Caro Paolo,
grazie a lei, mi trovo su internet !
Che bellezza. Sa, il mio sito blog pennavaja.com pare finito (Nei Collegamenti finali c’è il suo nome con link al blog). E sto creando una pagina Facebook, con l’aiuto del professor G da N..
Per me è stato (è tuttora) un grande stress (infatti vado per la … e temo di dover essere operata).
Il signor A. B. calabro è stato bravo, con tutto che non ha PC ma solo un tablet e lavora quando c’è il sole (ha l’energia elettrica di un piccolo pannello solare, a parte l’acqua che è sempre fredda e il cibo che deve rimediare in modi sgradevoli. Una volta era abile e ben pagato informatico a Berlino. Chissà cosa gli è capitato. … Sono stata invasa da notizie tristi, che mi fanno male soprattutto perché non posso aiutare più di tanto. Ulteriore stress mi è venuto dal fatto di aver pubblicato con Youcanprint, che da un lato è democratico e semplice (non vogliono i diritti d’autore, non fregano come fanno purtroppo noti editori), però è costituito da lavoranti parcellizzati, che nulla sanno del testo sul quale lavorano. Dunque email su email, e cambia sinossi e poi cambia copertina e poi l’estratto e quindi i Ringraziamenti…
Ora il saggio si chiama “Biografia e autobiografia nella narrativa. Consigli sullo stile”, ed è molto più lungo. Volevo darle questa bella notizia.
Ho letto con viva partecipazione e dispiacere quello che le è successo nel 2014. Non lo sapevo. Spero che adesso stia almeno benino.
Forse gliel’ho già detto: nel sito la nomino con parole di stima e affetto, parlando degli allievi della “Casa della scrittura”. Incontro una volta a settimana Patrizia; andiamo nella parrocchia di S. Maria del Suffragio a fare il doposcuola.
Sa, io non ho gioia dai miei cari. Sono stata parecchio sfortunata. Così aiutare i ragazzi mi dà molta allegria (ho in pratica tre doposcuola).
Caro Paolo, la saluto con rinnovati ringraziamenti e auguri per la sua vita!
Cristina
Categoria: Pennavaja Cristina
Biografia di CRISTINA PENNAVAJA
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un estratto:
“Feci amicizie per la vita: … con la psicologa e saggista Patrizia Taccani, donna di impareggiabile generosità; … ; con il pluriesperto e geniale Paolo Ferrario, formatore nell’area del sociale”
Pennavaja Cristina, Danzare nel buio. Sciuri sciuri. Ogni stagione un amante / L’autobiografia nella narrativa. Consigli sulle tecniche di stile, Youcanprint editore, Lecce, 2022. Indice del libro
VAI ALLA SCHEDA DELL’EDITORE:
Unico nel suo genere, questo libro contiene due testi.
Il primo è la storia di Marina e Carlo, trascurati da bambini e innamorati per bisogno, che per divergenze di carattere faticano a vivere in serenità. Quando lui si ammala, affrontano tante ansie; lei s’innamora del giovane Nino… L’affetto e la stima per Carlo, la ricerca di consapevolezza basteranno a risolvere i problemi? Scorrevole e vivace (anche per i vividi personaggi del tenero fi glio Andrea e della dolce zia-mamma Clara), ora sommesso ora esilarante, il racconto svela i suoi sensi pian piano, lungo i capitoli e le sequenze che si alternano musicalmente come una buona sonata per l’anima. Forse un thriller psicologico, Pennavaja l’ha scritto per tutti: tutti abbiamo sogni, desideri, utopie; e il bisogno di pacificarci con noi stessi, con il nostro passato e il nostro destino. Il racconto dell’autrice (da 40 anni scrittrice in Germania, Olanda, Italia, docente nella sua “Casa della scrittura”) è autobiografi a “filtrata”: frutto di esercizio intenso e appassionato in uno stile che nutre ed emoziona.
Il secondo, prezioso testo è un saggio che, analizzando brani di narrativa europea (Kafka, V. Woolf, Alfred Polgar, Giuseppe Pontiggia, Silvio D’Arzo, Carlo Coccioli, Ivan Della Mea, Susanna Tamaro, Cristina Pennavaja, altri), insegna a evitare le trappole dell’autobiografi a diretta e spontanea. L’autrice, traduttrice esperta di musica, dà le regole fondamentali per non cadere negli errori di un linguaggio sciatto, “rumoroso” anziché musicale; mostrando esempi di uno stile semplice ma ricco, che produce scritti buoni per l’oggi e per il domani. Nello stesso tempo svela i segreti del suo tradurre e narrare, e spiega come è riuscita a costruire racconti sapienti e avvincenti (lodati da Pontiggia, Giovanni Raboni, Giovanni Mariotti, Meeten Nasr, più volte premiati). Fornisce anche qualche variante, che è tanto utile per penetrare nel laboratorio creativo di uno scrittore nonché incoraggiante. Questo saggio critico e didattico è rivolto anche a chi scrive per diletto; sarà di grande aiuto per chi (magari tastando a lungo nel buio) vuole creare un racconto o un romanzo davvero artistico.
Cristina Pennavaja è nata a Roma nel 1947. Ha vissuto in Germania e in Olanda, anche come ricercatrice universitaria; a Cambridge (Inghilterra) e ad Alessandria d’Egitto. Dopo studi di filosofi a e di marxismo, da 40 anni si dedica con passione a scrivere bene. Allieva di Giuseppe Pontiggia, ha poi dato vita alla “Casa della scrittura” tenendo per quasi vent’anni lezioni su retorica e stile nella narrativa. Traduttrice dal tedesco per Adelphi, scrittrice ormai esperta, ha pubblicato racconti e saggi in Germania, Olanda e Italia presso numerosi editori. Vive a Milano. Canta in un coro, cura le sue amiche piante, insegna a bambini immigrati. Ha avuto tre gatte, amate e longeve. Cerca di praticare la mindfulness buddhista. Ha una gemella e un figlio padre di due gemellini.


Cristina PENNAVAJA, Felicità. Racconti, Prefazione di Luciano Della Mea, Piero Manni editore, 2000. Indice del libro



miei “CONTEMPORANEI”: i nati fra il 1947 e il 1949
1947
Gerd B. Achenbach; Paul Auster; Antonio Bassolino; Bennato Edoardo; Benni Stefano; Bertolucci Giuseppe; Borgna Gianni; Bosetti Giancarlo; David Bowie (1947-2016), Flavio Bucci (1947-2020). Attore; Carlo Buzzi; Calzati Giuseppe; Castagna Maurizio; Ermanno Cavazzoni; Mimmo Cervellino ; Riccardo Chiaberge; Cinquetti Gigliola; Ry Cooder; Cordero di Montezemolo Luca; Alessandro Dalai; Alessandro Dal Lago; Dalla Chiesa Rita; D’Alimonte Roberto; Deaglio Enrico; Draghi Mario; Elton John; Franzoni Flavia; Carlo Freccero; Francesco Giavazzi; Alessandro Haber; Vittorio Nessi; Guido Crainz; Mario Luzzatto Fegiz; Mia Martini; Renato Mannheimer; Ivo Milazzo; Maria Rita Parsi; Cristina Pennavaja, Rob Reiner; Kitano Takeshi; Pastoureau Michel; Roberto Piumini; Giancarlo Provasi; Roberto Radice; Silvio Raffo; Salman Rushdie; Stephen King; Umberto Ranieri; Salman Rushdie; Luca Serianni (1947-2022); Walter Siti; Walter Tobagi (assassinato dalle Brigate rosse, i nipoti della sinistra politica); Luigi Vero Tarca; Zerboni Santino
1948
Albonico Renzo; Bates Kathy; Stefano Benni; Bianchi Mario; Bonino Emma; Gianni Borgna (1948-2014); Bortolussi Giuseppe (1948-2015); Giancarlo Bosetti; Pascal Bruckner; Aldo Busi; Carifi Roberto; Chiamparino Sergio; Cesare Damiano ; Massimo D’Antona (1948-1999, assassinato dalla “nuove” brigate rosse); Ninetto Davoli; Enrico Deaglio; Gianni Del Rio; Gerard Depardieu; Gabriele De Ritis; Donzelli Carmine; Nick Drake; James Ellroy; Brian Eno; Sergio Fabbrini; Alberto Garuti; Franco Gentile (1948-2023); Remo Girone; Giudici Adriano; Al Gore; Aldo Grasso; Vincenzo Guarracino; Tony Judt (1948 – 2010); Haber Alessandro; Lawrence Ray (regista australiano: ricordare il film Lantana); Bernard-Henri Lévy; Romano Madera; Alberto Manguel; Mantovani Alberto; Renzo Martinelli; Ezio Mauro; Ian McEwan; Paolo Mieli; Fabio Mussi; Maurizio Nichetti; Nicolai Vittorio (scuole elementari via XX settembre); William Nicholson (regista ); Peppino Ortoleva; Angelo Panebianco; Carlo Panella; Patty Pravo; Jean Reno; Riva Luigino; Rosling Hans (1948-2017) ; Giulio Sapelli; Tullio Solenghi; Oscar Tajetti (1948-2020); Marco Tronchetti Provera; Sergio Chiamparino; Stephen King; Toni Capuozzo; Tullio Solenghi; Cat Stevens; Tex Willer; Valter (di Teresa); Tagliavini Alberto ; Villa Celestino; Trabella Emilio; Ierta Zoni
1949
Akeng, Almodovar; Martin Amis; Gin Angri; Lorenzo Arduini (1949-2021); Doriam Battaglia BATT; Giancarlo Berardi; Bonanni Raffaele; Chicco Bordogna; Bridges Jeff; Campana Giovanni; Arrigo Cappelletti; Cetti Claudio; Dominique (Lione); Nando Dalla Chiesa; Massimo D’Alema (purtroppo) ; Odetta Piscitelli Mendes; Philippe Daverio (1949-2020); Daniele Del Giudice; Dominioni Lorenzo; Piero Fassino; Alain Finkielkraut; Ken Follett; Stefano Folli; Franchi Paolo; Mino Fuccillo; Richard Gere; Paolo Giomo; Christopher Eric Hitchens (1949-2011); Kasdan Lawrence; Livio Beppe; Mark Knopfler; Pietro Ichino; Giorgio Legrenzi; Franca Leosini; Orazio Lietti; Marco Lombardo Radice; Paolo Mereghetti; Paolo Mieli; Gerardo Monizza; Haruki Murakami; Negro Claudio; Luigi Piotti; maestro Giuseppe “Pinuccio” Pierazzoli ; Pivetta Oreste; Recalcati Bruno; Roda Augusto; Rossi Gigio; Stefano Rulli; Luis Sepúlveda (1949-2020; Meryl Streep; Springsteen Bruce; Sturaro Mirella (contatto facebook); Patrick Suskind; Antonello Venditti; Vidale Giordano; Tom Waits
vedi anche cosa è successo il 26 novembre:
da: https://anteprima.news/?archivio
Compleanni (nati il 26 novembre)
Il comandante partigiano Germano Nicolini (100), il vescovo emerito di Ivrea Luigi Bettazzi (96), la prima donna della storia a pronunciare il giuramento olimpico Giuliana Minuzo (88), il premio Nobel per la pace Adolfo Pérez Esquivel (88), l’ex direttore della Cia Porter Goss (81), la medaglia Fields Enrico Bombieri (79), l’arcivescovo Carmelo Vigna (79), il politico e giornalista Manuele Palermi (77), la pornoattrice Karin Schubert (75), il matematico Enrico Arbarello (74), il membro dei Fleetwood John McVie (74), il premio Nobel per la medicina Elizabeth Blackburn (71), il presidente dell’Autorità garante per la protezione dei dati personali Antonello Soro (71), l’ex presidente della Rai, ex ministro e ex sindaco di Milano Letizia Moratti (70), la pornoattrice Ilona Staller detta «Cicciolina» (68), il vescovo di Forlì-Bertinoro Livio Corazza (66), il matematico e maestro di origami Toshikazu Kawasaki (64), il giornalista Paolo Trombin (62), la soubrette Pamela Prati (61), la giornalista Laura Berti (60), il figlio dell’ex presidente egiziano Mubarak Ala Mubarak (59), il sindaco di Brescia Emilio Del Bono (54), il capo della Repubblica di Crimea Sergej Valer’evič Aksёnov (47), il compositore Stefano Lentini (45), il ciclista Ivan Basso (42), l’attore e presentatore televisivo Paolo Ruffini (41), il giornalista Tommaso Labate (40), il cofondatore di Facebook Chris Hughes (36).
Altro compleanno
Tina Turner, nome d’arte di Anna Mae Bullock, nata a Nutbush, negli Stati Uniti, il 26 novembre 1939 (80 anni). Cantante afroamericana • «La regina del rock and roll» • «La tigre del rock» • È al diciassettesimo posto della lista dei cento migliori cantanti di sempre secondo la rivista Rolling Stones (2008) • Dodici premi Grammy. Più di 200 milioni di dischi venduti nel mondo. Dieci album in studio (e due dal vivo) pubblicati tra il 1974 e il 2014. Sei raccolte di canzoni. Quasi un milione e 500 mila seguaci su Spotify (a novembre 2019) • «Ha costruito la sua prorompente forza espressiva sulla sensualità e l’energia […] una delle più straordinarie storie della musica pop americana. Una storia segnata da illuminazioni fragorose, momenti bui, rilanci inaspettati. Incredibile a dirsi, da piccola Tina raccoglieva il cotone nelle piantagioni del Tennessee. Difficile immaginare allora un esito così brillante. Sembra un romanzo, la quintessenza del sogno americano, anche se nel suo caso il successo l’ha pagato a caro prezzo» (Gino Castaldo, la Repubblica, 24/10/2004) • «Una delle vite più esaltanti e sofferte della musica leggera» (Paolo Giordano, il Giornale, 28/12/2017) • Arrivò al successo grazie al primo marito, il cantante Ike Turner (1931-2007): lui «la prese come corista e poi, cambiandole nome in Tina Turner, la sposò e diede vita a un duo famosissimo di soul e rock con successi come River Deep, Mountain High, A Fool in Love e una cover di Proud Mary che vinse il Grammy. Nel 1976 Tina chiese il divorzio, esasperata dalle continue violenze fisiche di Ike: lasciò a lui tutti i proventi dell’attività artistica, in cambio si tenne soltanto il nome d’arte» (Corriere della Sera, 13/12/2007) • «È diventata la cantante più popolare del rock afroamericano degli anni Ottanta, grazie a una voce e a una presenza tra le più aggressive, sexy e ispirate. Ha cantato in coppia con artisti come Mick Jagger (in Live Aid) ed Elton John, Eric Clapton, David Bowie» (Treccani) • «La mia vita è la dimostrazione che è possibile trasformare il veleno in medicina».
Vita «A Nutbush, Tennessee, la ragazzina che sarebbe diventata Tina Turner “si divertiva a saltare i fossi di slancio”. Odiava lavorare nei campi di cotone ma, a parte quello, della “minuscola cittadina sulla Strada statale 19 che passava quasi inosservata sulle mappe”, oggi – scrive – non cambierebbe niente» (Paola Piacenza, iO Donna, 20/10/2018) • È la più piccola di tre sorelle, suo padre è un bracciante nella zona, i suoi nonni sono diaconi di una congregazione battista e lei canta nel coro della chiesa • Ha un’infanzia difficile, i suoi cambiano città moltissime volte. Poi, quando lei ha undici anni, sua madre li abbandona; quando ne ha tredici il padre sposa un’altra donna e si traferisce a Detroit • Anna vive per un po’ con la nonna, a Brownsville, Tennessee, poi con la madre a Saint Louis, in Missouri • «Ho passato la vita a farmi strada in una tempesta di karma negativo. Come ci si sentiva a essere una figlia indesiderata?» • Dopo la scuola, lavora come assistente al Barnes-Jewish Hospital di Saint Louis • «Imbevuta della cultura musicale del sud, nei dintorni di Memphis, perfetto crocevia tra gospel, blues e rhythm and blues, iniziò a cantare da adolescente nei locali della zona» (Castaldo) • «Deve il successo a Ike Turner, l’uomo che la scopre, le insegna a perfezionare il canto, le sceglie il nome d’arte, la sposa e la fa diventare solista della sua band, i Kings of Rhythm» (Simona Siri, La Stampa, 26/10/2017) • «Sarei stata persa senza di lui a quel punto della mia vita. Voglio dire, avrei potuto fare due cose: lavorare in un ospedale o rimanere nella band di Ike. Non sapevo cosa altro fare. Non conoscevo nessun altro. E volevo cantare» (lei nel 1984) • «Si conobbero in un Club di St. Louis in Missouri sul finire degli anni ‘50. […] “Pensai fosse molto brutto, ma ero in minoranza, tante donne bianche o nere impazzivano per lui, perché aveva quell’aura pericolosa”. Ma non era solo un’aura, un look. Si rincorrevano già all’epoca voci sul suo caratteraccio, il suo essere violento e manesco. Una sera Tina prese un microfono e salì sul palco. Il duo iniziò così. Prima amici, poi compagni. Nel frattempo lei restò incinta del suo ragazzo, aveva 18 anni, era il ‘58, e il padre scappò via. Rimase single a crescere il piccolo. Dava una mano in ospedale e avrebbe voluto fare l’infermiera. “Ma chi prendevo in giro. Mi piaceva girare nei vestiti alla moda che Ike mi comprava”» (Massimiliano Mattiello, Huffington Post, 9/10/2018) • Lui, in realtà, ha già una moglie, ma si porta comunque Anna in Messico e, senza aspettare il divorzio, le chiede di sposarlo • «“Decise che il nostro matrimonio sarebbe stato a Tijuana e, se mi fossi opposta, avrebbe dato di matto. Non volevo un occhio nero al mio matrimonio”. [Quel giorno] Ike cercava un modo per divertirsi. “Divertirsi alla sua maniera e mi portò in una casa chiusa”. L’evento fu traumatico e lei inventò una versione distorta, diversa e romantica da dare in pasto ai curiosi […] Nel 1960 Tina rimase incinta di Ike. Lui decise di sfruttare il momento e cambiò il nome alla band. Nacquero così Ike and Tina Turner. Lei […] non voleva cambiare il suo nome. “Glielo dissi. Fu la prima volta che mi picchiò. Mi colpì in testa con un pezzo di legno, cominciai a piangere”. L’incubo era appena iniziato. “Mi disse di salire sul letto, l’ultima cosa che volevo era fare l’amore, se così possiamo chiamarlo”. Ike si comportava da star, lei si sentiva “una schiava che non era più pagata per le sue esibizioni”. L’unico conforto era ballare con le Letters, coriste e ballerine che seguivano il duo. Ike controllava tutta la parte musicale, quando Tina provò ad obiettare qualcosa ricevette come risposta uno sputo. Due giorni dopo la nascita del secondo figlio era di nuovo su un palco perché lui aveva deciso così. “Ike era il peggior nemico di se stesso. Da ragazzo aveva visto il padre morire di una morte lenta e dolorosa. Picchiato da alcuni bianchi perché si era messo a fare il cretino con una donna bianca”» (Mattiello) • «Nel giro di pochi anni arrivò il successo, culminato con River deep mountain high (prodotta dal genio del suono Phil Spector) e soprattutto Proud Mary, ma anche l’incubo privato del rapporto con Ike, sempre più violento e disfattista. A quei tempi in scena Tina era un autentico ciclone. I filmati ci restituiscono un corpo scosso da sussulti elettrici, una sensualità incontenibile e una voce che illuminava il buio. Ma la sua vita personale era un inferno. Del suo pigmalione era in qualche modo succube» (Castaldo) • «Oltre ai Grammy vinti, ai tour e al successo sono gli anni degli abusi, delle botte che Ike, strafatto di cocaina, le dà prima di salire sul palco, degli spettacoli portati avanti nonostante la faccia gonfia e il gusto di sangue che le riempie la gola» (Siri) • «La prima cosa che mi chiesero fu di trovare un modo per procurargli la droga» (il produttore musicale David Zard) • «In un modo perverso i lividi, il naso gonfio, l’occhio nero, il labbro rotto erano i segni della sua proprietà. Un modo per dire: È mia e posso fare quello che voglio» • Lui le versa il caffè addosso, torna a casa ubriaco in compagnia di altre donne. Le rompe la mascella • «Allora la violenza domestica non era un problema sentito come oggi. Avevo scoperto che un po’ di trucco, un bel sorriso e qualche passo di danza provocante potevano distrarre il pubblico dalle mie ferite. Se anche i medici ritenevano che mi presentassi in pronto soccorso troppo spesso, che i miei incidenti fossero troppi, non chiesero mai nulla. Probabilmente pensavano che fosse normale per i neri, soprattutto per le coppie sposate, litigare in quel modo» • «Ike una volta mi mandò addirittura da uno psicologo. Oh, sì, era proprio un bel tipo. […] Io raccontai tutto. Alla fine della seduta lo psicologo mi disse: “Credo che la persona che devo vedere sia suo marito”» • «Ike aveva sempre una strategia. Arrivò a registrare il marchio Tina Turner, in modo che appartenesse a lui e non a me» • «La personale ribellione di Tina iniziò un giorno del ’68. Ike stava facendo sesso con tre donne, tutte di nome Ann, una era incinta di lui. Prese la decisione di inghiottire 50 sonniferi. Secondo i suoi calcoli avrebbero dovuto fare effetto dopo il numero di apertura portandola al suicidio, dice Tina: “Così avrei superato il numero di apertura e Ike sarebbe stato pagato. Ero così ben addestrata che anche il mio suicidio doveva essere conveniente per lui”. Invece le pillole fanno effetto prima e viene portata d’urgenza all’ospedale. Davanti ai medici Ike fece la perfetta scena del marito premuroso. Il giorno dopo, quando Tina si era ormai ripresa, la insultò. “Dovresti morire figlia di pu***na”» • «Acquistò sicurezza solo quando Ken Russell la chiamò a interpretare la “acid queen” nel film tratto dall’opera rock Tommy. Era un tributo alla sua forza devastante, e quel numero risplende ancora oggi in un film assai discutibile» (Castaldo) • «Una volta soltanto lei lo insultò. In una macchina a Dallas. Lo mandò a quel paese […] Ike disse: “Non si era mai rivolta così a me”. “Poi mi gonfiò di botte e disse che avevamo avuto un incidente”. Quella notte Tina scoppiò. Dopo anni di abusi e violenze aspettò che Ike si addormentasse prese una borsa e una sciarpa e fuggì via. Attraversò una statale trafficata, per poco non fu colpita da un camion. Entrò in una locanda con “36 centesimi in tasca, la faccia malconcia e i vestiti sporchi e macchiati di sangue”. Il razzismo a Dallas si fermò quel giorno e il gestore si commosse e la portò in una suite, così si salvò» (Mattiello) • Due amici le comprarono un biglietto aereo per Los Angeles • «Ho passato due mesi a spostarmi dalla casa di un amico a un’altra. Mentre i padroni di casa erano fuori, lavavo i loro appartamenti da cima a fondo. Era il mio modo di creare ordine dal caos e di guadagnarmi il posto in cui stavo. Ike pensava che mi sarei uccisa senza di lui, che sarei tornata da lui gattonando, ma io avevo solo un obiettivo: dimostrare che ce l’avrei fatta senza di lui. Quando non mi sono presentata da lui è stato Ike a venire da me: si è presentato con un gruppo di tirapiedi e io ho chiamato la polizia. A quel punto mi ha spedito i nostri quattro figli e i soldi per il primo mese di affitto. Era come se fosse una sfida. Era come se mi dicesse: “Ci vediamo presto, implorerai la tua vecchia vita”» • «Da quella storia uscì destabilizzata e smarrita» (Castaldo) • Nella causa di divorzio, lei riesce a ottenere il diritto a usare il suo nome d’arte, ma non l’assegno di mantenimento. Ormai ha 45 anni, sembra che nessuno voglia sentir cantare Tina senza Ike • «Piena di debiti, suona nei bar, fa spettacoli a Las Vegas, registra album di scarso successo Fino all’incontro, grazie a Olivia Newton-John, con il manager Roger Davies» • Lui la riporta a cantare e inizia la sua seconda vita • «Il mio incontro con David Bowie…, beh, sono sicura che ogni ragazza avrebbe voluto incontrarlo, e lui fece qualcosa per me di molto speciale. In quel tempo era uscito il pezzo Let’s dance, e i dirigenti della Capitol avevano appena firmato il suo nuovo contratto e volevano festeggiare a cena, ma lui disse: ‘no, mi dispiace, ma questa sera andrò a vedere la mia cantante preferita’. E chi è, chiesero loro? ‘Tina Turner rispose Bowie. La Capitol era la mia stessa casa discografica ma loro non erano certi di voler firmare il contratto con me. C’erano dei problemi. […] videro tutto e pensarono: è molto amata, è molto popolare, e tutti questi grandi artisti sono qui per vederla. E così il contratto fu firmato”» (Castaldo) • «Negli Anni 80 Tina Turner diventa quello che è ancora oggi: una performer straordinaria e una regina rock, genere che le apre le porte a un pubblico più giovane. Private Dancer vince quattro Grammy Awards e il singolo What’s Love Got To Do With It diventa il suo più grande successo, seguito, nel 1985, da We Don’t Need Another Hero che fa parte della colonna sonora del film Mad Max con Mel Gibson e da altri singoli di strepitoso successo come Typical Male e I Don’t Wanna Fight» (Siri) • «David Bowie mi chiamava la fenice che sorge dalle ceneri» • Nel 1985 è sul palco del Live Aid con Mick Jagger, che l’aveva conosciuta nel 1969 quando lei e Ike avevano cantato nella sua tournée americana: «Insieme misero in scena una performance indimenticabile, un duetto vertiginoso e sfrontato culminato in una sorta di spogliarello in cui Jagger [le] strappava la gonna di dosso» (Castaldo) • Nel 1995 canta Goldeneye, scritta da Bono e The Edge, la colonna sonora di un film di 007 • «Dopo la registrazione Bono si complimentò per come avevo cantato e mi disse: avrei dovuto saperlo, la tua voce equivale a uno strumento» • «Decise di concedersi una seconda possibilità: un nuovo amore, Erwin, tedesco, dirigente della Emi, più giovane di lei di 16 anni. Non che la cosa le abbia mai provocato inibizioni… “Una sera in cui eravamo seduti vicini, a un’ennesima cena di lavoro, mi dissi: ‘Non me ne importa niente. Ora glielo chiedo’. Lo guardai – era così bello con la camicia Lacoste, i jeans e i mocassini senza calze – e sussurrai: “Erwin, quando verrai in America voglio che tu faccia l’amore con me”. Lui voltò la testa lentamente e mi guardò come se non credesse alle sue orecchie. Neanch’io potevo credere di aver pronunciato sul serio quelle parole! Il suo primo pensiero fu: ‘Però, queste ragazze californiane sono proprio disinibite’. Ma io non ero così. Stentavo a riconoscermi”. Nel 1989, quando la relazione durava già da tre anni, Erwin Bach la chiese in moglie. Lei prese tempo, 24 anni… Quando lui glielo chiese di nuovo, accettò, e nel 2013 si sono sposati. “Avevo 73 anni e stavo per diventare una sposa, per la prima volta. Esatto, per la prima volta. Mi chiamo Tina Turner, e sono stata sposata con Ike Turner, ma non sono mai stata una sposa vera e propria”» (Piacenza) • Nel 2009 si ritira dalle scene: «Sono una pensionata» • Si converte «definitivamente» al buddhismo e va a vivere in Svizzera (prende anche la cittadinanza) • «Ho faticato per tutta la vita. Nessuno mi ha mai regalato niente. Dopo tanti anni di duro lavoro, e dopo tante sofferenze, francamente non vedevo l’ora di vivere nel momento, con mio marito Erwin (Bach), di potermi svegliare ogni mattina con tranquillità, senza pensieri, bisogni o progetti. Ho raggiunto il mio nirvana, pensai. Quello stato di felicità assoluta, senza più desideri, è un luogo meraviglioso. Tre mesi dopo, all’improvviso mi svegliai terrorizzata. […] Un fulmine mi aveva colpito la testa e la gamba destra – o almeno così mi sembrava – e avevo una strana sensazione alla bocca, che mi impediva di chiedere aiuto a Erwin» • Ha un ictus e deve fare mesi di riabilitazione per imparare a camminare di nuovo • Nel 2016 le scoprono un cancro all’intestino, lei vuole curarsi con metodi omeopatici che le causano un’insufficienza renale • Dice di aver pensato al suicidio assistito, poi il nuovo marito si offre di donarle un rene • Come se non bastasse, nel 2018 suo figlio Craig si suicida, sparandosi un colpo di arma da fuoco nella propria casa in California • «Craig era uno spirito tormentato. Lo rivedo ancora da piccolo, a due o tre anni, quando desiderava tanto sedersi in braccio a me al mio ritorno dai tour, ma Ike lo mandava in camera sua. Sono certa che nella sua testolina non trovava le parole per spiegare quanto voleva la sua mamma, o la solitudine che provava» • «Dopo la morte di Craig […] per la cantante è stato un momento molto difficile […], “mi sono convinta che la morte fosse la mia unica via d’uscita” ma oggi che vive in una casa sul lago di Zurigo ammette “sono così serena. Ho avuto una vita molto dura. Ma non ho messo la colpa su niente e nessuno”» (Paolo Travisi, Il Messaggero, 2/7/2019) • «Sarò onesta con voi. Sicuramente sto cercando di essere onesta con me stessa».
Figli Craig Raymond Turner (1958-2018), avuto dal sassofonista Raymond Hill, poi adottato da Ike Turner; Ronald Turner (n. 1960), avuto da Ike; ha poi adottato due figli del primo marito, Ike Turner Junior (n. 1958) e Michael Turner (n. 1960), crescendoli come propri.
Giudizi «Quando balli con Tina, ti guarda negli occhi» (David Bowie) • «Le voglio ancora bene e sicuramente anche lei me ne vuole ancora, visto che continua a parlare tanto di me. E poi ha tenuto il mio nome, Turner, non l’ha cambiato, se per lei ero davvero così cattivo avrebbe dovuto cambiare il suo nome in Tina ‘qualcos’altro’. Ma ho altro in mente, io, grande musica, concerti, dischi. Magari anche un film, che racconti la mia vita dal mio punto di vista. Spero di riuscire a farlo, un giorno o l’altro» (Ike Turner nel 1993).
Buddismo «La meditazione mi ha aiutato a diventare più forte e più sei forte, più eviti di prendere decisioni sbagliate. In ogni caso, non ci crede nessuno ma ho impiegato solo tre giorni a rispondere a tutte le domande sulla mia vita».
Curiosità È alta 1 metro e 63 e pesa 58 chili • Il suo idolo è Jacqueline Kennedy • Ha insegnato lei a ballare a Mick Jagger • Per ottenere la cittadinanza elvetica ha dovuto studiare l’Hochdeutsch, l’alto tedesco che si parla in Svizzera • «Non mi piace separare la mia vita da cantante rock dalla mia vita spirituale. La preghiera è sempre stata con me. Rossetto rosso e minigonna mi sono stati utili per costruirmi un personaggio. Credo di aver fatto un buon lavoro come “cantante rock”. Ma questo non sarebbe stato possibile senza il mio lato spirituale» (Laura Berlinghieri, Amica, 17/4/2018) • Tutti le mattine recita il Nam-myoho-renge-kyo, una litania buddista: lo faceva anche quando era in tournée. «Di questi tempi svolgo la mia pratica mattutina per iniziare bene la giornata e poi, visto che sono felicemente in pensione, a volte posso concedermi il lusso di ritornare a dormire!» • Nel 2008, in Svizzera ha incontrato il Dalai Lama, ma dice ancora il Padre Nostro • «Cosa pensa degli scandali a sfondo sessuale che stanno riempiendo le cronache internazionali? Darebbe un consiglio alle giovani per non piegarsi agli abusi maschilisti? “Preferirei non rispondere a queste domande”» (Cristiano Sanna, Tiscali) • «Ricevo lettere e cartoline, persone che mi scrivono dicendomi che gli dò forza: è un’eredità che sento di dover trasmettere» • «A chiunque abbia una relazione violenta dico questo: Se ti alzi e parti, se ti alzi dalle ceneri, la vita si aprirà di nuovo per te»
Dieci anni fa
Giovedì 26 novembre 2009. La Commissione sanità del Senato rimanda di due mesi l’arrivo in Italia della pillola abortiva RU486. Bisogna prima capire se metterla in vendita sia in contrasto con la legge sull’aborto.
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La polizia arresta Giuseppe Piccolomo detto Pippo, 58 anni, ex ristoratore finito in disgrazia, con l’accusa di aver ucciso a coltellate Carla Molinari, 82 anni, tipografa in pensione, nella casa di lei a Cocquio Trevisago. È il marito di una donna marocchina, che faceva le pulizie in casa della vittima. Sarebbe stato lui, dice l’accusa, a tranciarle le mani di netto e a staccarle quasi la testa dal collo. Non si capisce perché l’abbia fatto, ma le telecamere del centro commerciale del paese lo hanno ripreso mentre raccoglieva dei mozziconi da un posacenere di un bar e sembra proprio siano gli stessi ritrovati sul luogo del delitto. Li avrebbe fatti cadere lì per depistare le indagini.
Il Piccolomo era già noto alle forze dell’ordine perché nel 2003 un incendio aveva divorato la Volvo Polar su cui viaggiava con la moglie di allora. Secondo lui, la signora si era accesa una sigaretta, una scintilla era finita su una tanica di benzina e non era riuscito a salvarla.
Venti anni fa
Venerdì 26 novembre 1999. Silvio Berlusconi e Cesare Previti vengono rinviati a giudizio, con l’accusa di aver corrotto i magistrati romani per la sentenza sulla vendita dello Sme. Il Cavaliere è accusato anche di falso in bilancio.
Venticinque anni fa
Sabato 26 novembre 1994. Alberto Savi, del commissariato di Rimini, sta andando verso la stazione. Deve partire per Roma, parlare con gli uomini del ministero. Dopo che hanno arrestato suo fratello Roberto, della volante di Bologna, e il suo fratellastro Fabio con l’accusa di essere gli assassini della banda della Uno bianca, non si capisce se può ancora restare nella polizia. Ma la questione non si pone, perché, prima che prenda il treno, arrestano anche lui.
Eva Mikula, giovane romena, compagna di Fabio, li accusa di rapine e eccidi.
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A Milano, salta l’incontro tra Berlusconi e Di Pietro. Il presidente del Consiglio vuole garanzie che quel che dirà rimarrà riservato. Intanto, i sostenitori di Forza Italia, sfilano in corteo davanti al tribunale.
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Gli americani mandano in Bosnia tre navi da sbarco con duemila marines.
Trenta anni fa
Domenica 26 novembre 1989. A Praga, l’ex prigioniero politico Vaclav Havel incontra per la prima volta – e in diretta televisiva – il capo del governo, Ladislav Adamec.
Verso sera, il plenum del partito comunista slovacco chiede la riabilitazione dei 500mila membri del partito espulsi dopo i moti del ‘68.
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Dopo lo scontro al comitato centrale del partito, Achille Occhetto si riposa a Capalbio.
Quaranta anni fa
Lunedì 26 novembre 1979. «Dal nostro inviato speciale a Madrid. Ci mancavano soltanto gli armeni a complicare la vita del mondo. Quattro bombe sono esplose a Madrid: erano collocate in modo da far saltare in aria le sedi di alcune compagnie aeree (Alitalia, Pan American, TWA, British Airways e Sabena), accusate di appartenere al “mondo imperialista”. Le esplosioni sono state rivendicate da un’organizzazione chiamata “Esercito segreto di liberazione armeno” e la rivendicazione è accompagnata da un monito: “Che il Papa non vada in Turchia”» [Paolo Bugialli, Corriere della Sera, 27/11/1979].
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Sul Corriere c’è la pubblicità di Telemilano, la nuova tivù privata di Berlusconi. C’è Mike Bongiorno con le braccia alzate che grida: «Allegria!».
«Allegria! Ogni giorno il favoloso appuntamento con il grande Mazinger a Telemilano canali 31 e 58 – ore 13 e 18.45 un appuntamento per i ragazzi, da non perdere: “IL GRANDE MAZINGER”, il fantastico eroe d’acciaio dalle mille, eccezionali avventure – ore 13.30 e 20, dopo il successo straordinario riscosso in America, in esclusiva a Telemilano “L’UOMO DI ATLANTIDE”, una serie di telefilm che ha come argomento la fantascienza marina – ore 20.30 appuntamento con MIKE BONGIORNO e GIANNI RIVERA per “milaninterclub” – ore 21.30 un grande film: “A CAVALLO DELLA TIGRE” con Nino Manfredi e Gianmaria Volonté. Regia di Luigi Comencini – ore 23.20 sintesi dell’incontro di calcio AVELLINO-INTER – ore 24.20 sintesi dell’incontro di calcio MILAN-NAPOLI».
Cinquanta anni fa
Mercoledì 26 novembre 1969. Alla Camera, i democristiani chiedono che la legge sul divorzio venga bocciata ancor prima di esaminare i singoli articoli. Si vota a scrutinio segreto, ci sono 290 «sì» e 322 «no». La mozione è bocciata. Il divorzio ora sembra fattibile.
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Aldo Natoli, Luigi Pintor, Rossana Rossanda e Lucio Magri, fondatori della rivista il Manifesto, vengono accusati di «frazionismo» dal comitato centrale del Pci e radiati dal partito.
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Il portavoce di Nixon dice che l’aver massacrato la popolazione civile del villaggio di Song My, nel Vietnam del Sud, «costituisce una violazione aperta di tutte le direttive della politica militare degli Stati Uniti e fa inorridire la coscienza dell’intero popolo americano».
Ottanta anni fa
Domenica 26 novembre 1939. Alla frontiera tra Russia e Finlandia tre soldati e un graduato sovietico vengono uccisi, sette soldati e due comandanti feriti. Secondo Mosca sono stati colpiti da colpi di cannone finlandesi. Secondo Helsinki, i russi, in quel momento, «stavano facendo esercitazioni di lancio di granate».
«A Dresda, lo Statthalter ha detto, alla fine di un banchetto al quale era presente il nostro console, che la Germania, più ancora dei nemici, deve temere gli amici che la tradiscono. Ho chiamato Mackensen e gli ho detto che questa volta se vi è un tradito non è la Germania. Ha cercato di scusare lo Statthalter dicendo che alla fine del banchetto probabilmente non era più completamente lucido. Il Duce si è indignato per questa frase pronunciata a Dresda. La stella germanica comincia a impallidire anche nel suo animo, e questo è quello che più conta» [G. Ciano, Diari 1937-1941].
Novanta anni fa
Martedì 26 novembre 1929. «I telegrammi dalla Cina confermano che l’Esercito russo sta abbattendo ogni resistenza in Manciuria, “Hailar – dice un messaggio da Shangai – è caduta e le truppe sovietiche hanno massacrato diecimila persone, tra soldati e pacifici cittadini. Le popolazioni fuggono terrorizzate davanti alla cavalleria e ai carri d’assalto sovietici, mentre le artiglierie e gli aeroplani bombardano città e villaggi. Tutto porta a concludere come fossero ben fondate le previsioni che il comandante sovietico generale Blücher avrebbe atteso i primi geli per lanciare la sua offensiva, e che i Soviet erano decisi a impossessarsi delle ferrovie orientali cinesi”» [Corriere della Sera, 27/11/1929].
Cento anni fa
Mercoledì 26 novembre 1919. Il Consiglio dei ministri decide che la data di apertura dei lavori della nuova Camera non sarà rimandata. La legislatura inizierà il 1˚ dicembre.
Centodieci anni fa
Venerdì 26 novembre 1909. «Qualche deputato di Estrema apostrofa la Destra; i deputati di Destra replicano. Si accendono vivaci battibecchi e i rumori si fanno altissimi […] Treves si volge specialmente al Albasini. Questi è in piedi, rosso in viso e per qualche minuto grida rivolto a Treves e all’Estrema. Non si sente a destra che qualche frase come questa: “Canagliate! Buffoni! Imbroglioni!” Ad Albasini si grida dall’Estrema: “Falso puritano!”. Le scampanellate del presidente non contano niente”» [Corriere della Sera, 27/11/1909].
Centoventi anni fa
Domenica 26 novembre 1899. «A Frosinone ebbe luogo una feroce rissa fra i fratelli Angelo e Biagio De Angelis. Si intromisero, spaventati, i figlioletti di Angelo, ed uno di questi, appena tredicenne, s’ebbe una coltellata e morì. I rissanti, gravemente feriti, furono arrestati» [Corriere della Sera, 27/11/1899].
Centocinquanta anni fa
Martedì 26 novembre 1869. «Secondo l’Opinione, l’on. Lanza ha finalmente accettato di comporre il ministero» [Comandini].
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«Con decreto in data d’oggi la Sacra Congregazione dell’Indice proibisce le seguenti opere: 1. Luigi Stefanoni. Storia critica della superstizione. Milano, 1869. 2. Janus. Der Papst und das Concil. Lipsia, 1869» [Comandini].
La sezione Domani è curata da Jacopo Strapparava.