Londra – Cotswolds (assaggio) – Epping Forest – Nancy.
CAPITOLO 2
Mercoledì 13 aprile
Mattino di riposo/doccia/gestione camper: Andiamo a prendere la Jessica all’uscita dal lavoro a Victoria per una tipica giornata londinese : pranzo Leon leggero ; passeggiata verso il centro città tra architetture e negozi; visita alla Royal Academy of Arts, con la bella mostra “Whistler’s Woman in White : Joanna Hiffernan”. Tè leggero del pomeriggio nel bar dell’Accademia (ottimo afternoon tea Hope and Glory). Cena oramai rituale da Flat Iron, il primo ristorante londinese dove ci ha portato la Jessica . Buonanotte.
Johnson – e con lui tutti gli invitati – sono nei guai per il party privato a Downing Street nel periodo di lockdown. Ne viene chiesta la dimissione a gran voce, ma ovviamente il prime minister rifiuta. Mentre le mamme papera a Londra finiscono sulla prima pagina dei giornali per aver attraversato una scuola…
Londra – Cotswolds (assaggio) – Epping Forest – Nancy .
CAPITOLO 1
Dovevamo partire in data lunedì 7 marzo per salire a Londra per vedere il nuovo lavoro teatrale della Jessica :
Dalla notte di venerdì però la Carla aveva un raffreddore di proporzioni mai sperimentate precedentemente, da sabato sera associato ad un certo malessere generale . Il tampone antigenico risultava negativo, per cui abbiamo mantenuto le normali attività (sabato al mercato a Milano con Elena) e proseguito i preparativi per la partenza , con la Carla sempre più incapace di stare in piedi di giorno, e neppure sdraiata di notte. Trascinandosi in casa la Carla prepara tutto ciò che serve, mentre Gabriele carica furiosamente tutto, decisissimo a partire come sempre .
Lunedì sera, circa mezz’ora prima della partenza, Elena ci telefona e ci dice che è risultata positiva al tampone : anche Carla risulta positiva (la doppia strisciolina rosa…
La piazza custodisce l’anima di ogni località, grande o piccola che sia. Punto d’arrivo e di partenza offre la chiave di lettura per comprendere intere civiltà: la piazza siamo noi.
Eravamo rimasti ai Kew Gardens. Ed ora : incontro con socievolissima, curiosissima e golosa scoiattolina, che ha individuato il nostro sacchetto delle caramelle alla frutta. E risulta impossibile non dargliene qualcuna…. anche perchè viene a prendersele impetuosamente … ma le interessa anche fare la conoscenza di tutti noi e capire se la macchina fotografica di Carlo è commestibile.
Elementary , miss. Watson.
Venerdì 17 giugno
Facciamo tutti la doccia in campeggio . La Jessica ha un turno breve (6-10); pranziamo in una vecchia scuola vicina al quartiere di Shorenditch, che visitiamo (writers).
Passeggiata della Nina con l’impermeabile . Pioviggina.
Shorenditch . Un museo di arte urbana a cielo aperto .
il quartiere dell’arte, la moda, i locali cool, le serate che diventano mattina e, a volte, dell’esagerazione fine a se stessa. Shoreditch, territorio conteso tra gang fino ad una quindicina di anni fa, si è negli anni…
Èun luogo nascosto e segreto, grande quasi come il Parco Sempione, ricco di più di 2000 alberi preziosi (platani, frassini, pioppi neri, tigli, iperici, bagolari, paulownie, phitolacche) e di animali selvatici che vi hanno trovato rifugio (uccelli tra cui il gufo reale, ricci e volpi).
Nel corso della storia le carte geografiche hanno modellato la nostra visione del mondo e il posto che vi occupiamo. In questo brillante libro, Jerry Brotton sostiene che, lungi dall’essere meri strumenti della scienza, le mappe del mondo sono inevitabilmente descrizioni parziali e soggettive, intimamente legate ai sistemidi potere, all’autorità e alla creatività di tempi e luoghi particolari. I disegnatori di mappe non si limitano a raffigurare il mondo, lo costruiscono sulla base delle idee vigenti nella loro epoca. Questo libro analizza il significato di dodici mappe del mondo, a partire dalle rappresentazioni della storia antica e per finire con le immagini satellitari contemporanee. Ricrea vividamente gli ambienti e le circostanze in cui queste carte sono state create, mostrando come ciascuna di esse trasmetta un’immagine estremamente personale del mondo: la prospettiva cristiana centrata su Gerusalemme della mappamundi di Hereford del quattordicesimo secolo; lapiù antica…
Con la punta dell’unghia posso schiacciare i vulcani,
accarezzare i poli senza guanti grossi,
posso con un’occhiata
abbracciare ogni deserto
insieme al fiume che sta lì accanto.
Segnalano le selve alcuni alberelli
tra i quali è ben difficile smarrirsi.
A est e ovest, sopra e sotto
l’equatore, un assoluto
silenzio sparso come semi,
ma in ogni seme nero
la gente vive.
Forse comuni e improvvise rovine
sono assenti in questo quadro.
I confini si intravedono appena,
quasi esitanti – esserci o non esserci?
Amo le mappe perché dicono bugie.
Perché sbarrano il passo a verità aggressive.
Perché con indulgenza e buon umore
sul tavolo mi dispongono un mondo
che non è di questo mondo.
Map
Flat as the table it’s placed on. Nothing moves beneath it and it seeks no outlet. Above—my human breath creates no stirring air and leaves its total surface undisturbed. Its plains, valleys are always green, uplands, mountains are yellow and brown, while seas, oceans remain a kindly blue beside the tattered shores. Everything here is small, near, accessible. I can press volcanoes with my fingertip, stroke the poles without thick mittens, I can with a single glance encompass every desert with the river lying just beside it. A few trees stand for ancient forests, you couldn’t lose your way among them. In the east and west, above and below the equator— quiet like pins dropping, and in every black pinprick people keep on living. Mass graves and sudden ruins are out of the picture. Nations’ borders are barely visible as if they wavered—to be or not. I like maps, because they lie. Because they give no access to the vicious truth. Because great-heartedly, good-naturedly they spread before me a world not of this world.
Giornata campale che inizia molto presto per noi : ci dirigiamo verso lo studio dentistico dove la Jessica deve togliere 2 denti e posizionare i due provvisori . Anche i dentisti a Londra vanno di corsa : a noi sembra un po’ troppo, e non solo perché oramai la velocità è sparita dalla nostra vita per lasciare finalmente spazio al gustare le esperienze anche banali della vita . Arriviamo con largo anticipo e facciamo colazione in un bel bar gestito da due fratelli albanesi, minimal ma molto accoglienti : tempo la colazione abbiamo già socializzato e ci siamo comunicati i fondamentali di questo momento della nostra esistenza, favoriti anche dal fatto che uno dei due parla italiano per un periodo trascorso a Prato in Toscana . Anche dopo la colazione manteniamo il nostro anticipo : cerchiamo una panchina al sole , per scaldarci un po’ dal vento…
Facciamo colazione e paghiamo la sosta notturna . Decidiamo di dirigerci verso l’Isola di Wight : quindi, mentre la Jessica riposa ancora un po’, ci dirigiamo a Portsmouth. Incontriamo però una deviazione che ci fa uscire dall’autostrada e dopo alcuni errori e alcune code, decidiamo di trovare una tappa intermedia per godere della bella giornata di sole ed anche per il pranzo, preferibilmente al mare . Guardo la mappa e vedo alcune isole/promontori sulla costa : decidiamo di dirigerci a Hayling Island , piccola isola collegata alla terraferma da un ponte che corre in mezzo al mare tra aree salmastre (bellissime le foto dal satellite) dove ci sono fiorenti allevamenti di ostriche e dove la guida ci segnala uno dei ristoranti dove si mangia “il migliore fish and chips del Regno Unito”.
Mappa del percorso delle nostre vacanze : da Londra a Pevensey a Beachy Head a…
Scendiamo dal traghetto e prendiamo prima l’autostrada poi stradine sempre più strette che ci conducono a Beaulieu, al centro della New Forest, incantevole riserva naturale con boschi secolari, cervi e cavalli che pascolano liberi ai bordi delle strade, dove c’è il limite dei 40 miglia (64 Km), proprio per l’elevata possibilità che gli animali si trovino sul percorso stradale.
Dalla guida Routard : “Immensa distesa di lande, eriche e ginestre che si alternano a tratti di sottobosco ricoperti da giacinti selvatici . Anche nei villaggi si incontrano animali di ogni tipo che vivono allo stato brado. Istituita da Guglielmo il Conquistatore quasi 1000 anni fa la New Forest era originariamente destinata ai piaceri del sovrano e ancora oggi appartiene alla Corona. Gli abitanti dei villaggi conservano usi e costumi medioevali . Così Lord Montagu, dell’aristocrazia locale, percepisce ancora benefici feudali dai sudditi che vivono sulle sue terre, dall’alto…
Pensa che mi capita , talvolta di rifare quei passi. é come se quei luoghi fossero inscritti non solo nella mia psiche, ma anche nella mia biologia
Ma mi venivano alla mente anche i cammini che facevo (negli anni 70 e 80), quando dalla stazione nord di Milano mi recavo alle scuole di servizio sociale, dove ci siamo conosciuti: via Ruffini, via Daverio, Via Pace …
davvero grazie per avermi evocato queste immagini importanti che sono costitutive della mia biografia
ti saluto con affetto e gratitudine
anche attraverso la mappa esistenziale che mi orienta dal 1967
ci ha risposto:
carissimo Paolo, carissimi amici, grazie per questo breve ma affettuoso e lucente memoir vagabondante. Ma grazie soprattutto per questo vostro riscontro. Mi mancava davvero, a Pistoia avevo davanti a me un pubblico certo generoso anch’ esso ma deturpato dalle mascherine d’ ordinanza che non mi permettevano di vedere i volti, ora grazie alle vostre calde parole vedo i vostri e insieme ci sorridiamo come se fossimo presenti insieme. Abbracci e la mia commozione Duccio
Che cos’hanno in comune Borgo Sud (Einaudi) di Donatella Di Pietrantonio e Una grossa fregatura (Chiaredizioni) di Marcello Nicodemo? Tanto per cominciare, la città in cui si svolgono le due storie: Pescara, vera e immaginaria. Nel libro di Marcello, c’è anche qualche altro pezzo di costa adriatica e vari passaggi in Campania, regione di origine dei suoi genitori, ai quali il libro, dolente e sincero, è dedicato. Nel libro di Donatella, c’è anche un po’ di entroterra, lo stesso che aveva fatto da scenario a L’Arminuta il bellissimo romanzo di cui il nuovo è per così dire il “sequel”. In tutti e due, poi, appare qui e là anche Chieti, la mia città natale.
(Pèrigord 1533 – Saint-Michel-de-Montaigne 1592) scrittore e filosofo francese, iniziò lo studio dei classici in tenera età. Studiò nel Collegio di Guyenne a Bordeaux, successivamente filosofia nella stessa città e diritto a Tolosa. Nel 1554 entrò nella magistratura a Périgueux, divenne poi consigliere del parlamento di Bordeaux (1557-1568). Il solo avvenimento che segnò profondamente la sua esistenza fu l’amicizia con Étienne de La Boétie, iniziata nel 1558. La prematura morte dell’amico, quattro anni dopo, lasciò un vuoto incolmabile nel pensatore. Nel 1568 gli morì il padre. Dal 1570, ritiratosi nelle sue terre, si dedicò agli studi, alla meditazione e alla composizione degli Essais. Nel 1580 effettuò viaggi in Francia, Svizzera, Germania e Italia, nella speranza di trovare beneficio nelle acque termali per combattere la calcolosi renale di cui soffriva. Nel 1581 ebbe notizia della sua nomina a sindaco di Bordeaux e prese la via del ritorno. In patria il filosofo svolse con competenza il suo biennio di sindaco e venne rieletto per altri due anni. Nel 1585 nella regione di Bordeaux scoppiò un’epidemia di peste e Montaigne dovette allontanarsi dalle sue terre ma, passata l’epidemia, si ritirò nel suo castello. Nel 1587 fu assalito e derubato in viaggio verso Parigi e arrivato nella città venne imprigionato per qualche ora, in seguito a tumulti scoppiati. La morte lo sorprese nel 1592.
EnvironMental ha organizzato per sabato 12 ottobre 2019 un viaggio alla scoperta della Paleontologia, accompagnati dal professor Silvio Renesto, paleontologo e docente dell’Università degli Studi dell’Insubria,
Alberto Angela ci accompagna in un viaggio alla scoperta delle “Meraviglie” italiane, quelle che ci rendono una vera e propria “penisola dei tesori”. Un itinerario fra arte e bellezze naturali nei siti riconosciuti dall’Unesco come patrimonio dell’umanità.
Ci sono posti che sono solo località geografiche: possono essere raggiunti fisicamente da noi nei nostri viaggi senza che si riesca a conquistare lo ’spirito del luogo’. Ce ne andiamo via delusi e stanchi, per aver cercato invano; forse, anche disgustati, per un senso di noia che ci assale, per il tempo dedicato inutilmente alla valorizzazione di angoli suggestivi o di prodotti dell’arte, non importa quanto preziosi.
Giacomo Leopardi ha descritto ampiamente il senso di un’esperienza esemplare perché ‘vissuta’: ogni luogo si trasformava in ’sito’ per lui quando, dopo averne fatto ripetutamente esperienza, poteva collegarvi un ricordo. Lo spazio si faceva, dunque, tempo: rimembranza. E «una ricordanza, una ripetizione» era per lui tanto più cara, quanto più vago e indefinito era il segno che lasciava nella memoria ‘linguistica’ del cuore…
Ci sono siti che non ci appartengono. Eppure, ci sono familiari; suscitano in noi emozioni vive, anche solo a contemplarli…
Rasiglia da sempre è sinonimo di acqua. Acqua intesa come risorsa utilizzata dall’uomo, attraverso tecniche e tecnologie sostenibili in piena armonia con gli ecosistemi ed i cicli naturali, per la propria sopravvivenza, per creare benessere e sviluppo.
Per Arpa Umbria Rasiglia rappresenta un laboratorio di diversità e complessità, un paradigma della “comunità sostenibile”, dove gli elementi dell’ecosistema e dell’ambiente fisico contribuiscono in maniera sincretica alle funzioni sociali e ai processi naturali.
Video su YouTube
Curiosando sul web si possono trovare diverse notizie, immagini, video e racconti su Rasiglia; in questa pagina abbiamo raccolto alcuni video per i più curiosi.
Racconti in video ed immagini del nostro piccolo e suggestivo paese.
Indubbiamente il paradigma su cui si fonda la città – l’acqua – condiziona il visitatore anche colto e ben disposto, che spesso fatica a capire gli aspetti anche prosaici di una città poetica.
I numeri civici, per esempio. Avete mai notato che una calle anche molto breve può avere una numerazione a tre, quattro cifre? Come mai? “Ogni sestiere assume una sua numerazione autonoma, detta a insulario, tale per cui Castello conta 6828 numeri, Cannaregio 6426, San Marco 5562, San Polo 3144, Santa Croce 2359 e Dorsoduro 3964. Hanno numerazione autonoma le singole strade di Sant’Elena e la Giudecca che arriva al civico 971”. E i ponti? Quanti sono? “438, di cui novanta privati, che diventano 455 se si includono i nove di Murano e gli otto di Burano”. E vi è mai capitato si sentire un veneziano definire il canal Grande (il “Canalazzo”?) o il campanile di San Marco (“el Paron de casa”)?
Dai non luoghi al non luogo del soggetto
nella contemporaneità.
Nell’ambito della 24^ edizione del Corso di Filosofia organizzato daNoesis (Libera associazione per la diffusione e lo studio delle discipline filosofiche), martedì 6 dicembre alle 20.00 presso l’Auditorium del Liceo Scientifico “L. Mascheroni” di Bergamo (Via Alberico da Rosciate, 21/A), si terrà l’intervento di Francesca Nodari dal titolo “Dai non luoghi al non luogo del soggetto nella contemporaneità”.
Francesca Nodari si è laureata in Filosofia all’Università degli studi di Parma e specializzata in Filosofia e linguaggi della modernità nell’Ateneo di Trento. Ha conseguito, sotto la guida del Prof. Bernhard Casper (Università di Friburgo), il Dottorato di ricerca in Filosofia presso l’Università degli Studi di Trieste. Ha collaborato con la facoltà di Filosofia dell’Università Milano-Bicocca. Ha conseguito l’abilitazione nazionale di seconda fascia nel settore di Filosofia morale nel novembre 2014. È Direttore scientifico del Festival Filosofi lungo l’Oglio e del Festival Fare memoria (www.filosofilungologlio.it). È Presidente della Fondazione Filosofi lungo l’Oglio.
Tra i suoi libri: Il male radicale tra Kant e Levinas (Giuntina, Firenze 2008), Il pensiero incarnato in Emmanuel Levinas (Morcelliana, Brescia 2011), Piovani interprete di Pascal, (Massetti Rodella Editori, Roccafranca 2012); Il bisogno dell’Altro e la fecondità del Maestro. Una questione morale (Giuntina, Firenze 2013); Quale pane?(Massetti Rodella, Roccafranca 2015); Storia di Dolores. Lettera al padre che non ho mai avuto (Mimesis, Milano 2016). Oltre ai libri-intervista a S. Natoli, A. Luzzato e S. Givone, ha curato e prefato: B. Casper, Evento della pittura ed esistenza umana vissuta. Su due opere di Vincenzo Civerchio a Travagliato, tr. it. di L. Bonvicini, Morceliana, Brescia 2014; B. Casper, Levinas: pensatore della crisi dell’umanità, La Scuola, Brescia 2016. Presso Massetti Rodella Editori, dirige le Collane: «Filosofi lungo l’Oglio», «Granelli» e «Fare Memoria».
Collabora con riviste («Humanitas», «Studium», «Nuova Secondaria») e testate giornalistiche. È tra le vincitrici del Premio Donne Leader 2012 conferitole dall’Associazione internazionale EWMD – Delegazione di Brescia e tra le assegnatarie del Premio Donne che ce l’hanno fatta edizione 2015.
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