Quante vite ci sono date da vivere?
Se vedo la questione dal punto di vista concretistico è evidente: una sola. Quella del nostro ciclo biologico, scandito dal tempo che resta.
Se invece mi dispongo sul piano esistenziale e simbolico, le cose stanno diversamente.
Arrivare a 59 anni con le funzioni cognitive ancora funzionanti e in condizione di salute accettabile (vediamo cosa succede il 27 novembre, però) offre una occasione psicologica per “fare memoria”
Come elabora la mia mente la scansione della vita alla luce del qui ed ora dell’oggi?
Ecco …
Lascio andare le briglie della memoria e fisso i momenti fondanti e la loro durata.
INFANZIA (1959 meno 1948: vita durata 11 anni)
Nasco nel 1948, da un amplesso – spero gaudente – quasi primaverile.
Quindi ho l’età della Costituzione della Repubblica Italiana.
Che venga da lì il mio rigorismo sulle regole? Ossia la convinzione profonda che sono le regole ad essere educanti e protettive?
Questa è la fase della necessaria dipendenza dalla famiglia:
In questo periodo ho vissuto in modo passivo come la risultante genetica ed educativa di mia madre e mio padre e cultural-educativa della scuola elementare:
Sono quello della prima fila a destra. E la biondina alla mia destra è stata la prima destinataria delle primarie pulsioni libidiche di allora. Forse decisive per l’orientamento sessuale.
Qui in terza media:
E’ stata una fase di Io passivo nella quale – in quanto vivente – ho costruito le impalcature del mio corpo e le prime radicine della psiche:
ADOLESCENZA (1963 meno 1959: vita durata 4 anni)
E’ la fase in cui l’Io diventa più attivo e nella quale le responsabilità della vita che mi è toccato costruire comincia ad essere solo mia e non più addebitabile ai genitori biologici.
Faccio risalire l’inizio della adolescenza alle prima vacanze da solo. Nel corso di un viaggio venni affidato ad un’altra famiglia di Barcellona. Era l’estate del 1959
Un bel ricordo.
E un bel sapore che riemerge dalla memoria sensoriale: l’ “orchata” del Barrio Gotico.
Sul piano della cronologia storica sono gli anni dell’avvio dei primi governi di centro-sinistra.
FORMAZIONE (1973 meno 1963: vita durata 10 anni)
L’adolescenza, con le sue trasformazioni somatiche e sessuali, sfuma in quella della formazione sempre più identificata e mirata. Insomma: qui costruivo – in modo prevalentemente inconscio – il futuro destino professionale.
Il primo perno importante è a 15 anni (1963) : scoprivo che non c’era solol’Iliade e l’Odissea, ma anche Il vecchio e il mare di Ernest Hemingway.
E’ il periodo del professor Visconti, dei giornali studenteschi e delle irripetibili amicizie di quei tipi di anni.
Poi il volo fuori dal nido: l’Università. A 300 Km da casa.
Il Sessantotto.
Il massimo della contraddizione: credevamo che fossimo in Cina e invece eravamo a 30 metri dal Duomo.
Anche questa chiusura di fase è fissata in modo indelebile e stabile in un viaggio di studio: Parigi, in agosto e settembre del 1973, a 25 anni.
ETA’ ADULTA (2003 meno 1973: vita durata 30 anni)
Il centro di una esistenza è l’età adulta.
Ma qui non sono nella catalogazione delle età di cui si parla nelle facoltà di Scienze della formazione.
E – quindi – per me l’età adulta contiene al suo interno 3 vite
LAVORO (2007 meno 1973: vita durata 34 anni)
Howard Gardner in Cinque chiavi per il futuro (Feltrinelli 2007) sostiene che per acquisire l’intelligenza disciplinare (quella che governa il mestiere e la professione) occorrono dieci anni.
Sì … ci vogliono almeno 10 anni per entrare in un circuito lavorativo e saperlo attraversare.
Il sistema sociale italiano mi ha fornito un lavoro modesto ma gratificante.
Ho potuto mettere assieme apprendimento cognitivo continuo e un reddito di sopravvivenza.
Ci sono stati anni di stabilità, poi una caduta dolorosa e poi ancora una rinascita “napoleonica” (la polvere e l’altare del Manzoni).
Qui dentro splendono come gemme luminose ed assolute gli
ANNI DI VENEZIA (2003 meno 1997: vita durata 7 anni)
La fine di questa esperienza coincide con l’apertura della pre-vecchiaia.
AMORE (2007 meno 1982: vita durata 25 anni)
E’ certo che questo è il mio Mandala tibetano.
E’ il cuore pulsante della esistenza.
E tutto è dovuto ad un incontro sincronico con mia moglie
Questa vita dura tuttora e vorrei durasse in eterno.
POLITICA (2001 meno 1973: vita durata 28 anni)
E’ un percorso importante, nel quale non sono stato solo uno spettatore.
L’ho già raccontato in The Cross the Line
La militanza è stata attiva.
Ho cominciato sull’onda storica del colpo di stato militare nel Cile.
Ho partecipato a tutte le vicende del declino del modello comunista (sia pure nella sua variante italiana).
Ho concluso con l’attacco delle torri gemelle di New York, quando ho compresa la totale incapacità della sinistra di comprendere l’evento ed il ciclo che si apriva.
PRE-VECCHIAIA (2007 meno 2003: vita durata finora 4 anni)
Eccomi all’oggi.
Ho 59 anni e da 4 sono consapevolmente nella pre-vecchiaia
La vita tranquilla
Sei alla finestra.
C’è una nube di vetro a forma di cuore.
I sospiri del vento sono caverne in ciò che dici.
Sei il fantasma sull’albero lì fuori.
La strada è muta.
II tempo, come il domani, come la tua vita,
è in parte qui, in parte sospeso in aria.
Non puoi farci niente.
La vita tranquilla non da preavvisi.
Consuma i climi dello sconforto
e compare, a piedi, non riconosciuta, senza offrire nulla,
e tu sei lì.
Mark Strand, da Darker (1970), pubblicata in Il futuro non è più quello di una volta, traduzione di Damiano Abeni, Minimum Fax, 2006, p. 57
Lo dico con stupore (e paura): sono gli anni migliori
Vorrei che durassero a lungo.
Anche per vedere quante vite ho ancora da vivere
Auguro a chiunque passi di qui di arrivare a questi anni e goderli intensamente come riesco a viverli io.

Il giorno dopo.
La sincronicità svolge implacabilmente la sua funzione, come sempre mi è successo.
Claudio Risè, proprio oggi, pubblica una argomentazione sul tema: