Categoria: CITAZIONI, AFORISMI
Andrew Faber, le frasi più emozionanti
“La vita dipende dalla volontà altrui, la morte dalla mia”, MONTAIGNE
“La vita dipende dalla volontà altrui,
la morte dalla mia”
Montaigne
El viaje definitivo, di Juan Ramon Jimenez

“Non ragioniam di lor, ma guarda e passa”, Dante Alighieri, Inferno, canto III, verso 51. Conosciuto anche nella forma: “Non ti curar di loro …
«Fama di loro il mondo esser non lassa;
misericordia e giustizia li sdegna:
non ragioniam di lor, ma guarda e passa.»
Non ragioniam di lor, ma guarda e passa – Wikipedia
Povera patria … , Franco Battiato
Povera patria
Schiacciata dagli abusi del potere
Di gente infame, che non sa cos’è il pudore
Si credono potenti e gli va bene quello che fanno
E tutto gli appartiene
dall’ Album: Come un cammello in una grondaia, 1991
….
povera patria – Cerca con Google
E’ strano il tempo … – Fabrizio Caramagna
E’ strano il tempo.
Puoi parlare con una persona 5 minuti e pensarci per 20 anni.
(Fabrizio Caramagna)
in https://fabriziocaramagna.com/2019/12/11/frasi-e-aforismi-sul-tempo/
Frasi e aforismi sul tempo – Fabrizio Caramagna
vai a:
https://fabriziocaramagna.com/2019/12/11/frasi-e-aforismi-sul-tempo/
chi è Fabrizio Caramagna: https://fabriziocaramagna.com/chi-sono/
AFORISMI di Fabrizio Caramagna
la REGOLA delle 10 P: Prima Pensa, Poi Parla, Perché Parole Poco Pensate Portano Pena – Wikipedia
ANTONIO GRAMSCI, « Cultura, non è possedere un magazzino ben fornito di notizie, ma è la capacità che la nostra mente ha di comprendere …

Riflessione della cultura dei latini sulla VECCHIAIA: ” … è più il tempo che si è vissuto di quello che rimane da vivere … “, da Latino, cultura e lingua alle radici dell’Occidente, a cura di Costanza Motta, Corriere della Sera, 2022


in:
Umberto Eco: “I social media danno diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano solo al bar …
Mappe nel Sistema dei Servizi alla Persona e alla Comunità
“I social media danno diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività. Venivano subito messi a tacere, mentre ora hanno lo stesso diritto di parola di un Premio Nobel. E’ l’invasione degli imbecilli”.
fonte della citazione: https://www.bufale.net/notizia-vera-umberto-eco-internet-da-diritto-di-parola-a-legioni-imbecilli-bufale-net/
vai al video Umberto Eco – Internet, Social Media e Giornalismo:
“Mi raccomando: giudizio !”, DAVIS SASSOLI
Mappe nel Sistema dei Servizi alla Persona e alla Comunità
“Mi raccomando: giudizio !”, DAVIS SASSOLI

alcuni libri di Emil M. CIORAN pubblicati in Italia









“Ogni opinione, ogni punto di vista, sono necessariamente parziali …, E.M. CIORAN, L’inconveniente di essere nati, Adelphi, 1991. Traduzione di Luigia Zilli, pagina 36

in

“Ha convinzioni solo chi non ha approfondito niente”, E.M. CIORAN, L’inconveniente di essere nati, Adelphi, 1991. Traduzione di Luigia Zilli, pagina 123

in

“Soltanto chi non ha approfondito nulla può avere delle convinzioni”, Emil M. CIORAN (1911-1955)

Le ideologie ritengono che una sola idea basti a spiegare ogni cosa … Hannah Arendt, in Le origini del totalitarismo

… l’arte del compromesso …, Giuseppe Berto, in Il male oscuro

La pittura è solo un altro modo di tenere un diario, Picasso

Breve è la vita che viviamo davvero. Tutto il resto è tempo, Seneca

Citazioni raccolte negli anni ’90 nel sito segnalo.it
Venezia (Iosif Aleksandrovič Brodskij, Fondamenta degli incurabili)
D’inverno, specialmente la domenica, ti svegli in questa città tra lo scrosciare festoso delle sue innumerevoli campane, come se dietro le tendine di tulle della tua stanza tutta la porcellana di un gigantesco servizio da tè vibrasse su un vassoio d’argento nel cielo grigio perla. Spalanchi la finestra, e la camera è subito inondata da questa nebbiolina carica di rintocchi e composta in parte di ossigeno umido, in parte di caffè e di preghiere. Non importa la qualità e la quantità delle pillole che ti tocca inghiottire questa mattina: senti che per te non è ancora finita. … In giorni come questi la città sembra davvero fatta di porcellana: come no, con tutte le sue cupole coperte di zinco che somigliano a teiere, o a tazzine capovolte, col profilo dei suoi campanili in bilico che tintinnano come cucchiaini abbandonati e stanno per fondersi nel cielo.

Venezia, 2003
“Suonala ancora, Sam”. Le più belle battute del grande cinema, a cura di Roberto Casalini, prefazione di Gianni Riotta, Bompiani, 1999
Il Lonfo non vaterca né gluisce …, Fosco Maraini, Il lonfo, da Le fànfole
«Il Lonfo non vaterca né gluisce
e molto raramente barigatta,
ma quando soffia il bego a bisce bisce
sdilenca un poco
e gnagio s’archipatta»
[Fosco Maraini, Il lonfo, da Le fànfole]
Guarda un filo d’erba al vento e sentiti come lui … Tiziano Terzani
Guarda un filo d’erba al vento e sentiti come lui.
Ti passerà anche la rabbia
Tiziano Terzani
HAIGH Matt, Parole di conforto, Edizioni E/O, 2021
VIA ALLA SCHEDA DELL’EDITORE: https://www.edizionieo.it/book/9788833573878/parole-di-conforto
Con questo libro Matt Haig prosegue la riflessione cominciata con Ragioni per continuare a vivere nel 2015 e portata avanti in questi anni sui social media. Come ha detto spesso, il consenso che ha trovato la sua «battaglia» per sensibilizzare sul tema della malattia mentale gli ha confermato quanto sia necessario parlarne di più e far capire che, in quanto malattia, non è diversa da altre e non va stigmatizzata. Come confida nell’introduzione, scrivere lo aiuta a mettere le cose in prospettiva, a vederle da un’angolazione diversa o semplicemente a «sfogarsi». È il primo dei molti consigli che dà ai suoi lettori – cercare sempre la bellezza, anche quando certi stati d’animo non permettono di apprezzarla fino in fondo, perché tiene per mano la speranza; concedersi di non puntare sempre alla perfezione, perché non è di questo mondo; guardare avanti, sempre e comunque, per arrivare a vedere la luce in fondo al tunnel, per citarne altri – e sono consigli sinceri e spassionati, maturati con l’esperienza personale. Il lettore non deve aspettarsi la panacea, inesistenti soluzioni universalmente applicabili. Il conforto maggiore gli verrà dal sapere di non essere solo. Di avere in Matt un interlocutore aperto e disponibile, che ha affrontato certe difficoltà, tanto comuni e diffuse nel nostro mondo occidentale, e ne è uscito più forte.
Matt Haig
Di Matt Haig (Sheffield, 1975) le Edizioni E/O hanno pubblicato Come fermare il tempo, Vita su un pianeta nervoso, Il Patto dei Labrador, La Folletta Sincera, Evie e gli animali, Ragioni per continuare a vivere e La Biblioteca di Mezzanotte. Autore prolifico e versatile, è apprezzato in tutto il mondo per la narrativa per adulti e per l’infanzia nonché per le sue opere di saggistica.
“Per sognare non bisogna chiudere gli occhi, bisogna leggere”, Michel Foucault
“Per sognare non bisogna chiudere gli occhi,
bisogna leggere”
Michel Foucault
Ricordiamoci che il tempo non è lineare …, John Berger

“…Le leggi son, ma chi pon mano ad esse? …”, Dante Alighieri, La Divina Commedia, Purgatorio Canto XVI –
Mappe nel Sistema dei Servizi alla Persona e alla Comunità
“…Le leggi son, ma chi pon mano ad esse? …”
da
La letteratura , come tutta l’arte, è la confessione che la vita non basta, Fernando PESSOA
La letteratura , come tutta l’arte, è la confessione che la vita non basta, Fernando PESSOA
Per arrivare all’alba non c’è altra via che la notte, Kahlil GIBRAN
Per arrivare all’alba non c’è altra via che la notte
Kahlil GIBRAN
La vecchiaia arriva all’improvviso come la neve …, J. Renard
La vecchiaia arriva all’improvviso come la neve.
Una mattina, al risveglio, ci si accorge che tutto è bianco
L’acqua di un fiume si adatta al cammino possibile, senza dimenticare il proprio obiettivo: il mare, Paolo Coelho
L’acqua di un fiume si adatta al cammino possibile, senza dimenticare il proprio obiettivo: il mare.
Paolo Coelho
Paolo negli anni ’50: Dante Alighieri, “INFORSARSI”, “essere in dubbio”

La maggior parte degli uomini sono come una foglia secca … HERMAN HESSE
La maggior parte degli uomini sono come una foglia secca, che si libra nell’aria e scende ondeggiando al suolo. Ma altri, pochi, sono come le stelle fisse, che vanno per un loro corso preciso, e non c’è vento che li tocchi, hanno in sé stessi la loro legge e il loro cammino.

“Faccio dire agli altri quello che non so dire bene io” Michel De Montaigne
“Faccio dire agli altri quello che non so dire bene io” Michel De Montaigne
da
“Faccio dire agli altri quello che non so dire bene io” Michel De Montaigne – Antologia del TEMPO che resta
L’aria, lì, era satura della quintessenza di un silenzio così sostanzioso, così succulento, che non m’addentravo in esso senza una sorta di golosità, …, Marcel Proust
L’aria, lì, era satura della quintessenza di un silenzio così sostanzioso, così succulento, che non m’addentravo in esso senza una sorta di golosità, soprattutto in quei primi mattini ancora freddi della settimana di Pasqua in cui lo gustavo di più perché ero appena arrivato a Combray: prima di lasciarmi entrare ad augurare il buongiorno alla zia, mi facevano attendere un istante nella prima stanza dove il sole, ancora invernale, era venuto a scaldarsi davanti al fuoco che, già acceso tra i due mattoni, avvolgeva tutta la camera in un odore di fuliggine, facendone qualcosa come uno di quei grandi “antiforni” di campagna o una di quelle cappe di camino dei castelli sotto le quali ci si augura che fuori rompano gli indugi la pioggia, la neve, magari qualche catastrofe diluviesca per aggiungere al conforto del riparo la poesia della reclusione invernale; muovevo qualche passo dall’inginocchiatoio alle poltrone di velluto arabescato, sempre ricoperte con un poggiatesta all’uncinetto; e il fuoco, che cuoceva come una pasta gli odori appetitosi di cui l’aria della camera era tutta grumosa e già “lavorati” e fatti lievitare dalla freschezza umida e soleggiata del mattino, li tirava a sfoglia, li dorava, li gonfiava, li faceva bombare, trasformandoli in un’invisibile e palpabile leccornia provinciale, un immenso “calzone” nel quale, assaggiati appena gli aromi più stuzzicanti, più fini, più pregiati, ma anche più secchi, dell’armadio a muro, del cassettone, della tappezzeria a “ramages”, tornavo sempre con inconfessata ingordigia a invischiarmi nell’odore medio, appiccicoso, scipito, indigesto e fruttato del copriletto a fiori.
Marcel Proust. DALLA PARTE DI SWANN.
(Primo volume de “Alla ricerca del tempo perduto”). Copyright 1983 Arnoldo Mondadori Editore S.p.A., Milano.
Tomo 1. Edizione diretta da Luciano De Maria e annotata da Alberto Beretta Anguissola e Daria Galateria. Traduzione di Giovanni Raboni. Prefazione di Carlo Bo. Copyright 1983 Arnoldo Mondadori Editore S.p.A., Milano. Titolo dell’opera originale: “A la recherche du temps perdu”. Prima edizione I Meridiani giugno 1983.
(da https://mabastainsoma.blogspot.com/2019/11/marcel-proust_8.html)
Il lupo e l’agnello (Lupus et agnus), di Fedro
Ad rivum eundem Lupus et Agnus venerant siti compulsi: superior stabat Lupus, longeque inferior Agnus: tunc fauce improba latro incitatus jurgii causam intulit. Cur, inquit, turbulentam fecisti mihi istam bibenti? Laniger contra timens, qui possum, quaeso, facere quod quereris, Lupe? A te decurrit ad meos haustus liquor. Repulsus ille veritatis viribus, ante hos sex menses male, ait, dixisti mihi. Respondit Agnus: equidem natus non eram. Pater hercle tuus, inquit, maledixit mihi. Atque ita correptum lacerat injusta nece.
Haec popter illos scripta est homines fabula, qui ficti caussi innocentes opprimunt.
Un lupo e un agnello, spinti dalla sete, si ritrovarono a bere nello stesso ruscello. Il lupo era più a monte, mentre l’agnello beveva a una certa distanza, verso valle. La fame però spinse il lupo ad attaccar briga e allora disse: “Perché osi intorbidarmi l’acqua?”
L’agnello tremando rispose: “Come posso fare questo se l’acqua scorre da te a me?”
“E’ vero, ma tu sei mesi fa mi hai insultato con brutte parole”.
“Impossibile, sei mesi fa non ero ancora nato”.
“Allora” riprese il lupo “fu certamente tuo padre a rivolgermi tutte quelle villanie”. Quindi saltò addosso all’agnello e se lo mangiò.
Questo racconto è rivolto a tutti coloro che opprimono i giusti nascondendosi dietro falsi pretesti.
Il lupo e l’agnello Lupus et agnus, di Fedro
Ad rivum eundem Lupus et Agnus venerant siti compulsi: superior stabat Lupus, longeque inferior Agnus: tunc fauce improba latro incitatus jurgii causam intulit. Cur, inquit, turbulentam fecisti mihi istam bibenti? Laniger contra timens, qui possum, quaeso, facere quod quereris, Lupe? A te decurrit ad meos haustus liquor. Repulsus ille veritatis viribus, ante hos sex menses male, ait, dixisti mihi. Respondit Agnus: equidem natus non eram. Pater hercle tuus, inquit, maledixit mihi. Atque ita correptum lacerat injusta nece.Haec popter illos scripta est homines fabula, qui ficti caussi innocentes opprimunt.
Un lupo e un agnello, spinti dalla sete, si ritrovarono a bere nello stesso ruscello. Il lupo era più a monte, mentre l’agnello beveva a una certa distanza, verso valle. La fame però spinse il lupo ad attaccar briga e allora disse: “Perché osi intorbidarmi l’acqua?” L’agnello tremando rispose: “Come posso fare questo se l’acqua scorre da te a me?””E’ vero, ma tu sei mesi fa mi hai insultato con brutte parole”.”Impossibile, sei mesi fa non ero ancora nato”.”Allora” riprese il lupo “fu certamente tuo padre a rivolgermi tutte quelle villanie”. Quindi saltò addosso all’agnello e se lo mangiò.Questo racconto è rivolto a tutti coloro che opprimono i giusti nascondendosi dietro falsi pretesti.
Il lupo e l’agnello (Lupus et agnus) di Fedro
Fu chiesto a Franco Basaglia: “Che cosa farebbe se il black-out capitasse improvvisamente a casa sua?” Rispose: Accetterei il buio e organizzerei la situazione. Mi metterei cioè a fare insieme con altri un’attività giusta per il buio”, 1998
Fu chiesto a Franco Basaglia:
“Che cosa farebbe se il black-out capitasse improvvisamente a casa sua?”
Rispose: Accetterei il buio e organizzerei la situazione. Mi metterei cioè a fare insieme con altri un’attività giusta per il buio”, 1998
Fu chiesto a Franco Basaglia: “Che cosa farebbe se il black-out capitasse improvvisamente a casa sua?” Rispose: Accetterei il buio e organizzerei la situazione. Mi metterei cioè a fare insieme con altri un’attività giusta per il buio”, 1998 – MAPPE nelle POLITICHE SOCIALI e nei SERVIZI
A offendere, ricordalo, non è chi insulta o percuote, ma il giudizio che queste azioni siano offensive …
A offendere, ricordalo, non è chi insulta o percuote, ma il giudizio che queste azioni siano offensive.
Perciò, quando uno ti irrita, sappi che è la tua opinione che ti ha irritato.
Come prima cosa, quindi, cerca di non lasciarti trascinare subito dalla rappresentazione: una volta che avrai guadagnato un po’ di tempo per riflettere, potrai dominarti più facilmente
Epitteto, Manuale, XX
da
Esercizi di filosofia. Epitteto in aiuto per ATTENDERE E RESPIRARE PRIMA DI REAGIRE A UN GIUDIZIO – Antologia del TEMPO che resta
” non so. E’ vero, forse non potrò mai sapere, ma voglio sapere. Lo voglio, e questo mi basta! “, Unamuno
” non so. E’ vero, forse non potrò mai sapere, ma voglio sapere. Lo voglio, e questo mi basta! “
Unamuno
da: https://iltempocircolare.com/2018/12/
(segnalata da Simona Ri.)
” Io sono io, la mia circostanza e le mie decisioni mi definiscono”, in Ortega y Gasset, dalle “Meditazioni sul Chisciotte”
” Io sono io, la mia circostanza e le mie decisioni mi definiscono”
Ortega y Gasset, dalle “Meditazioni sul Chisciotte”
(segnalata da Simona Ri.)
STUART MILL, “Ciascun individuo è libero di fare ciò che desidera, purchè le sue azioni non danneggino la libertà degli altri”
STUART MILL, “Ciascun individuo è libero di fare ciò che desidera, purchè le sue azioni non danneggino la libertà degli altri”
da
STUART MILL, “Ciascun individuo è libero di fare ciò che desidera, purchè le sue azioni non danneggino la libertà degli altri” – MAPPE nelle POLITICHE SOCIALI e nei SERVIZI
Il metodo dei “sei amici che mi hanno sempre spiegato tutto” di Rudyard Kipling: CHI? CHE COSA? DOVE? QUANDO? COME? PERCHE’?, Slides di Paolo Ferrario. #chichecosadovequandocomeperche
Il metodo dei “sei amici che mi hanno sempre spiegato tutto” di Rudyard Kipling:
CHI?
CHE COSA?
DOVE?
QUANDO?
COME?
PERCHE’?
VAI A:
Il metodo dei “sei amici che mi hanno sempre spiegato tutto” di Rudyard Kipling: CHI? CHE COSA? DOVE? QUANDO? COME? PERCHE’?, Slides di Paolo Ferrario. #chichecosadovequandocomeperche – MAPPE nelle POLITICHE SOCIALI e nei SERVIZI
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“Sapete perché gli angeli volano? … Gilbert Keith Chesterton
“Sapete perché gli angeli volano? Perché…si prendono alla leggera!”
Gilbert Keith Chesterton
Emily Dickinson: la parola
Alcuni dicono che quando è detta la parola muore.
Io dico invece che proprio quel giorno comincia a vivere
Emily Dickinson, Silenzi: 1212
da
Emily Dickinson: la parola – MAPPE nelle POLITICHE SOCIALI e nei SERVIZI
Giuseppe Pontiggia: “Parliamoci chiaro”
“Parliamoci chiaro” Ho sempre temuto questa frase, che non è mai un invito alla trasparenza, ma l’apertura delle ostilità
PONTIGGIA Giuseppe
da:
Giuseppe Pontiggia: “Parliamoci chiaro” – MAPPE nelle POLITICHE SOCIALI e nei SERVIZI
Regole sistemiche della BUONA COMUNICAZIONE e, a maggior ragione, della comunicazione internettiana, scheda (piccola) di Paolo Ferrario
mettersi d’accordo sull’oggetto della controversia
porre qualche limite all’oggetto della controversia
non interrompere colui che sta accusando (entro limiti ragionevoli di tempo direi: se il dilagamento è eccessivo occorre chiudere la falla)
evitare massimamente di ritorcere un accusa diversa contro di lui (esempio nella comunicazione coniugale: MG “la devi smettere di far tardi al bar”, MR “e tu la devi smettere di parlare per ore al telefono con le amiche”)
concordare luogo e tempo dove la “conversazione conflittuale” deve avvenire. Ogni operazione di circoscrivere le zone del conflitto è salvatrice tenere le opportune distanze. Siamo esseri territoriali e l’invadenza dello spazio soggettivo porta a schiaffi, calci, unghiate (reali e virtuali).
non superare la soglia della vulnerabilità dell’altro. colpire sul tallone di achille porta alla morte dell’eroe
considerare un conflitto come il risultato di comportamenti comunicativi reciproci e non come una esclusiva “colpa” dell’altro
da:
Regole sistemiche della BUONA COMUNICAZIONE e, a maggior ragione, della comunicazione internettiana, scheda (piccola) di Paolo Ferrario – MAPPE nelle POLITICHE SOCIALI e nei SERVIZI
EPITTETO: ricordarsi di distinguere fra le cose che dipendono da noi da quelle che NON dipendono da noi. Le traduzioni di Martino Menghi, Giacomo Leopardi. E la lettura attuale di Jules Evans
EPITTETO: ricordarsi di distinguere fra le cose che dipendono da noi da quelle che NON dipendono da noi. Le traduzioni di Martino Menghi, Giacomo Leopardi. E la lettura attuale di Jules Evans
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EPITTETO: ricordarsi di distinguere fra le cose che dipendono da noi da quelle che NON dipendono da noi. Le traduzioni di Martino Menghi, Giacomo Leopardi. E la lettura attuale di Jules Evans – Antologia del TEMPO che resta
EPICURO, Convinciti che ogni nuovo giorno che si leverà, per te, sarà l’ultimo. Con gratitudine allora accoglierai ogni insperata ora …
«Convinciti che ogni nuovo giorno che si leverà, per te, sarà l’ultimo. Con gratitudine allora accoglierai ogni insperata ora. Riconoscendone tutto il valore affronterai ogni momento del tempo che viene ad aggiungersi come se derivasse da una incredibile fortuna» EPICURO da Una promessa di felicità – Il Sole 24 ORE.
EPICURO, Convinciti che ogni nuovo giorno che si leverà, per te, sarà l’ultimo. Con gratitudine allora accoglierai ogni insperata ora … – Antologia del TEMPO che resta
La vita cambia in fretta … , di Joan DIDION, L’anno del pensiero magico, Il Saggiatore, 2006
La vita cambia in fretta
La vita cambia in un istante
Una sera ti metti a tavola e la vita che conoscevi è finita
Il problema dell’autocommiserazione
in Joan DIDION, L’anno del pensiero magico, Il Saggiatore, 2006
… pura e semplice esistenza … , Irvin Yalom
