umida e soleggiata del mattino, li tirava a sfoglia, li dorava, li gonfiava, li faceva bombare, trasformandoli in un’invisibile e palpabile leccornia provinciale, un immenso “calzone” nel quale, assaggiati appena gli aromi più stuzzicanti, più fini, più pregiati, ma anche più secchi, dell’armadio a muro, del cassettone, della tappezzeria a “ramages”, tornavo sempre con inconfessata ingordigia a invischiarmi nell’odore medio, appiccicoso, scipito, indigesto e fruttato del copriletto a fiori.
Marcel Proust. DALLA PARTE DI SWANN.
(Primo volume de “Alla ricerca del tempo perduto”). Copyright 1983 Arnoldo Mondadori Editore S.p.A., Milano.
Tomo 1. Edizione diretta da Luciano De Maria e annotata da Alberto Beretta Anguissola e Daria Galateria. Traduzione di Giovanni Raboni. Prefazione di Carlo Bo. Copyright 1983 Arnoldo Mondadori Editore S.p.A., Milano. Titolo dell’opera originale: “A la recherche du temps perdu”. Prima edizione I Meridiani giugno 1983.
(da https://mabastainsoma.blogspot.com/2019/11/marcel-proust_8.html)
Ad rivum eundem Lupus et Agnus venerant siti compulsi: superior stabat Lupus, longeque inferior Agnus: tunc fauce improba latro incitatus jurgii causam intulit. Cur, inquit, turbulentam fecisti mihi istam bibenti? Laniger contra timens, qui possum, quaeso, facere quod quereris, Lupe? A te decurrit ad meos haustus liquor. Repulsus ille veritatis viribus, ante hos sex menses male, ait, dixisti mihi. Respondit Agnus: equidem natus non eram. Pater hercle tuus, inquit, maledixit mihi. Atque ita correptum lacerat injusta nece.
Haec popter illos scripta est homines fabula, qui ficti caussi innocentes opprimunt.
Un lupo e un agnello, spinti dalla sete, si ritrovarono a bere nello stesso ruscello. Il lupo era più a monte, mentre l’agnello beveva a una certa distanza, verso valle. La fame però spinse il lupo ad attaccar briga e allora disse: “Perché osi intorbidarmi l’acqua?”
L’agnello tremando rispose: “Come posso fare questo se l’acqua scorre da te a me?”
“E’ vero, ma tu sei mesi fa mi hai insultato con brutte parole”.
“Impossibile, sei mesi fa non ero ancora nato”.
“Allora” riprese il lupo “fu certamente tuo padre a rivolgermi tutte quelle villanie”. Quindi saltò addosso all’agnello e se lo mangiò.
Questo racconto è rivolto a tutti coloro che opprimono i giusti nascondendosi dietro falsi pretesti.
Il lupo e l’agnello Lupus et agnus, di Fedro
Ad rivum eundem Lupus et Agnus venerant siti compulsi: superior stabat Lupus, longeque inferior Agnus: tunc fauce improba latro incitatus jurgii causam intulit. Cur, inquit, turbulentam fecisti mihi istam bibenti? Laniger contra timens, qui possum, quaeso, facere quod quereris, Lupe? A te decurrit ad meos haustus liquor. Repulsus ille veritatis viribus, ante hos sex menses male, ait, dixisti mihi. Respondit Agnus: equidem natus non eram. Pater hercle tuus, inquit, maledixit mihi. Atque ita correptum lacerat injusta nece.Haec popter illos scripta est homines fabula, qui ficti caussi innocentes opprimunt.
Un lupo e un agnello, spinti dalla sete, si ritrovarono a bere nello stesso ruscello. Il lupo era più a monte, mentre l’agnello beveva a una certa distanza, verso valle. La fame però spinse il lupo ad attaccar briga e allora disse: “Perché osi intorbidarmi l’acqua?” L’agnello tremando rispose: “Come posso fare questo se l’acqua scorre da te a me?””E’ vero, ma tu sei mesi fa mi hai insultato con brutte parole”.”Impossibile, sei mesi fa non ero ancora nato”.”Allora” riprese il lupo “fu certamente tuo padre a rivolgermi tutte quelle villanie”. Quindi saltò addosso all’agnello e se lo mangiò.Questo racconto è rivolto a tutti coloro che opprimono i giusti nascondendosi dietro falsi pretesti.
Il lupo e l’agnello (Lupus et agnus) di Fedro
Fu chiesto a Franco Basaglia:
“Che cosa farebbe se il black-out capitasse improvvisamente a casa sua?”
Rispose: Accetterei il buio e organizzerei la situazione. Mi metterei cioè a fare insieme con altri un’attività giusta per il buio”, 1998
Fu chiesto a Franco Basaglia: “Che cosa farebbe se il black-out capitasse improvvisamente a casa sua?” Rispose: Accetterei il buio e organizzerei la situazione. Mi metterei cioè a fare insieme con altri un’attività giusta per il buio”, 1998 – MAPPE nelle POLITICHE SOCIALI e nei SERVIZI
A offendere, ricordalo, non è chi insulta o percuote, ma il giudizio che queste azioni siano offensive.
Perciò, quando uno ti irrita, sappi che è la tua opinione che ti ha irritato.
Come prima cosa, quindi, cerca di non lasciarti trascinare subito dalla rappresentazione: una volta che avrai guadagnato un po’ di tempo per riflettere, potrai dominarti più facilmente
Epitteto, Manuale, XX
da
Esercizi di filosofia. Epitteto in aiuto per ATTENDERE E RESPIRARE PRIMA DI REAGIRE A UN GIUDIZIO – Antologia del TEMPO che resta