Link permanente a Nina Simone: The Time Is Now – FOR NINA SIMONE[embed]https://www.youtube.com/watch?v=SN6ORGuNh68[/embed]
Nina Simone – The Time Is Now Lyrics
The time is now, I need you
Hold me close
The time is now, I need you
So don’t be coldThe time is now, so don’t worry
I’ll love you good
The time is now, don’t worry baby
I know I shouldWhen I first, when I first met you
I knew that you were for me
I could never forget you
And I knew that one day you’ll see that the time is now
Don’t you know I need you
So hold me close
The time is now, don’t hesitate
Don’t wait, just love me once more
Link permanente a Nina Simone – Il n’y a pas d’amour heureux (Brassens, Echos du monde)https://youtu.be/GM1u72MNLuI
Link permanente a Hush Little Baby (Live At Carnegie Hall) (2004 Remastered Version)https://youtu.be/hZe8XzEa_AA
Link permanente a NINA SIMONE, Live in Antibes, 1969https://youtu.be/8mL3L9hN2l4
Link permanente a Live at Pompei Jazz Festival, 1983 – in YouTubehttps://youtu.be/3Po9pVota0I?list=PLg4blegEv8ZcEWYDFRKSCXvLTaZRK-uGX
Link permanente a Live in Rome at Teatro Sistina, 1969 – in YouTube[embed]https://www.youtube.com/playlist?list=PLg4blegEv8Zcr-FyTrivQaN0gQxe7T1hq[/embed]
Live in Rome at Teatro Sistina, 1969
BARB JUNGR for Nina Simone – antologia musicale su youtube
Link permanente a FEELING GOOD: Nina Simone; Laura Susana e Lorenzo Condoleo; Michael Buble; Carolina Isabel; Wé McDonald; Lauryn Hill; Paola Cortellesi; Angelina Jordan; Brigitte Wickens; Avicii ft Audra Mae; Jennifer Hudson; …https://youtu.be/OfJRX-8SXOs
Laura Susana e Lorenzo Condoleo:
https://traccesent.files.wordpress.com/2016/11/6-feeling-good.mp3
[embed]https://www.youtube.com/watch?v=yYe6tmrFxbw[/embed]
https://youtu.be/YGxCvwV6UTQ
https://youtu.be/oSTw1Eji7B8
https://youtu.be/F-tCx5mocsE
https://youtu.be/d0ByzVRL3fA
https://youtu.be/7HaMvkflBAo
https://youtu.be/mO77vVfvq4Y
https://youtu.be/QLgS0EvYArw
https://youtu.be/Rhib39JLC-c
Link permanente a Nina Simone interpreta YOU’D BE SO NICE TO COME HOME TO, articolo di Paolo Ferrario, pubblicato in Quaderni d’Altri Tempi nel 2010Qui si parlerà della metamorfosi di una canzone.
Ossia di come una canzone popolare, nata in una particolare situazione storica, diventa vent’anni dopo musica d’arte, cioè “musica” senza genere e senza aggettivi.
Per fare una simile trasformazione occorre attraversare un confine e occorre qualcuno che sappia fare dei sortilegi.
Nina Simone (1933-2003) sa fare sortilegi e sa attraversare i confini: I Put a Spell on You, dice il testo di un’altra sua canzone. Lei ha percorso tutti i generi della musica popolare del secondo Novecento: blues, pop, jazz, soul. Eppure lei è inclassificabile in ciascuno di essi.Ma come attraversa queste linee di confine?
Lei lo fa con l’interpretazione del testo. Nina canta il testo della canzone. Lo trascolora, lo ricolora, lo prende e lo rivolta per catturare ciascuno di noi attraverso la testa, il cuore e la pancia.
È questa la chiave per accostarsi a You’d Be So Nice To Come Home To.
Si tratta di un classico del compositore Cole Porter (1891-1964) che, come molte altre canzoni del tempo, è diventato uno standard, ossia un brano popolare che ha resistito alla prova del tempo e che è stato ri-letto, ri-cantato, ri-suonato migliaia di volte, soprattutto dai musicisti jazz.La canzone compare nel film d’amore in tempo di guerra Something to Shout About (1943) e si inscrive nell’epoca del trionfo degli standard, ossia delle canzoni di musica “leggera”, spesso provenienti da musical o da spettacoli di Broadway, su cui i jazzisti improvvisano e costruiscono nuovi arrangiamenti. La struttura di queste canzoni si presta facilmente a rielaborazioni jazzistiche, grazie anche alla loro ottima qualità musicale. Sono composizioni agili, dove c’è un recitativo (destinato a delineare la storia raccontata) cui seguono ritornelli melodici sostenuti da ritmi sincopati e ballabili. Sono canzoni basate su meccanismi retorici assai efficaci e seducenti. Nasce qui la distinzione di ruolo fra il compositore (l’autore di un motivo o di una semplice canzone) e l’improvvisatore o l’arrangiatore, che trasformano il pezzo.
Gli iniziatori di questi stili furono Irving Berlin e Jerome Kern, poi ci furono i fratelli George e Ira Gershwin, Richard Rodgers, Lorenz Hart e altri ancora, fra cui, per l’appunto, Cole Porter. Le sue melodie sono lievemente sofisticate e possiedono una raffinatezza che lo pone ad un livello particolare tra gli scrittori di musica leggera. Infatti, le sue combinazioni di suoni sono piene di buon gusto e di eleganza e sa offrire armonie complesse, che ne hanno fatto un autore di fama.
Per apprezzare la metamorfosi realizzata da Nina Simone occorre procedere in forma comparativa.
Si può iniziare ascoltando una prima versione solo strumentale ad opera di Coleman Hawkins e Ben Webster , dove si può ben cogliere la componente swing del jazz. Qui i due giganti del sax interloquiscono fra loro in un caldo fraseggio ben sostenuto dalla base ritmica. L’esecuzione è molto bella e fa sentire il motivo ricorsivo della canzone.Si prenda poi una seconda versione, questa volta cantata da Helen Merrill, una cantante jazz di nascita croata, ma culturalizzata negli Stati Uniti, che si è fatta notare fin dagli anni Cinquanta in dischi con il trombettista Clifford Brown. Bel ritmo, bella voce: “canto perlaceo, smerigliato”, dice di lei Luciano Federighi.
Oppure si ascolti un’altra classica delle voci afroamericane del jazz: Sarah Vaughan . Gli estimatori di lei hanno detto: grande voce moderna, solenne nei bassi, suadente nei medi, duttile negli acuti. I denigratori (fra cui Frank Sinatra) hanno contrapposto questo giudizio: dizione vezzosamente manierata.
E ora si consideri la versione di un dolente Chet Baker. Il musicista, nella fase della vita più segnata dalla sua biografia, introduce il pezzo e poi gioca di scat con la batteria. Seguono piano, tromba, contrabbasso per assoli. E poi ancora lui a concludere, riprendendo il tema dell’inizio. Sono tutti professionisti del jazz che sanno come impastare gli ingredienti di questa musica. Si ascolta volentieri e si assapora il profumo dell’era dello swing.
Ma si potrebbero anche sentire le interpretazioni di Frank Sinatra e di di Nancy Wilson e altre ancora.
Va notato che ci sono vari elementi che accomunano queste letture e riletture: lo stile leggero, la reiterazione e soprattutto la velocità.
E ora sentiamo lei. Sentiamo Nina, Nina Simone, in una irripetuta interpretazione nel Live at Newport: cantata il 30 giugno 1960 e pubblicata nel 1961 dalla casa discografica Colpix.Ripeto: una sola volta così e solo quella volta
Il sito JazzStandard.com ci ricorda il tema narrativo della canzone, riportando un passo della biografia di Charles Schwartz su Cole Porter: “La sua malinconica melodia ed il testo evocano un sentimento di fraterna solidarietà per i milioni di persone che sono state separate fra loro a causa della guerra” (Schwartz C., 1979).
Cosa ha cambiato? Nina ha cambiato tutto: velocità, tempo, ritmo.
Inizia creando il climax con una lunga, lenta e struggente esecuzione di piano – mirabilmente accompagnata da Al Schakman (guitar), Chris White (bass) e Bobby Hamilton (drum) – che dura ben oltre la metà della durata del pezzo.
E conclude con una sola strofa, sempre in tono lento e in un crescendo emotivo, del tema narrativo. Perchè sono le parole che lei intende usare per ricreare il pezzo.
You’d be so nice to come home to
You’d be so nice by the fire
While that breeze on night sings a lullaby
You’d be all my heart could desire
Under stars chilled by the winter
Under an August moon shining above
You’d be so nice you’d be paradise
To come home to and loveSarebbe così bello se tu tornassi a casa
Così bello attorno al fuoco
Mentre la brezza notturna canta una ninnananna
Sarebbe tutto quello che il mio cuore può desiderare
Sotto le stelle gelate dell’inverno
Sotto la luminosa luna d’agosto
Sarebbe così bello, sarebbe il paradiso
Se tu tornassi a casa e all’amoreNina Simone non canta solamente: Nina Simone interpreta come un attore teatrale. Questa capacità quasi unica è stata finemente colta da Charles Aznavour, che disse: “Spesso le persone che cantano il jazz cantano la musica. Nina Simone canta il testo allo stesso tempo della musica” (citato in Brun – Lambert, 2008).
Ecco perché You’d Be So Nice To Come Home To, che è uno standard jazz in tempo veloce, con Nina Simone diventa lentissimo fino allo spasimo e perché Strange Fruit è ancora più straziante che in Billie Holiday.
I suoi canti ed il suo piano, ad un ascolto appassionato, possono essere ‘visti’ come pennellate: nere, gialle, blu (molto blu), bianche … Tutto questo lo fa con la voce, con le note del piano, ma soprattutto con i tempi che mette fra le parole. Sono questi attimi di silenzio, queste pause a generare la magia, a gettare il sortilegio.
E così ha oltrepassato quel confine e You’d Be So Nice To Come Home to è diventata un’opera d’arte a se stante. Siamo in molti ad essere rapiti da Nina, l’ammaliatrice.Racconta lo scrittore Sam Shepard:
“Portavo sempre il ghiaccio a Nina Simone. Era sempre carina con me. Mi chiamava ‘Tesoro’, Le portavo un saccone di plastica grigia pieno di ghiaccio per raffreddare lo Scotch.
Lei si strappava la sua parrucca bionda e la gettava sul pavimento. Sotto, i suoi capelli veri erano corti come il pelo tosato d’un agnello nero. Si scollava le ciglia finte e le appiccicava allo specchio. Le sue palpebre erano spesse e dipinte d’azzurro. Mi facevano sempre venire in mente una di quelle Regine Egiziane che vedevo nel National Geographic. La sua pelle era lucida di sudore. Si arrotolava un asciugamano azzurro intorno al collo e si sporgeva in avanti appoggiando entrambi i gomiti sulle ginocchia. Il sudore rotolava giù dalla sua faccia e schizzava sul pavimento di cemento rosso tra i suoi piedi.
Finiva sempre il suo spettacolo con la canzone ‘Jenny Pirata’ di Bertolt Brecht. Cantava sempre quella canzone con una sorta di profonda e penetrante rivalsa come se avesse scritto le parole lei stessa. La sua esecuzione puntava dritta alla gola di un pubblico bianco. Poi puntava al cuore. Poi puntava alla testa. Era un colpo mortale in quei giorni.
La canzone cantata da lei che mi stendeva davvero era ‘You’d Be So Nice to Come Home To’.
Mi lasciava sempre di sale. Magari ero in giro a raccogliere bicchieri di Whiskey Sour in sala e lei attaccava una specie di frana rombante al pianoforte con la sua voce roca che sgusciava attraverso gli accordi “montanti”. I miei occhi si fissavano sul palco dell’orchestra e ci rimanevano mentre le mie mani continuavano a lavorare.
Una volta rovesciai una candela mentre lei cantava quella canzone. La cera bollente sgocciolò tutta sull’abito d’un uomo d’affari. Mi chiamarono nell’ufficio del direttore. L’uomo d’affari era lì in piedi con questo lungo schizzo di cera indurita sul pantaloni. Pareva che si fosse venuto addosso. Fui licenziato quella sera.
Fuori in strada sentivo ancora la sua voce che arrivava dritta attraverso il cemento. ‘Sarebbe il paradiso se tu tornassi a casa’ ” (Shepard, 1985).FONTI MUSICALI
Chet Baker, One Night In Tokyo, Immortal, 2008.
Helen Merrill, in AA.VV., The Cole Porter Songbook: Night and Day, Verve, 1990.
Nina Simone, At Newport, Colpix, 1961, ristampa cd, Forbidden Fruit/At Newport, Collectables/Rhino, 1998.
Frank Sinatra, A Swingin’ Affair!, Capitol 1957, ristampa cd A Swingin’ Affair!, Capitol 1998.
Sarah Vaughan, in AA.VV., Cole Porter In Concert: Just One Of Those Five Things, Verve, 1994.
Ben Webster e Coleman Hawkins, in AA.VV., Anything Goes: The Cole Porter Songbook, Instrumentals, Verve, 1992.
Nancy Wilson, The Very Best Of Nancy Wilson, The Capitol Recordings, 1960-1976, Emi, 2007.LETTURE
Brun–Lambert D., Nina Simone: Une vie, Editons Flammarion, Paris, 2005, trad. it. Nina Simone. Una vita, Kowalsky, Milano, 2008.
Federighi L., Grandi voci della musica americana, Mondadori, 1997.
Schwartz C., Cole Porter: A Biography, Da Capo Press, Usa, 1979.
Shepard S., Motel Chronicles, City Lights, Usa, 1983, trad. it. Motel Chronicles, Feltrinelli, 1986.
- Già pubblicato nel 2010 in: quaderni d’altri tempi
Link permanente a audio e video di FEELINGS, interpretata (Nina non canta: Nina interpreta) al Festival di Montreux del 1976Oggi riporto qui Feelings, interpretata (Nina non canta: Nina interpreta) al Festival di Montreux del 1976:
Feelings,
nothing more than feelings,
trying to forget my feelings of love.
Tear drops,
rolling down on my face
trying to forget my feelings of love.
Feelings, for all my life I’ll feel it.
I wish I’d never met you, girl,
you’ll never come again.
Feelings, wo wo wo
feelings wo wo wo
feel you again in my arms.
Feelings, feelings like I’ve never lost you,
and feelings like I’ll never have you
again in my heart.
Feelings,
for all my life I’ll feel it.
I wish I’d never met you, girl,
you’ll never come again.
Feelings
feelings like I’ve never lost you.
And feelings like I’ll never have you
again in my heart.
Feelings, for all my life I’ll feel it.
I wish I’d never met you, girl,
you’ll never come again.
you’ll never come again.https://youtu.be/C2IKm9gGipY
L’intero concerto è stato tenuto al Festival Jazz di Montreux
Link permanente a Nina Simone canta “Four Women” al Festival jazz d’Antibes – 1969[embed]http://www.dailymotion.com/video/xs4jy_nina-simone-canta-four-women-al-fes_music[/embed]
Nina Simone canta "Four Women" al Festival jazz d'Antibes nel 1969
Attenzione: sarà un momento magico. Da ascoltare con la luce soffusa.Da ascoltare col cuore.
Non adatto agli insentimentabili (neologismo: coloro che non vogliono CEDERE al sentimento).
Narrano le leggende che Duke Ellington, dopo questa rappresentazione in cui si presentifica Psiche, abbia scritto per lei la Suite "La plus belle africaine".
Link permanente a Nina Simone: Suzanne, al Teatro Sistina, 1969https://youtu.be/3pscDRqkFro
Link permanente a Nina Simone – Suzannehttps://youtu.be/InHtgQ9nJr8
Link permanente a Nina Simone canta WHEN I WAS IN MY PRIMEAscolta anche tu.
Non c’è altro da dire… forse solo: "Nina, ti amo"
Vorrei poter morire ascoltando la tua voce e incontrarti nell’aldilà
https://youtu.be/VxZWVHK-nz4
[audio src="https://traccesent.files.wordpress.com/2008/03/when-i-was-in-my-prime.mp3"][/audio]
When I was in my prime, I flourished like a vine.
Along there came a false young man, come stole the heart of mine.
Come stole the heart of mineThe gardener standing by, three offers he made me.
The pink, the violet, and red rose, which I refused all three.
Which I refused all threeThe pink’s no flower at all, it fades away too soon.
The violet is too pale a bloom, I think I’ll wait till June
I think I’ll wait till JuneIn June the red rose blooms, but it`s not the flower for me.
It’s then I’ll uproot the red, red rose, and plant a willow tree.
And plant a willow treeAnd the willow tree shall weep and the willow tree shall mourn.
How I wish I were in my young man’s arms who stole the heart of mine.
Who stole the heart of mineAnd if I’m spared young year more, and if God should grant me grace.
I’ll weep a bowl of crystal tears, and wash his deceitful face.
And wash his deceitful face.
Quand’ero nel fiore degli anni, fiorivo come una pianta.
Un giovane ingannatore si avvicino’, venuto per rubare il mio cuore
Venuto a rubare il mio cuoreMentre il giardiniere stava a guardare, lui mi fece tre offerte
La rosa rosa, quella viola e quella rossa, che tutte e tre io rifiutai.
Che tutte e tre io rifiutai.Quella rosa non ha fiori, svanisce troppo presto.
Quella viola ha boccioli troppo pallidi, penso di aspettare fino a giugno
Penso di aspettare fino a giugnoA giugno quella rossa sboccia, ma non e’ il mio fiore.
Allora sradichero’ la rossa, rossa rosa e piantero’ un salice.
E piantero’ un salice.E il salice piangera’ e il salice si lamentera’.
Come vorrei essere tra le braccia del mio giovane che mi ha rubato il cuore.
Che ha rubato il mio cuoreE se mi sara’ evitata un’altra giovane eta’, se Dio mi fara’ grazia.
Io piangero’ una coppa di cristallo di lacrime, e lavero’ il suo volto ingannatore.
E lavero’ il suo volto ingannatore.Tradotta Da Valeria con l’aiuto di Angelo
Link permanente a Nina Simone, Live a MONTREUX, 1976 – Audio e Video del concerto
Nina Simone - Stars (Live at Montreux 1976)
Nina Simone one of the great female vocalists of the 20th Century, made four appearances at the Montreux Festival between ...Nina Simone - Live At Montreux 1976 Little Girl Blue
Nina Simone - Live at Montreux 1976.Nina Simone "Feelings" (Montreux Jazz Festival)
The definitive Live 10-minute video of Nina Simone's "Feelings" live at Montreux Jazz Festival (1976) Find this DVD at: ...Nina Simone - Backlash Blues (Live at Montreux 1976)
Nina Simone one of the great female vocalists of the 20th Century, made four appearances at the Montreux Festival between ...nina simone-montreux 1976 - how it feels to be free
Nina Simone performing live How it feels to be free with piano improvisation.http://forbiddencities.blogspot.com.Nina Simone - feelings (1976) HQ
Nina Simone was one of the great female vocalists of the 20th Century. She was equall
Nina Simone, Little Girl Blue, Live At Montreux 1976 – FOR NINA SIMONE
Nina Simone – Live At Montreux 1976 Little Girl Blue
ANTOLOGIE MUSICALI dedicate a Nina Simone
NOTTURNI DI NINA SIMONE, antologia musicale a cura di Paolo Ferrario Nina Simone, You’d be So Nice To Come Home To (Live)
NINA SIMONE canta My Way. In un video incrementato di valore con i disegni di Maria Vittoria – FOR NINA SIMONE
” And now, the end is near and so I got to face The final curtain, girl Friends I say clear and state her case of which I’m uncertain I’ve … Continua la lettura di NINA SIMONE canta My Way. In un video incrementato di valore con i disegni di Maria Vittoria – FOR NINA SIMONE
I NOTTURNI di NINA SIMONE, antologia musicale a cura di Paolo Ferrario, estate del 2007 – FOR NINA SIMONE
Estate 2007. Per prima delle notti. Per le notti. Buone notti. da qui è possibile ascoltare tutta di seguito la Antologia NOTTURNI DI NINA SIMONE 1. A Single Woman – A Single … Continua la lettura di I NOTTURNI di NINA SIMONE, antologia musicale a cura di Paolo Ferrario, estate del 2007 – FOR NINA SIMONE
SINNERMAN: “une chanson comme Sinnerman: la certitude que cette musique avait toujours été là, ne demandant qu’à etre identifieé” ( David Brun – Lambert) – FOR NINA SIMONE
Sinnerman, di cui dice David Brun – Lambert: “une chanson comme Sinnerman: la certitude que cette musique avait toujours été là, ne demandant qu’à etre identifieé” recorded an extended version in 1965 … Continua la lettura di SINNERMAN: “une chanson comme Sinnerman: la certitude que cette musique avait toujours été là, ne demandant qu’à etre identifieé” ( David Brun – Lambert) – FOR NINA SIMONE
NINA SIMONE, Take Me To The Water, Recording session: Live at Morehouse College in Atlanta, June 1969 – FOR NINA SIMONE
Nina Simone: Why (The King of Love Is Dead), per MARTIN LUTHER KING (1929-1968) – FOR NINA SIMONE
Nina Simone canta Just in Time, in Prima del tramonto di Richard Linklater, con Ethan Hawke e Julie Delpy, 2004
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Little Girl Blue – Nina Simone – Recensione di AMALTEO (alias Paolo Ferrario) sul sito www.debaser.it
Eunice Waymon diventò Nina Simone, una maschera che sul filo degli anni eclisserà il suo nome di battesimo e con la quale entrerà nella storia. Nina per “nina”, “la môme”, … Continua la lettura di Little Girl Blue – Nina Simone – Recensione di AMALTEO (alias Paolo Ferrario) sul sito www.debaser.it
Nina Simone, LA RACONTEUSE, mia antologia musicale di sempre

NOTTURNI DI NINA SIMONE, antologia musicale a cura di Paolo Ferrario

Nina Simone, LA RACONTEUSE, mia antologia musicale di sempre
Nina Simone: The Time Is Now – 1966
Nina Simone interpreta You’d Be So Nice To Come Home To, articolo di Paolo Ferrario in quaderni d’altri tempi
You’d Be So Nice To Come Home To Nina Simone di Paolo Ferrario Qui si parlerà della metamorfosi di una canzone. Ossia di come una canzone popolare, nata in una … Continua la lettura di Nina Simone interpreta You’d Be So Nice To Come Home To, articolo di Paolo Ferrario in quaderni d’altri tempi
A Single Woman, 1993
Nina Simone, Tomorrow is my turn, clip di Diane del Ticino
Tomorrow Is My Turn Though some may reach for the stars Others will end behind bars What the future has in store no one ever knows before Yet we would … Continua la lettura di Nina Simone, Tomorrow is my turn, clip di Diane del Ticino
For Nina: Montreux, 11 luglio 2009
Domani sera, 11 Luglio, saremo a Montreux, a ricordare Nina Simone Fiori, fiori per Nina, Nina Simone
Ne me quitte pas
Aliceyidulcinea ha ridisegnato, aggiungendo un altro volto, Nina Simone. Racconta che l’ispirazione le è venuta ascoltando “Ne me quitte pas” La canzone è un classico del cantante belga Jacques Brel … Continua la lettura di Ne me quitte pas
‘Why?’: Remembering Nina Simone’s Tribute to the Rev. Martin Luther King. Jr.
Listen Now [5 min 47 sec] Simone’s song “Why? (The King of Love is Dead)” is available on her Anthology CD. Weekend Edition Sunday, April 6, 2008 – Three days … Continua la lettura di ‘Why?’: Remembering Nina Simone’s Tribute to the Rev. Martin Luther King. Jr.
Nina Simone, I Love You Porgy, 1962
Nina Simone, Four Women, Festival Jazz di Antibes del 1969
“… la mia pelle è caffellatte, i miei capelli sono lunghi, il mio posto è tra due mondi, mio padre era ricco e bianco, una sera violò mia madre…” … Continua la lettura di Nina Simone, Four Women, Festival Jazz di Antibes del 1969
I Notturni di Nina Simone, antologia musicale di Paolo Ferrario, estate del 2007
Estate 2007. Per prima delle notti. Per le notti. Buone notti. I notturni di Nina Simone – antologia di Amalteo 1. A Single Woman – A Single Woman, … Continua la lettura di I Notturni di Nina Simone, antologia musicale di Paolo Ferrario, estate del 2007
Don’t Let Me Be Misunderstood
NINA SIMONE, Don’t Let Me Be Misunderstood Autori: Bennie Benjamin, Gloria Caldwell, Sol Marcus Album: Broadway-Blues-Ballads (Philips, 1964) “non fraintendetemi” imprevedibile, libera e indipendente come poche altre, Nina Simone è … Continua la lettura di Don’t Let Me Be Misunderstood