“Nelle colline sopra Asti, Paolo Conte bambino ascoltò la telefonata con cui la donna delle pulizie fu avvertita che i suoi cinque figli erano stati fucilati dai nazisti …
anni dopo scriverà la più bella canzone italiana sul dopoguerra”
(in Aldo Cazzullo, Giuro che non avrò più fame, Mondadori, 2018, pagina 17):
Bionda, non guardar dal finestrino
che c’è un paesaggio che non va.
È appena finito il temporale,
sei case su dieci
sono andate giù.
Meglio che tu apri la capote
e con i tuoi occhioni guardi in sù.
Beviti sto cielo azzurro e alto
che sembra di smalto
e corre con noi.
Sulla Topolino amaranto
si va che è un incanto,
nel quarantasei.
L’ha ripubblicato su Mappe nel Sistema dei Servizi alla Persona e alla Comunità.
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