
Regione Lombardia, elezioni di domenica e lunedì 12/13 febbraio 2023

Murakami Haruki ha scritto un atlante sentimentale del jazz.
Lo ha fatto nell’unica maniera possibile: scegliendo dalla sua collezione di dischi (rigorosamente in vinile) i musicisti indimenticabili, i brani piú preziosi, le performance storiche, e raccontandoceli con la stessa contagiosa passione di un amico con cui dividere un bicchiere in un jazz club.
A completare questo cocktail, perfetto anche per chi non conosce il mondo del jazz, ci sono la straordinaria capacità affabulatoria e la sottile malinconia dell’autore di 1Q84, accompagnate dai ritratti dei musicisti dipinti dall’artista Wada Makoto.
Buon ascolto.
Gregory Colbert su Youtube:
Estate del 1959, nell’Oregon. Quattro ragazzini partono per un’escursione di cinquanta chilometri lungo la ferrovia, affrontando varie avventure e scoprendo il cadavere di un ragazzo scomparso giorni prima.
Da un racconto (The Body, 1982) di Stephen King, sceneggiato da Raynold Gideon e Bruce A. Evans, nominati all’Oscar, uno dei film più belli sull’adolescenza degli anni ’80, nel miracoloso equilibrio della memoria tra sentimento e avventura. Sarebbe piaciuto a Truffaut. Bravissimi i quattro ragazzini.
Fotografia stupenda di Thomas Del Ruth. Musica: Jack Nitzsche con la canzone “Lollipop”. Il titolo è lo stesso di una canzone di Ben E. King.
AUTORE LETTERARIO: Stephen King
La recensione del film è tratta da: il Morandini 2016, a cura di Laura Morandini, Luisa Morandini, Morando Morandini, Zanichelli editore
Mappe nel Sistema dei Servizi alla Persona e alla Comunità
Pier Ferdinando Casini, “l’ultimo democristiano”, si racconta
Da Andreotti a Forlani a Di Maio, miti e riti della Balena bianca nei ricordi di “Pierfurby”,
di Michele Masneri
Fa bene al cuore perché grazie alle sostanze contenute nel cacao, il cioccolato fondente ha effetti benefici sull’apparato cardiovascolare, sul cuore e sulle arterie.
Usato con moderazione, il cioccolato diminuisce il rischio di patologie coronariche dell’8%, come pubblicato sulla rivista ufficiale della European Society of Cardiology.
vai all’articolo
Cioccolato benefici: le Origini della bevanda degli dei.
UN ANZIANO
In un bar. Frastuono. A un tavolino
sta appartato un anziano. Ricurvo,
con un quotidiano dinnanzi. Solo.
Rimugina i suoi avviliti anni passati,
a quanto poco sfruttò la vita,
quando forza, facondia, vitalità furono padroni.
Molti anni sono trascorsi: lo sa,
pur tuttavia gli fa gioia immaginar
sia solo poco fa. Distanza corta, distanza limitata.
Ritorna il ricordo di quando fu tradito
dall’inganno cui (pazzo!) donò fiducia:
“Domani. Tanti giorni hai davanti” – lusinga bugiarda.
Ogni gioia sacrificata… ogni slancio rimosso …
Ricorda. Ogni opportunità smarrita, ora,
canzona sarcastica la sua idiozia.
Di traccia in traccia, in tanto girar
di ricordi, frastornato l’anziano appoggia
il capo al tavolino … il sonno arriva.
Testo originale:
UN VECCHIO
Konstantinos Kavafis
Interno di caffè. Frastuono. A un tavolino
siede appartato un vecchio. È tutto chino,
con un giornale avanti a sé, nessuna compagnia.
E pensa, nella triste vecchiezza avvilita,
a quanto…
View original post 96 altre parole
VAI ALLA SCHEDA DELL’EDITORE:
Unico nel suo genere, questo libro contiene due testi.
Il primo è la storia di Marina e Carlo, trascurati da bambini e innamorati per bisogno, che per divergenze di carattere faticano a vivere in serenità. Quando lui si ammala, affrontano tante ansie; lei s’innamora del giovane Nino… L’affetto e la stima per Carlo, la ricerca di consapevolezza basteranno a risolvere i problemi? Scorrevole e vivace (anche per i vividi personaggi del tenero fi glio Andrea e della dolce zia-mamma Clara), ora sommesso ora esilarante, il racconto svela i suoi sensi pian piano, lungo i capitoli e le sequenze che si alternano musicalmente come una buona sonata per l’anima. Forse un thriller psicologico, Pennavaja l’ha scritto per tutti: tutti abbiamo sogni, desideri, utopie; e il bisogno di pacificarci con noi stessi, con il nostro passato e il nostro destino. Il racconto dell’autrice (da 40 anni scrittrice in Germania, Olanda, Italia, docente nella sua “Casa della scrittura”) è autobiografi a “filtrata”: frutto di esercizio intenso e appassionato in uno stile che nutre ed emoziona.
Il secondo, prezioso testo è un saggio che, analizzando brani di narrativa europea (Kafka, V. Woolf, Alfred Polgar, Giuseppe Pontiggia, Silvio D’Arzo, Carlo Coccioli, Ivan Della Mea, Susanna Tamaro, Cristina Pennavaja, altri), insegna a evitare le trappole dell’autobiografi a diretta e spontanea. L’autrice, traduttrice esperta di musica, dà le regole fondamentali per non cadere negli errori di un linguaggio sciatto, “rumoroso” anziché musicale; mostrando esempi di uno stile semplice ma ricco, che produce scritti buoni per l’oggi e per il domani. Nello stesso tempo svela i segreti del suo tradurre e narrare, e spiega come è riuscita a costruire racconti sapienti e avvincenti (lodati da Pontiggia, Giovanni Raboni, Giovanni Mariotti, Meeten Nasr, più volte premiati). Fornisce anche qualche variante, che è tanto utile per penetrare nel laboratorio creativo di uno scrittore nonché incoraggiante. Questo saggio critico e didattico è rivolto anche a chi scrive per diletto; sarà di grande aiuto per chi (magari tastando a lungo nel buio) vuole creare un racconto o un romanzo davvero artistico.
Cristina Pennavaja è nata a Roma nel 1947. Ha vissuto in Germania e in Olanda, anche come ricercatrice universitaria; a Cambridge (Inghilterra) e ad Alessandria d’Egitto. Dopo studi di filosofi a e di marxismo, da 40 anni si dedica con passione a scrivere bene. Allieva di Giuseppe Pontiggia, ha poi dato vita alla “Casa della scrittura” tenendo per quasi vent’anni lezioni su retorica e stile nella narrativa. Traduttrice dal tedesco per Adelphi, scrittrice ormai esperta, ha pubblicato racconti e saggi in Germania, Olanda e Italia presso numerosi editori. Vive a Milano. Canta in un coro, cura le sue amiche piante, insegna a bambini immigrati. Ha avuto tre gatte, amate e longeve. Cerca di praticare la mindfulness buddhista. Ha una gemella e un figlio padre di due gemellini.
Il film racconta, attraverso la storia romanzata di Hugo Cabret e del suo automa, la riscoperta ed il riconoscimento dell’opera di Georges Méliès.
vai alla trama completa: https://it.wikipedia.org/wiki/Hugo_Cabret#Trama
da
Paolo Ferrario, Audio, in www.segnalo.it
Paolo Ferrario
AUDIO e VIDEO
Canto di Natale di Dickens, da Ella Berthoud, Susan Elderkin Curarsi con i libri. Rimedi letterari per ogni malanno, a cura di Fabio Stassi, Sellerio editore 2103
Duke Ellington, raccontato da Haruki Murakami, in Ritratti in Jazz (1997), Einaudi, 2013
Io sono leggenda di Richard Matheson, da Ella Berthoud, Susan Elderkin, Curarsi con i libri. Rimedi letterari per ogni malanno, a cura di Fabio Stassi, Sellerio editore, 2013
La vita, istruzioni per l’uso di Georges Perec, da Ella Berthoud, Susan Elderkin, Curarsi con i libri. Rimedi letterari per ogni malanno, a cura di Fabio Stassi, Sellerio editore, 2013
Nat King Cole, raccontato da Haruki Murakami, in Ritratti in Jazz (1997), Einaudi, 2013
“La propria casa dà sicurezza. Ti difende dal non conosciuto, dall’imprevisto. Tanto più si è vecchi, tanto è più difficile sopportare lo sradicamento, l’andare altrove”. Così scriveva Norberto Bobbio nei suoi ultimi anni di vita.
E’ risaputo: nella persona anziana un trasloco o un cambiamento di residenza possono indurre stati di disagio psichico, quali ansia, inibizione, perdita d’intimità, disorientamento.
La casa, infatti, ha un alto significato simbolico per l’essere umano, poiché oltre ad essere riparo e protezione, rappresenta anche il primo universo di conoscenza e di spazio in cui si riflette la propria personalità. Una sembianza di “pelle psichica”, insomma, che rispecchia non solo gusti, storia e stile di vita di chi la abita, ma anche la stessa identità.
Interessante l’interpretazione del filosofo Bachelard che utilizza la verticalità della casa per descrivere gli strati della psiche: il tetto e il piano superiore indicano il pensiero e la funzione cosciente, la cantina rappresenta l’inconscio e l’istinto, la cucina racchiude la trasformazione psichica, mentre la scala è considerata mezzo di unione fra i diversi livelli psichici.
Non sorprende quindi che in ognuno di noi, negli anni che scorrono, il legame con il luogo di vita si rinforzi, fino a farlo diventare topografia del proprio essere intimo, allacciato ai ricordi, allo svolgimento della propria vita e alla memoria degli affetti.
Per questo motivo, se la salute viene a mancare, diventa fondamentale riorganizzare gli spazi mettendo a disposizione dell’anziano progetti ambientali e ausili che gli consentano di mantenere inalterato il rapporto con l’abitazione che lo ha accompagnato nel corso del tempo.
Si può stare meglio anche leggendo i libri?
In tempi di Internet, dominati dalle immagini degli onnipresenti cellulari che sostituiscono la comunicazione scritta, leggere può diventare uno dei modi per prendersi cura di sé, perché si crea un contatto anche fisico con la pagina e soprattutto con ciò che vuole raccontare l’autore.
In questa scelta auto terapeutica (chiamata anche “libroterapia”) , ci viene in aiuto questo interessante e utile testo: Ella Berthoud , Susan Elderkin, Curarsi con i libri. Rimedi letterari per ogni malanno, Sellerio editore, 2018, p. 640.
L’idea è sviluppata dalle autrici in modo originale: i dolori fisici e psichici sono indicati in ordine alfabetico e a ciascuno di essi viene associato, sintetizzato e suggerito un libro.
Per esempio nelle dipendenze da alcol potremmo leggere “Shining” di Stephen King: vedere Jack mentre si distrugge potrà indurci a bere un succo di arancia. Per i disturbi ansiosi il romanzo “Ritratto di signora” di Henry James, con la sua prosa lenta e raffinata e la descrizione dell’abitudine del tè pomeridiano, propone tre rimedi: rilassamento, risata, respirazione gioiosa. Nel caso della perdita della memoria è bello leggere lo splendido “Cent’anni di solitudine” di Gabriel Garcia Marquez, dove, nel villaggio di Macondo, Arcadio Buendia interviene sulla peste della insonnia e della smemoratezza, coinvolgendo gli abitanti della comunità e facendo scrivere su un foglio il nome delle cose che stava per dimenticare.
Concludendo: leggere aiuta a trovare nuovi “centri” di se stessi e ad ascoltarsi, analizzarsi, interrogarsi. I libri non saranno la soluzione ai malanni. Ma sicuramente verranno in aiuto.
Un programma di Alberto Angela Scritto con Fabio Buttarelli, Filippo Arriva, Ilaria Degano, Vito Lamberti, Aldo Piro, Emilio Quinto Produttore esecutivo Nicoletta Zavattini Capo progetto Monica Giorgi Rossi Regia di Gabriele Cipollitti
VAI A:
https://www.raiplay.it/dirette/rai1/Stanotte-a-Milano-6387dbdf-1700-47c7-8565-63ad9708561e.html
View original post 37 altre parole
da
Gëzim Hajdari
Il mio migliore amico è un asino,
un animale buono e serio.
Quando siamo tristi e amareggiati
ci guardiamo l’un l’altro negli occhi
per consolarci.
Insieme parliamo delle nostre cose,
mentre portiamo le pietre dalla cava
o andiamo nel bosco a far legna.
Meglio dar retta al mio ciucci o
che agli slogan del Partito.
Della nostra stretta amicizia,
le spie vigili del villaggio,
informarono la polizia segreta:
“Gëzim Hajdari e il suo asino
minacciano di rovesciare il socialismo”.
letto in edizione cartacea
Trento, nasce Sociologia. Il racconto con le immagini d’epoca
Trento 1962: la rivoluzione culturale e sociale con la nascita della facoltà di Sociologia
Un racconto con le immagini d’epoca: Trento 60 anni fa accoglie la nascita dell’Università.
Il video è tratto dal documentario “Le due città, il ’68 a Trento e dintorni”, regia di Lorenzo Pevarello. Coproduzione PAT, Fondazione Museo storico e trasmetto dalla sede Rai di Trento.
Con immagini delle teche rievoca l’annuncio di Bruno Kessler al Consiglio provinciale e i primi passi di Sociologia, destinata a cambiare drasticamente non solo la città di Trento, con l’arrivo di centinaia di studenti e con loro di nuove idee che sfoceranno nei movimenti del ’68.La narrazione si conclude con le immagini delle prime lauree nella storica sede di via Verdi.
vai a
Trento, nasce Sociologia. Il racconto con le immagini d’epoca – Politica & Istituzioni – TGR Trento
Nel 1962 nasceva la prima facoltà di studi sociali del Paese
Istituzione che ha svecchiato l’università, è stata cuore e anima del ’68 e ha formato una classe dirigente. di Concetto Vecchio
12 NOVEMBRE 2022
vai a:
L’anniversario. Quando Trento sfidò l’Italia con Sociologia – la Repubblica
Mappe nel Sistema dei Servizi alla Persona e alla Comunità
giuramento del governo meloni
Mappe nel Sistema dei Servizi alla Persona e alla Comunità
VAI ALLA SCHEDA DELL’EDITORE:
Generazione Settanta, Miguel Gotor. Giulio Einaudi editore – Einaudi Storia
Anni Settanta: il decennio piú lungo del secolo breve inizia nel 1966 con gli «angeli del fango» che accorrono a Firenze invasa dall’Arno e finisce nel 1982 con il trionfo ai mondiali di calcio. Tra questi due poli corre una storia piena di speranze e di ferocia, di sogni e di violenza in cui l’Italia, condizionata con forza dal contesto internazionale, vive trasformazioni profonde all’inseguimento di una sempre difficile modernizzazione. Questo libro racconta quegli anni generosi e terribili in cui tutto è sembrato possibile con uno sguardo generazionale non del testimone ma dello storico.
Un segnale tangibile della presenza di un risveglio giovanile non legato esclusivamente alla nuova classe operaia, bensí riguardante anche la piccola e media borghesia, coinvolta nel processo di scolarizzazione di massa allora in corso, si registrò in occasione dell’alluvione di Firenze nel…
View original post 188 altre parole