Streets Annabel, Sul camminare. 52 modi per perdersi e ritrovarsi, Add editore, Torino, 2023. Indice del libro

LUOGHI del LARIO e oltre ...

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Tra scienza, esperienza personale e ricerca,Sul camminareè una guida alle infinite possibilità del muoversi.
Scegliendo 52 esempi, idealmente uno a settimana, Annabel Streets scopre con il lettore cosa succede a corpo, mente e spirito se i piedi si mettono in moto. Incamminarsi nel fango stimola la serotonina, affrontare il vento accelera il metabolismo, passeggiare con un animale domestico accresce l’autostima, e questi sono solo alcuni dei tanti benefici che ogni camminata, sia essa veloce, in solitaria, lungo un fiume, a piedi nudi o in salita, porta con sé.
I 52 capitoli si trasformano in altrettanti suggerimenti per ritrovare una nuova consapevolezza sul movimento perché quasi tutto, a quanto pare, può essere migliorato e potenziato camminando in modo intelligente e consapevole, e perché si può ottenere di più dalla vita, facendo un passo alla volta.

Se camminare aggiunge molto alle…

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Le Breton David, La vita a piedi. Una pratica della felicità, Raffaello Cortina, 2022

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La pratica del camminare ha raggiunto un successo planetario. Per un camminatore, questa passione incarna significati multipli: la voglia di spezzare uno stile di vita routinario, di riempire le ore di scoperte, di sospendere le seccature quotidiane. Intraprendere un cammino risponde a un desiderio di  rinnovamento, di avventura, di incontro e sollecita sempre tre dimensioni del tempo: prima lo si sogna, poi lo si fa, infine lo si ricorda e lo si racconta. Anche dopo averlo percorso, un cammino si prolunga nella memoria e nelle narrazioni che di esso si offrono, vive in noi e viene condiviso con gli altri.
In questo libro intelligente e stimolante, l’autore svela il piacere e il significato del camminare, esaltandone le virtù terapeutiche per contrastare la fatica di vivere in un mondo sempre più tecnologico.

David Le Breton, sociologo e antropologo, insegna all’Università di Strasburgo. Nelle nostre edizioni ha pubblicato, tra gli altri, Esperienze del dolore (2014), Fuggire da sé (2016), Sul silenzio (2018), Ridere (2019), A ruota libera (2021) e La vita a piedi (2022).

DUCCIO DEMETRIO, Filosofia del camminare. Passeggiare, peregrinare, vagabondare – al convegno di Pistoia 24/26 settembre 2021: Dialoghi sull’uomo, ALTRI ORIZZONTI: CAMMINARE, CONOSCERE, SCOPRIRE. Con l’aggiunta di uno scambio di lettere/mail

 
gli ho scritto:
Ciao, Duccio
abbiamo appena visto e ascoltato il tuo bellissimo
Duccio Demetrio | – al convegno Dialoghi sull’uomo, Pistoia 2021
Pensa che mi capita , talvolta di rifare quei passi. é come se quei luoghi fossero inscritti non solo nella mia psiche, ma anche nella mia biologia
Ma mi venivano alla mente anche i cammini che facevo (negli anni 70 e 80), quando dalla stazione nord di Milano mi recavo alle scuole di servizio sociale, dove ci siamo conosciuti: via Ruffini, via Daverio, Via Pace …
davvero grazie per avermi evocato queste immagini importanti che sono costitutive della mia biografia
ti saluto con affetto e gratitudine
anche attraverso la mappa esistenziale che mi orienta dal 1967
 

ci ha risposto:

carissimo Paolo, carissimi amici, grazie per questo breve ma affettuoso
e lucente memoir vagabondante. Ma grazie soprattutto per questo vostro
riscontro. Mi mancava davvero, a Pistoia avevo davanti a me un pubblico
certo generoso anch’ esso ma deturpato dalle mascherine d’ ordinanza che
non mi permettevano di vedere i volti, ora grazie alle vostre calde
parole vedo i vostri e insieme ci sorridiamo come se fossimo presenti
insieme. Abbracci  e la mia commozione Duccio

Camminare può cambiarci la vita di Shane O’Mara (Einaudi), giu 2020

Camminare può cambiarci la vita di Shane O’Mara (Einaudi). Alex Saragosa su il Venerdì (la Repubblica): «Qual è stata l’arma segreta che ha permesso alla specie umana di conquistare il mondo? Il cervello? La mano? La socialità? Un po’ tutte, ma per il neuroscienziato irlandese Shane O’Mara ce n’è un’altra altrettanto importante e non abbastanza considerata: il nostro modo di camminare. “Ci sono specie molto intelligenti, molto sociali, con mani agili o in grado di costruire attrezzi. Ma nessuna cammina come l’essere umano, e nessun’altra infatti è mai riuscita a raggiungere ogni angolo del mondo, spostandosi sul terreno”, dice. Sull’eccezionalità del nostro modo di muoverci e sul perché dovremmo riscoprirlo, combattendo l’attuale epidemia di sedentarietà, O’Mara, che è docente al Trinity College di Dublino, ha scritto un libro, Camminare può cambiarci la vita (Einaudi, pp. 192, euro 13), con un titolo che assume un significato particolare dopo le settimane che abbiamo passato chiusi in casa. La storia che racconta O’Mara comincia circa 4,5 milioni di anni fa, quando nostri antenati africani, forse privati delle foreste da un cambiamento climatico, si avventurarono nella savana, regno di predatori quadrupedi molto più forti di loro. “È probabile che inizialmente camminassero come gli scimpanzé, piegati in avanti, appoggiando le nocche delle mani a terra, ma essendo anche in grado, per un po’, di camminare eretti: una sorta di compromesso fra due e quattro gambe, utile per chi deve fare una vita divisa fra l’arrampicarsi sugli alberi e il muoversi sul terreno”. Nella savana però quel tipo di locomozione era suicida, lenta e faticosa sulle lunghe distanze. “I nostri antenati avrebbero potuto tornare pienamente quadrupedi, come i mandrilli, ma invece imboccarono una strada unica e difficilissima: la loro colonna vertebrale si adattò a funzionare verticalmente, assumendo una forma a S, il suo punto di ingresso nel cranio si abbassò, così che potessimo guardare in avanti stando eretti, il bacino si allargò e incurvò, per ospitare i grandi  muscoli dei glutei, gli arti inferiori si allungarono e il piede smise di essere prensile, diventando una sorta di molla arcuata per assorbire il peso del corpo e fare da perno”.  Risultato: noi oggi ci muoviamo in un modo unico, chiamato a “pendolo inverso”, lasciandoci cioè cadere in avanti, fermando la caduta con una gamba, e usando il movimento dell’altra per raddrizzarci e poi sbilanciarci di nuovo in avanti» (leggi qui).

la STRADA REGIA: il tratto da BRUNATE a NESSO (passando per Blevio, Torno, Pognana). Il post va letto dal basso verso l’alto, come se fosse una cartina topografica

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TUTTO L’ITINERARIO:

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DA POGNANA A NESSO:

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DA TORNO A POGNANA:

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DA BRUNATE A TORNO,

PASSANDO PER BLEVIO:

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Visita organizzata dalla associazione studentesca EnvironMental ( Università degli studi dell’Insubria): 1. sito paleontologico di Endenna (Bergamo); 2. Museo della Valle di Zogno; 3. Grotte delle Meraviglie, sabato 12 ottobre 2019

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EnvironMental ha organizzato per  sabato 12 ottobre 2019 un viaggio alla scoperta della Paleontologia, accompagnati dal professor Silvio Renesto, paleontologo e docente dell’Università degli Studi   dell’Insubria,

Percorso:


ZOGNO (provincia di Bergamo) E PERCORSO PALEONTOLOGICO 

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MUSEO DELLA VALLE DI ZOGNO

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GROTTE DELLE MERAVIGLIE

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gli ORGANIZZATORI  DELLA GIORNATA

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CAMMINARE: i luoghi possibili nel TEMPO che resta

ogni vivente dotato della capacità di pensare e pensarsi
sta sulla Terra errando fra
TEMPO, LUOGO, EROS, POLIS e DESTINO
  • TARTARUGOSI
  • MUSEO DELLA SETA, COMO
  • PINACOTECA
  • VILLA GENO
  • VILLA OLMO
  • BRUNATE IN FUNICOLARE (SAN MAURIZIO E PRIMA PARTE DEI SENTIERI PER BLEVIO)
  • TORNO, PIAZZAGA, MONTEPIATTO
  • FRAZIONI DI BLEVIO (DA TORNO)
  • I VARI PERCORSI DELLA “VIA VERDE” DA CERNOBBIO A BRIENNO
  • COLICO (CORRIERA)
  • PALANZO (CORRIERA)
  • BELLAGIO (ALISCAFO O CORRIERA)
  • BISBINO (PER VEDERE MONTE GENEROSO E MAGARI I CAVALLI)
  • VARI LUOGHI DI MILANO (SULLA BASE DELLE GUIDE SUL “CAMMINARE A MILANO”)
  • TRENTO
  • VENEZIA
  • TRIESTE

DEMETRIO DUCCIO, Foliage. Vagabondare in autunno, Raffaello Cortina editore, 2018. Indice del libro

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caro Duccio
ieri ci è arrivato il tuo ultimo libro:

Foliage. Vagabondare in autunno, Raffaello Cortina editore

 
ti ringrazio (e con me anche Luciana) per il tuo gentilissimo pensiero e ricordo
 
lo sto leggendo con passione e attivando tutte le mie parti di personalità
 
devi sapere che vado tutti i giorni (in battello) fra como e coatesa e – ti assicuro – che questa lettura intensifica il paesaggio che guardo da ormai quasi 70 anni (pensa che mi ricordo di me  quando attorno forse ai 3 anni guardavo il lago dal giardino che i miei genitori abitavano a Torno, sempre sul lago di Como)
 
mi colpisce sempre la tua scrittura densa, il linguaggio ricco e le connessioni letterarie e culturali che utilizzi per far percorrere con te il lettore. il tuo “ciliegio di via Giotto” è commovente. Dovrò fare una conversazione anch’io con il fico di 60 anni che “sta” nel giardino orto di Coatesa
 
non siamo ancora riusciti a farti vagabondare in quel luogo  e allora ieri ho fatto “foliage” proprio lassù
te le dedico 
 
il tuo libro è talmente bello che illuminerà la “quinta stagione” su tutti i blog che costruisco (uno anche per Luciana)  nel tempo (traccesent.comtartarugosa.comantemp.com)
 
GRAZIE ancora
sempre con la speranza di passeggiare con te lungo le 10 terrazze di Coatesa

ancora una volta (pomeriggio del 24 dicembre 2017): Percorso fra MOLTRASIO, CARATE, URIO e LAGLIO, lungo la “VIA VERDE”. Tempo complessivo di percorrenza: 4 ore, comprese le corse dei BATTELLI. Video fotografico, a cura di Paolo Ferrario, della durata di 30 minuti.

LUOGHI del LARIO e oltre ...

clicca sulla prima immagine per vedere le fotografie in sequenza

  • Battello COMO/MOLTRASIO: 13,45-14,09
  • risalita a piedi fino al Municipio di MOLTRASIO
  • Scalinata di Via G. Bianchi fino alla frazione di Tosnacco
  • Sentiero panoramico detto la “VIA VERDE” (tutto segnalato con cerchi verdi dipinti sulle pietre)
  • Frazione Cavadino, via Corridoni, cimitero e chiesa di santa Marta
  • discesa lungo la via santa Marta, passando sotto lo stradone della Nuova Regia
  • frazione Olzavino del Comune di CARATE
  • Via San Rocco e Via Vittorio Veneto
  • Frazione Soldino e discesa a lago
  • porticciolo e centro di LAGLIO (piazza Salterio)
  • ritorno lungo la strada Vecchia Regia
  • passaggio allo scalo dei battelli di URIO
  • Battello da MOLTRASIO/COMO: 17,14-17,38

La descrizione analitica di questo percorso è in:

Alberto Marcarini, Il sentiero della Regina. Dieci passeggiate da Como a Chiavenna, Lyasis edizioni, 2000

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Visto da Luciana: il Percorso fra MOLTRASIO, CARATE, URIO e LAGLIO, lungo la “VIA VERDE”. Tempo complessivo di percorrenza: 4 ore, comprese le corse dei BATTELLI. Video fotografico, a cura di Paolo Ferrario. Pomeriggio del 24 dicembre 2017

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clicca sulla prima immagine per vedere le fotografie in sequenza

  • Battello COMO/MOLTRASIO: 13,45-14,09
  • risalita a piedi fino al Municipio di MOLTRASIO
  • Scalinata di Via G. Bianchi fino alla frazione di Tosnacco
  • Sentiero panoramico detto la “VIA VERDE” (tutto segnalato con cerchi verdi dipinti sulle pietre)
  • Frazione Cavadino, via Corridoni, cimitero e chiesa di santa Marta
  • discesa lungo la via santa Marta, passando sotto lo stradone della Nuova Regia
  • frazione Olzavino del Comune di CARATE
  • Via San Rocco e Via Vittorio Veneto
  • Frazione Soldino e discesa a lago
  • porticciolo e centro di LAGLIO (piazza Salterio)
  • ritorno lungo la strada Vecchia Regia
  • passaggio allo scalo dei battelli di URIO
  • Battello da MOLTRASIO/COMO: 17,14-17,38

La descrizione analitica di questo percorso è in:

Alberto Marcarini, Il sentiero della Regina. Dieci passeggiate da Como a Chiavenna, Lyasis edizioni, 2000


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Percorso fra MOLTRASIO, CARATE, URIO e LAGLIO, lungo la “VIA VERDE”. Tempo complessivo di percorrenza: 4 ore, comprese le corse dei BATTELLI. Video fotografico, a cura di Paolo Ferrario, della durata di 30 minuti. 21 dicembre 2017

  • Battello COMO/MOLTRASIO: 13,45-14,09
  • risalita a piedi fino al Municipio di MOLTRASIO
  • Scalinata di Via G. Bianchi fino alla frazione di Tosnacco
  • Sentiero panoramico detto la “VIA VERDE” (tutto segnalato con cerchi verdi dipinti sulle pietre)
  • Frazione Cavadino, via Corridoni, cimitero e chiesa di santa Marta
  • discesa lungo la via santa Marta, passando sotto lo stradone della Nuova Regia
  • frazione Olzavino del Comune di CARATE
  • Via San Rocco e Via Vittorio Veneto
  • Frazione Soldino e discesa a lago
  • porticciolo e centro di LAGLIO (piazza Salterio)
  • ritorno lungo la strada Vecchia Regia
  • passaggio allo scalo dei battelli di URIO
  • Battello da MOLTRASIO/COMO: 17,14-17,38

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La descrizione analitica di questo percorso è nelle pagine 27-47 di:

Alberto Marcarini, Il sentiero della Regina. Dieci passeggiate da Como a Chiavenna, Lyasis edizioni, 2000

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VEDI ANCHE:

Visto da Luciana: il Percorso fra MOLTRASIO, CARATE, URIO e LAGLIO, lungo la “VIA VERDE”. Tempo complessivo di percorrenza: 4 ore, comprese le corse dei BATTELLI. Video fotografico, a cura di Paolo Ferrario. Pomeriggio del 24 dicembre 2017

ancora una volta (pomeriggio del 24 dicembre 2017): Percorso fra MOLTRASIO, CARATE, URIO e LAGLIO, lungo la “VIA VERDE”. Tempo complessivo di percorrenza: 4 ore, comprese le corse dei BATTELLI. Video fotografico, a cura di Paolo Ferrario, della durata di 30 minuti.

I giorni del BATTELLO. Partenza da Como ore 13,45; camminata a TORNO, su per la Via Someana verso Montepiatto; ritorno con il battello delle 15 e 09 arrivo a Como alle 15,38. 30 novembre 2017

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Salita per Via Someana, fino ad incontrare la mulattiera per Montepiatto.

Poi discesa verso Torno, fino ad incrociare il sentiero verso Piazzaga.

Infine ritorno a ripresa del battello.

Tutto in tempi decisamente buoni: partenza da Como alle 13 e 45 e ritorno in città a un quarto alle quattro

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Slideshow

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fare FLANERIE nel centro storico di COMO: il cosiddetto percorso della “VASCA”. Piazza Cavour; Portici Plinio; Piazza del Duomo; Via Vittorio Emanuele; Via Indipendenza; Via Pantera; Piazza San Fedele; Via Natta; Via Adamo del Pero; Via Rovelli; Via Cantù; Porta Torre e Mura, 16 novembre 2016

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chi è il “flaneur”?

https://traccesent.com/2011/07/29/tartarugosa-ha-letto-e-scritto-di-gaspare-armato-2011-il-senso-storico-del-flaneur-autorinediti-napoli/


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PER VEDERLE IN SEQUENZA



I possibili LUOGHI DI RISTORO nelle vicinanze di questo percorso:

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FLANERIE METROPOLITANE – Un’esperienza di lettura e interpretazione del territorio urbano, a cura del modulo: “Città e organizzazione dello spazio” e con studenti del CdS Magistrale, modulo:”Progettazione dei sistemi territoriali” , tenuti dal Prof. Giampaolo Nuvolati A.A .20013-2014

Un’esperienza di lettura e interpretazione del territorio urbano svolta con gli studenti del CdS triennale di sociologia,

modulo: “Città e organizzazione dello spazio” e con studenti del CdS Magistrale, modulo:”Progettazione dei sistemi territoriali” , tenuti dal Prof. Giampaolo Nuvolati A.A .20013-2014

grazie a CHIAVE DI VOLTA, MILLY BRUNELLI POZZI, e il fotografo ENRICO CANO per il progetto OBIETTIVO CITTA’ MURATA

cari amici della associazione chiave di volta

vorrei in particolare ringraziare la dottoressa milly brunelli pozzi e il fotografo enrico cano per la cura davvero amorevole del progetto OBIETTIVO CITTA’ MURATA.
ieri (martedì 23 aprile ore 18 e 30) ) ero allo spazio natta e ho girato più volte per la sala
si percepiva il minuzioso e faticoso lavoro organizzativo (tutto vostro) per rendere disponibile le immagini fotografiche (perfino nella attenzione su come appendere i quadri). e poi la grande idea di fare subito il catalogo: davvero splendida idea.
per quanto mi riguarda IL RISULTATO E’ ECCEZIONALE
ho 65 anni. ancora oggi sono un pendolare del lavoro (gravito su milano). ma il luogo dove desidero stare è solo a como. in questa città murata così mirabilmente rappresentata nella sua struttura complessiva  dalle fotografie di pag 3, 11, 135
trovo di grande effetto visivo ed emotivo  guardare le fotografie appese e poi riportate nel catalogo (continuo a sfogliarlo: non mi capita di frequente)
ma è ancora più straordinario scorrere le 650 fotografie che girano sullo schermo
questa città che si stratifica dalle paludi, alla pianta romana e poi a quella medievale, ancora ben visibile viene riflessa nei circa duecento occhi che l’hanno guardata
e il risultato confina perfino nel sogno, cioè in quella forma di percezione che unisce per vie non razionali la vita vissuta con la coscienza e quella della parte di noi fluttuante ed inconscia
angoli, visuali, pietre, persone, bambini, innamorati, simboli, piante, archi, piccioni, gatti, selciati, finestre, porte, ritagli di cielo …
frammenti a noi riportati dall’occhio che girano come in un caleidoscopio.
c’è un sociologo della città e  scrittore francese che si chiama georges perec che parla della IMPOSSIBILITA’ DI ESAURIRE UN LUOGO. perchè, se è bello, esso attira le attenzione e cambia in ogni istante
la como storica ci consente di camminare sulla storia (dunque dentro passato). ma è il presente, l’attimo presente, ad essere l’unico bene prezioso di ciascuno di noi.
la fotografia è il mezzo tecnico che ci consente di fissare l’attimo
la mostra (dovuta , ripeto, al vostro generoso lavoro) produce questo risultato davvero indimenticabile: unire nell’attimo presente la storia intera della nostra città
fare cultura è questo: produrre atti di coscienza sostenuti dalle dinamiche del “cuore”
grazie ancora
tornerò spesso in queste giornate a sedermi davanti al proiettore per vedere le immagini
vi sono grato
un caro saluto
Paolo Ferrario
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Camminare per 500 passi …

Dalla casa sul lago al posteggio occorre camminare per circa 500 passi (di cui 77 scalini).
Nel mese di novembre lassù il sole cala già alle 15 e alle 18 è buio pesto.
Quei passi, calcati nel buio, fanno ancor più riflettere sullo scorrere del tempo.

A metà percorso una breccia nel muro fa vedere il disegno della baia.

Oggi pomeriggio con Lu abbiamo riflettuto su queste parole di Silvia Montefoschi:

Il problema fondamentale è che nella reale intersoggettività i contenuti su cui i due riflettono insieme sono contenuti che riguardano entrambi. Il punto di partenza implica il concetto che la dinamica dell’uno è uguale alla dinamica dell’altro. Tutte le dinamiche che emergono appartengono ai due e, via via riflettendo scoprono insieme che queste dinamiche appartengono a tutta l’umanità e si passa in un ambito di ricerca filosofica, in cui la dinamica umana coincide con la dinamica dell’essere.

Come si parla di intersoggettività ? non ci si può limitare a dire tu sei un soggetto non sei un oggetto, ma occorre trattare un contenuto comune, perché se ci si limita a trattare i problemi del paziente non è mica intersoggettività. In “al di là del tabù dell’incesto” dico che in gioco deve entrare anche la problematica del soggetto analista. Metterei in evidenza questo problema. Nell’intersoggettività come ne parlo io ciò che emerge è un contenuto universale.

Camminare per 500 passi, il buio presto, una breccia sulla baia, il tema dell’intersoggettività, una canzone … sono eventi che stanno assieme solo se gli si dà peso ed importanza. Come quando sulla rena di una spiaggia ciottoli, alghe, legni e barattoli formano una figura che appare dotata di significato.
E’ la relazione fra gli oggetti e il soggetto che si può provare a far agire dentro di sè.

ascoltiamo John Foxx & Harold Budd, Here And Now, in Translucence, 2003