FERRARI,
FERRARIO,
FERRARIS.
Cognome a diffusione nazionale: nel Comasco predomina la forma al singolare, ma in altre zone lombarde è molto più frequente la forma Ferrari, come a Milano e a Brescia, ma anche in Valtellina e in area lecchese bergamasca.
Dal Piemonte viene la forma Ferraris (forse de Ferraris).
Molti i rami nobilitati, ciascuno con stemma diverso.
In ogni modo questo cognome, diffusissimo nelle sue varietà, risale con evidenza al nome di mestiere del fabbro ferraio, faber ferrarius, ed è di origine assai antica, documentato nel Comasco verso la fine del Duecento.
Come è naturale per un gentilizio così diffuso, sul territorio sono presenti vari rami; uno di Appiano, che ha per stemma un grifone rampante nero, con martello e catena, in campo bianco-avorio; uno di Olgiate, con un leone rampante e reggente incudine e martello, traversato da una banda discendente obliqua azzurra, in campo bianco-avorio; uno di Como, avente come stemma un campo azzurro traversato da una banda discendente obliqua verde; uno di Agrate, trasferitosi ad Olgiate nel Cinquecento, recante sull’arma un grifone rampante segnato da una graticola e traversato da una banda obliqua rossa.
Altri stemmi si riferiscono (nel periodo tra Quattro e Settecento) ai Ferrario di Gera, Sorico e Gravedona (sempre con incudine e bande oblique) e a quelli di Montagna sopra Sondrio.
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