Peter Handke,
Canto alla durata
…..
quel senso di durata cos’era?
era un periodo di tempo?
qualcosa di misurabile?
una certezza?
No, la durata era una sensazione,
la più fugace di tutte le sensazioni,
spesso più veloce di un attimo,
non prevedibile non controllabile,
inafferrabile non misurabile.
Eppure con il suo aiuto
avrei potuto affrontare sorridendo ogni avversario
e disarmarlo
e se mi considerava un uomo malvagio
l’avrei convinto a pensare
“egli è buono!”
e se esistesse un dio,
sarei stato la sua creatura
finché provavo quella sensazione della durata.
….
e mi venne così di descrivere
la sensazione della durata
come il momento in cui ci si mette in ascolto
il momento in cui ci si raccoglie in se stessi
in cui ci si sente avvolgere
da cosa? da un sole in più,
da un vento fresco,
da un delicato accordo senza suono
in cui tutte le dissonanze si compongono e si fondono insieme.
“ci vogliono giorni, passano anni”
Goethe mio eroe
e maestro del dire essenziale,
anche questa volta hai colto nel segno:
la durata ha a che fare con gli anni
con i decenni, con il tempo della nostra vita.
ecco al durata è la sensazione di vivere.
….
Ancora una volta ho capito che l’estasi è sempre un che di troppo,
è la durata invece la cosa giusta.
Eppure l’accenno al giardino di casa
non vuol significare
che si possa raggiungere la durata
con una residenza stabile
e con le abitudini.
E’ vero che essa deriva da
atti quotidiani ripetuti
attraverso gli anni,
ma non dipende
dalla permanenza in un luogo
e da itinerari consueti.
Mai ho sentito la durata
standomene al mio solito posto
-in quello star seduto in silenzio
ch si dice faccia diventar santi-
mai ho sentito la durata
seduto a un tavolo riservato ai clienti abituali,
non ho mai sentito la durata
consumando le pietanze favorite
passeggiando lungo la “mia” strada.
Certo a durata è l’avventura del passare degli anni,
l’avventura della quotidianità
ma non è un’avventura dell’ozio, non è un’avventura del tempo libero.
E’ dunque connessa col lavoro
con la fatica con l’impegno con la continua disponibilità?
no, perché se avesse una regola
richiederebbe un paragrafo
e non una poesia.
io infatti l’ho vissuta anche viaggiando, sognando, tendendo l’orecchio
giocando contemplando,
in un campo sportivo, in una chiesa, in molti pissoir.
…
l’essenza della durata
potervi accennare, parlarne nel modo giusto,
farla vibrare,
quell’essenza che ogni volta mi ridà slancio.
Eppure in un primo momento mi viene di intonare
soltanto una litania fatta di singole parole:
sorgente, prima neve, passeri, piantaggine
albeggiare imbrunire, benda sterile, accordo
Proposta da Papavero di campo così:
Amalteo rispondo al tuo invito con questo canto, il la me l’hai dato tu citando peter handke del cielo sopra berlino,
a me pare che ci sia più di uno spunto per riflettere sulla coscienza individuale e sulla colleganza con gli altri esseri viventi, secondo la concezione dell’essere appartenenti ad un sistema vivente, come in una preziosissima trama del tappeto più splendido ognuno di noi è un nodo, un nodo costitutivo un nodo decisivo!
spero che questo contributo che è stato lungamente snervante battere sui tasti possa riscuotere l’interesse dei lettori di questo post, che anch’esso è come una trama.
saluti notturni!
PAPAVERO
che bello ritrovare qui tutto questo, tu sei prezioso archivista e a distanza di tempo, convengo su quanto sia stato proficuo spendere del tempo a trascrivere, a intervenire..nulla è andato perso anzi tutto viene valorizzato. grazie! mi emoziona sempre l’essere presente nel pensiero altrui
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grazie ancora a te papavera. è proprio vero: mi piace diffondere su questi fili internettiani riflessioni importanti, e ancor meglio se già pensate da altri. come da te, che sei donna riflettente. uno strano poeta dl luogo dice “riflente”!
ciao
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Posso pensare il perché Paolo Ferrario mi presenta: < uno strano poeta di luogo dice "riflente". Lascio a Voi lettori di pesarvi sulla bilancia della "cultura"… Grazie ai lettori e a Paolo del servizio "gratuito"… nei miei confronti… Lorenzo Pontiggia il Poeta marylory
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grazie, lorenzo pontiggia, per le tue parole. tu sei una persona straordinaria
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L’ATTIMO FUGGENTE…
L’ANIMALE UOMO NON USANDO LA RIFLENTE,
USA LA FURBIZIA CREDENDOSI SAGGIO…
D’ESSERE SEMPRE PRONTO A RIDERE SULLA
MISERIA D’IMPOSTURE CHE FAN RIDERE…
L’ANIMALE UCCIDE PER LEGGE DI NATURA,
L’UOMO PER IL POTERE, L’AVERE E DIVERTIMENTO…
NON USANDO IL SESTOSENSO LA SUA MENTE È
BACATA, VORACE E INFELICE DA NEGARE LA STORIA…
L’ATTIMO FUGGENTE…
LORENZO PONTIGGIA IL POETA MARYLORY
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