carissimo ***
sono di ritorno dal mio secondo giretto quotidiano.
Alla mattina vado a prendere i giornali (pur essendo molto internettiano, i quotidiani li leggo solo in formato cartaceo, così posso sottolineare e fare le mie mappe cognitive),
Al pomeriggio faccio le scale a piedi e giro per il cortile della casa.
scusa se non ti telefono. Sono allergico al telefono: lo trovo una forma di “comunicazione violenta”.
Preferisco di gran lunga la scrittura, che stimola la riflessione, costringe a pensare quello che si scrive, consente di tenere i testi. Un po’ come si faceva ai meravigliosi tempi delle lettere che si imbucavano. E che si potevano conservare nel tempo. Ne ho intere casse che arrivano fino agli anni ’60.
Sto vivendo molto male questo tempo da tragedia.
Da sociologo so che le strutture socioculturali ne usciranno distrutte.
Da persona ho un atteggiamento che tenta di indirizzare la mia psiche alla RASSEGNAZIONE.
Certo la politica, l’economia, i gruppi sociali compiranno molte azioni di riassestamento. Ma sarà durissima perchè sono state sconvolte le relazioni sociali e il modo in cui la socializzazione ha costruito i nostri IO SOGGETTIVI.
Da tempo sui miei blog continuo a diffondere una fondante MAPPA COGNITIVA che uso dal 1967 (amo le mappe, qualsiasi esse siano: stradali, urbane, basate sulle letture di libri. Tutta la mia attività didattica è basate sulle mappe. Ne ho disegnate migliaia) :
Paolo Ferrario
“Al mondo senza cellulare siamo rimasti solo io e te , credo” … “Per questo siamo amici” … “Abbiamo mantenuto una reperibilità selettiva”. In Julia, di Giancarlo Berardi, Agosto 2019